Il direttore delle Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, Mario Paffi, ci accompagna alla scoperta di tradizioni e folklore sardo:
Come è nato il museo?
Il Museo delle Maschere Mediterranee nasce grazie ad un’iniziativa dell’amministrazione comunale e dell’associazione turistica Pro Loco con l’intento di costituire un luogo di contatto tra l’universo culturale di un piccolo paese della Sardegna interna, Mamoiada, nota in tutto il mondo per le sue maschere tradizionali – i Mamuthones e gli Issohadores – e le regioni mediterranee che, attraverso le rappresentazioni e le maschere di Carnevale, svelano una comunione di storia e cultura.
Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
Il Museo delle Maschere è composto da una sala di multivisione, unica in Sardegna, e da due sale espositive: la prima, chiamata “sala del Carnevale Barbaricino” prende in considerazione le maschere di Mamoiada e della Barbagia; la seconda, chiamata “sala del Mediterraneo”, comprende maschere provenienti dai diversi paesi del Mediterraneo evidenziandone le affinità e le vicinanze piuttosto che le difformità e le distanze.
Cosa attira di più i visitatori?
L’attrattiva principale sono le maschere di Mamoiada (i Mamuthones e gli Issohadores).
La cosa che piace di più è la sala di multivisione che, con una sequenza di immagini, testi e suoni accompagnati da un particolare e suggestivo commento musicale, introduce il visitatore al Carnevale e alla gente di Mamoiada, e nel contempo, dà conto delle diverse interpretazioni avanzate nel corso degli anni sull’origine e sul significato dei Mamuthones.
Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
Non potrei non dire le maschere del mio paese, i Mamuthones e gli Issohadores di Mamoiada.
Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
Il Museo ha attivato la sezione didattica, prefiggendosi come obiettivo la promozione del nuovo servizio in linea con le indicazioni Ministeriali oltre che Regionali. Il museo diventa così luogo di sperimentazione, apprendimento e diffusione culturale mediante proposte creative e variegate, capaci di generare stimoli su più fronti.
Le proposte didattiche elaborate diventano un nuovo strumento per la comprensione e la visita del museo e del patrimonio culturale del paese. Le attività si prefiggono di far vivere il museo in modo dinamico e divertente tramite un contatto diretto e sperimentale. I percorsi sono pensati per dare continuità e offrire approfondimenti e nuovi spunti al programma scolastico, al fine di raggiungere alcuni obiettivi educativi fondamentali in collaborazione con le istituzioni formative.
Progetti didattici speciali possono essere richiesti dalle scuole che vogliono approfondire tematiche particolari in linea con il proprio programma didattico. Attualmente sono attivi ben sette laboratori (vedi al seguente link) e si sta realizzando un quaderno didattico da distribuire alle scolaresche.
Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
La manifestazione più importante è la festa di Sant’Antonio Abate del 17 gennaio. In questa occasione in ogni piazza del paese vengono accesi dei grandi fuochi in onore al Santo e le maschere di Mamoiada fanno la prima uscita stagionale e visitano ognuno di questi grandi falò. Con questa festa inizia il carnevale mamoiadino, le cui giornate clou sono la domenica di carnevale ed il martedì grasso. Altra manifestazione di rilievo è “Tappas a Mamoiada”, un itinerario enogastronomico e artigianale che si svolge il primo fine settimana di novembre nell’ambito dell’evento “Autunno in Barbagia”, promosso dalla Camera di Commercio di Nuoro.
Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?
Le visite al Museo sono sempre guidate (anche in inglese e spagnolo). È presente una biblioteca con materiale relativo alle maschere di carnevale più importanti ed una videoteca con documentari anche storici.
Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Il Museo delle Maschere è gestito da una cooperativa (società cooperativa Viseras) che ha inglobato al suo interno anche un’agenzia di servizi turistici e culturali (Jannas). Questi 2 enti hanno proposto un pacchetto integrato e modulare che comprende, oltre alla visita al museo, la visita ai laboratori artigianali, alle sedi delle due associazioni che organizzano le sfilate delle maschere (associazione turistica pro loco e associazione culturale Atzeni-Beccoi), la visita ai siti archeologici, il pranzo, i laboratori didattici, la visita ai murales di Orgosolo.
Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Il nostro obiettivo (un po’ ambizioso) è quello che il museo diventi un polo di raccolta di maschere delle società agricole e pastorali di tutta l’area mediterranea e un centro di documentazione sui carnevali e le maschere. Il museo dovrà porsi sempre più come punto di riferimento informativo e organizzativo per la visita del territorio, per la partecipazione alle attività e alle feste tradizionali e per la promozione dei prodotti alimentari e dell’artigianato locale.
Riferimenti
Museo delle Maschere Mediterranee di Mamioada
Piazza Europa, 15
Telefono: 0784-569018
Sito Web: www.museodellemaschere.it
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