Trascorrere una giornata a stretto contatto con il passato sembra difficile se non addirittura irrealizzabile, eppure ci sono luoghi dove è ancora possibile immergersi nella storia e lasciarsi conquistare dall’ebbrezza di uno scenario fantastico. Farsi trasportare lontano da un canto, degustare prodotti tipici o ancora prendere parte ad una riunione o un convegno all’interno di una struttura del passato assume un aspetto diverso se non addirittura magico.
Tutto questo sembra essere possibile a Ponte dove, ormai da anni e grazie alla ProLoco, l’Abbazia di Santa Anastasia, di origine longobarda e risalente all’ottavo secolo d.C., dichiarata monumento nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali–Soprintendenza per i Beni Archeologici, è diventata il luogo perfetto per ospitare diverse e svariate manifestazioni quali: convegni e riunioni associative; concerti di musica classica e corale; rappresentazioni teatrali; degustazioni di prodotti tipici; mostre fotografiche e artistiche; convegni medici.
Ed ecco che i lunghi discorsi, gli interminabili saluti e le numerose parole che si pronunciano prima e durante un convegno si trasformano in musica. Le note uscite dal pianoforte e le voci dei cori invitati a partecipare ai concerti, sembrano rimbalzare contro le possenti mura di pietra dell’Abbazia e restituire agli spettatori una dolce e piacevole melodia che, per poche ore, riesce a strapparli dalla vita frenetica di tutti i giorni trasportandoli in un mondo fantastico.
Le mostre fotografiche e d’arte organizzate ogni anno riescono ad esaltare quel meraviglioso connubio tra passato e presente, mentre i numerosi spettacoli teatrali incorniciati da un luogo fantastico e da un meraviglioso gioco di luci ed ombre riescono ad appassionare chiunque. Per concludere con la degustazione di prodotti tipici, in questo scenario sembra quasi che l’olio assuma ancora di più il colore dell’oro e recuperi il sapore delle olive macinate con la pietra, sciogliendosi sulla fragranza del pane casereccio appena sfornato, il vino servito in calici di cristallo riesce ad esprimere le numerose sfumature di una terra ricca di colori ed i numerosi salumi, affettati per l’occasione, sembrano richiamare al palato il dolce sapore di un tempo perduto.
Così, la magia di un appuntamento e la riuscita di una manifestazione diventano possibili grazie ad una struttura semplice ma allo stesso tempo “complice”. Le mura spoglie, caratterizzate da qualche decorazione ottenuta con la nuda pietra, permettono al turista di non restare intrappolato in schemi prefissati, ma lo lasciano spaziare permettendogli di immaginare i diversi mondi che in passato si aprivano su quelle mura. L’ampia ed unica navata che la caratterizza permette al visitatore di muoversi agevolmente riuscendo ad avere una visione d’insieme e a farsi rapire dall’abside che, con la sua forma a semicerchio, sembra quasi accogliere il turista in un abbraccio. Le piccole finestre in alto permettono alla luce di penetrare dolcemente, quasi a non voler turbare l’armonia di chi sta occupando il luogo e conferendogli un senso di mistero.
Un senso di mistero che questa struttura riesce ad emanare se si pensa che per lungo tempo è stata un cimitero. Qui hanno “dormito” insieme soldati, monaci e persone comuni di ogni luogo e dove e, ancora oggi, a lato della navata, è possibile vedere un fossato dove fu ritrovato un soldato longobardo sepolto con il corredo funerario, richiamando alla memoria gli antichi riti funebri che accompagnavano la sepoltura dei morti in passato e che ancora oggi si ripetono, anche se traslati in cortei più o meno elaborati.
Il passato, così, continua ad essere il protagonista indiscusso di un presente che vuole a tutti i costi dare voce a ciò che per alcuni anni si è assopito vivendo in uno stato di quiescenza.
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