“Perché non trascorriamo un weekend al mare?” Con questa domanda inizia il mio fine settimana a Sapri!
Arriviamo in mattinata alla stazione… appena scendo dal treno un caldo sole mi accoglie, accompagnato dal brusio di una leggera brezza… ci sono molti turisti, stranieri ed italiani… si respira aria di mare e d’estate!
Mi incammino verso il lungomare… sono attratta dai mille negozietti del corso principale, ma decido di non cedere subito alla tentazione dello shopping, decido di riservarmi questo piacere al tardo pomeriggio, quando visiterò anche il centro storico.
Attraverso la fresca ed ombrosa pineta, che si estende per larga parte del paese, parallelamente al lungomare: che meraviglia! Piena di alberi e panchine, è il luogo di ritrovo dei ragazzi che giocano a calcio, che passeggiano, che chiacchierano… che bevono un aperitivo ad uno dei tanti tavolini dei numerosi chalet.
L’espressione rilassata che hanno le persone lì, mi dona un senso di serenità e mi lascio tentare anche io… mi siedo ed ordino l’aperitivo… che sorseggio all’ombra di un alto pino, sembra quasi di vivere un “rituale”, il mio sguardo è rivolto al mare che si estende immenso davanti ai miei occhi, a pochissimi passi.
Eh si, ecco il mare di Sapri, insignito della Bandiera Blu, limpido e chiaro, incorniciato nel bellissimo golfo di Policastro.
Sulla spiaggia il tempo scorre veloce, il sole sta pian piano sta calando… mi ricordo dell’appuntamento preso in mattinata con lo shopping e la visita del centro storico: non posso mancare!
Il corso principale è pieno di negozi di ogni genere, abbigliamento, oggettistica, accessori, non manca nulla! Le persone a Sapri sono affabili e cortesi, abituati forse ai tanti turisti che in estate arrivano in paese. Passeggiando per il paese mi godo sia lo shopping che l’aria di mare che arriva fin qui: ogni tanto tra i palazzi e gli hotel sbuca uno scorcio di mare. Penso: Che meraviglia, Sapri!
Non solo mare, pineta e shopping, ma anche cultura e storia.
Mentre passeggio arrivo nella piazza principale del paese, ove sorge la Chiesa dell’Immacolata, antica custode di numerose opere di artisti locali, con la sua splendida porta in bronzo rappresentante in altorilievo, il golfo di Sapri.
Inoltrandomi poi, nella zona di Santa Croce, mi ritrovo di fronte alla solenne Chiesa di Santa Croce, splendido esempio di architettura gotica.
Si è fatta ormai sera… dove si cena?
Ci sono tante pizzerie e ristoranti sul lungomare, io scelgo però di trascorrere la parte iniziale della serata nel Pub Fabrika, dove gusto un ottimo panino ed ascolto ottima musica. La serata volge al termine, ma non voglio perdermi l’ultima passeggiata sul lungomare di sera!
E’ pieno di gente, ragazzi e ragazze che passeggiano lungo la pineta, il lungomare e la zona pedonale. Mi fermo a leggere la grande lastra in piastrelle che ricorda la storia di Sapri, il famoso e fallimentare sbarco di Carlo Pisacane e dei patrioti “giovani e forti”, avvenuto nel 1857, commemorata anche dai versi della famosissima ballata “La Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini.
La commemorazione dello sbarco del “bel capitano” è il filo conduttore della vita culturale saprese, in diversi luoghi del paese è evidente la memoria di quest’evento storico: nei giardini del Municipio si erge una statua in bronzo raffigurante il “bel capitano”, in zona Santa Croce, una stele.
Alcuni sapresi mi indicano lo scoglio su cui è adagiata la scultura in bronzo che ritrae proprio la “Spigolatrice”, ossia la ragazzina che vide arrivare dall’orizzonte Pisacane e i trecento.
Mi raccontano, anche, che ogni anno viene rievocato l’evento in costumi d’epoca e che questa manifestazione coinvolge in maniera molto attiva i sapresi.
“Mi piacerebbe vederla”, penso, “Tornerò qui, in quest’occasione e con questa scusa mi godrò di nuovo il mare, il relax e la viva e colorata vita saprese”!
(Fotografia di Ferdinando Chiodo in Pubblico Dominio)
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