Pur essendo nativa di Camposano, Carmen Fusco lega da sempre la sua vita sentimentale e professionale a Nola. Dal 1991 corrispondente del quotidiano “Il Mattino di Napoli” per l’area nolana, dal 2001 al 2006 è stata consulente per l’informazione della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti”. Attualmente cura l’ufficio stampa del presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo. Una lunga passione per il giornalismo che concilia con la “professione” di mamma: sposata con Carmine Masullo, ha due figlie, di 19 e di 17 anni.
Quand’è che hai detto “da grande farò la giornalista” e che peso ha avuto Nola in questa scelta?
L’ho detto ieri… Scherzo! anche perché non ricordo quando l’ho deciso.
Credo però che la nostra sia una passione, grande. Grandissima. Qualcosa che nasce e muore con te. Quella del giornalista non è solo una professione, è uno stile di vita.
E nella mia vita Nola ha sempre avuto un ruolo centrale. Negli affetti e nel lavoro. Mio padre era di Nola, mio marito è di Nola, le mie figlie sono di Nola. Io sono nata altrove, ma vivo qui ormai da 20 anni. Ed è sempre da Nola che ho cominciato a firmare i miei tanti pezzi, le mie tante inchieste e i miei, pochi, scoop.
Quell’articolo su Nola che è sempre “in prima pagina” nei tuoi ricordi.
Non ho dubbi! In prima pagina, e non solo nei miei ricordi, c’è sempre stato l’articolo sulla donna finita in coma dopo un lifting eseguito in una clinica di Nola. Una notizia che il mio giornale riuscì a pubblicare in esclusiva. Uno scoop memorabile, ci seguirono per settimane tutti i giornali nazionali ed internazionali oltre che i Tg ed i programmi di approfondimento.
Nola e le tradizioni popolari: la “Festa dei gigli”.
E’ la festa in onore di San Paolino che cade ogni anno nel mese di giugno. Ricorda l’arrivo in città dell’allora vescovo Paolino, liberato dalla prigionia dei barbari e accolto secondo la tradizione dalla gente con i gigli. Oggi i gigli indicano le macchine da festa portate in processione per la città: costruzioni decorate con la cartapesta, opera degli artigiani nolani.
Tuttavia è ferma, anzi non è mai partita, una qualsivoglia strategia di rilancio di una kermesse che potrebbe diventare molto di più della sagra paesana che oggi offende la fede, la tradizione, la cultura e la storia millenaria dell’antico rito dedicato a San Paolino.
Si era parlato però di un “museo della cartapesta”.
Il progetto per la realizzazione del museo della cartapesta procede ma a passo di lumaca e gli intoppi come al solito sono di tipo burocratico. E’ un’opera che contribuirebbe a valorizzare un’importante attività produttiva tipica di Nola e a rilanciare l’immagine stessa della festa dei gigli, legata a doppio filo con l’antica arte nolana.
Il 2000 un anno importante per la cultura nolana. Perché?
Si celebrarono i 4 secoli dal rogo di Giordano Bruno. L’ennesima occasione sprecata per la città che fece da culla al grande pensatore.
Dove va ricercato il fascino immortale della città?
Nei siti archeologici e tra questi senza dubbio nel villaggio della Preistoria. L’insediamento di via Polveriera risale all’età del Bronzo antico e rappresenta lo straordinario insieme di testimonianze storiche e scientifiche: i calchi delle capanne, così come i resti di una civiltà, si sono conservati per oltre 4000 anni grazie ad uno straordinario mix fatto dalla lava di un’eruzione vulcanica e dal fango di un alluvione.
Nola e l’archeologia: il tuo impegno come “Amica del Villaggio Preistorico”.
Incessante. Ogni volta che posso cerco di tenere alta l’attenzione generale verso un sito che attende un rilancio che tarda ad arrivare.
E’ un’idea dell’Associazione “Meridies”, l’organismo che si occupa della valorizzazione e della salvaguardia del Villaggio Preistorico di Nola. Per catalizzare l’attenzione di istituzioni e società civile sulla tutela di questo bene dell’umanità, si è dato vita a un club che annovera tra gli altri l’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Dall’Interporto a Vulcano buono: il ruolo di Nola nell’economia campana.
Un ruolo centrale. “Baricentrico“, come piace dire a tutti. Come al solito però Nola non ha saputo sfruttare a pieno le occasioni che le si sono presentate. Credo che questo territorio si sia limitato ad utilizzare il grande potere contrattuale che ha avuto a disposizione per ottenere gratificazioni spicciole, fini a sé stesse e soprattutto inutili per il miglioramento della qualità di vita della comunità residente.
Un verso di una poesia o una canzone che racchiudono la tua immagine della città.
“Mi ritorni in mente bella come sei, forse ancor di più. Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu. Un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei. Ma c’è qualcosa che non scordo c’è qualcosa che non scordo che non scordo … “. Spero di aver reso l’idea.
Da frequentatrice del web e di social network (vedi Facebook) come pensi possa cambiare, in bene o in male, la professione tra tecnologia digitale e giornalismo partecipativo?
Il fatto straordinario è che tutto è diventato più veloce, più immediato. La cosa invece più avvilente è che la facilità di accesso alle informazioni necessarie al nostro lavoro, ci ha resi tutti più pigri e alla lunga rischia di appiattire e di omologare la nostra offerta.
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