7 Gennaio 2009

Il borgo dei Vicari a un passo da Firenze

di Patrizia Fazzari (Blog Scarperia. Alla Scoperta della nostra Italia)

Palazzo dei Vicari

Palazzo dei Vicari

La particolarità di Scarperia è il suo fortissimo legame con gli eventi che si sono susseguiti incessantemente durante il corso dei secoli e che ne hanno profondamente segnato la storia e l’evoluzione; non si può infatti accennare alle attrattive di questa città senza prima menzionarne gli accadimenti del glorioso passato.

Il periodo storico che maggiormente segna lo sviluppo del borgo è senz’altro quello risalente agli inizi del Trecento quando il Comune di Firenze, passato da qualche decennio sotto il controllo delle corporazioni, aveva già sistemato le questioni in sospeso con le famiglie blasonate della città e si accingeva a stabilire la supremazia sul contado.
In virtù di questa situazione favorevole furono costruiti tre nuovi borghi, nella zona del Valdarno, e Scarperia, in territorio mugellano, con la garanzia di mantenere libertà e autonomia in cambio di protezione.

Ma il fine ultimo di questa iniziativa era fare in modo che i contadini abbandonassero le proprie abitazioni e i villaggi, depauperando in tal maniera i grandi feudatari.
La vicinanza di Scarperia a Firenze impose ai fiorentini di prendere dei provvedimenti onde evitare l’ascesa di un ceto di notabili troppo potente; alle famiglie dei magnati fu infatti preclusa la possibilità di comperare un alloggio nel borgo.

Originariamente l’assetto urbanistico di Scarperia era assimilabile a quello di San Giovanni Valdarno, tuttavia in seguito essa acquisto una propria identità ben definita.
Inoltre, il controllo esercitato dai fiorentini risultò molto equilibrato in quanto il potere fu accentrato nelle mani di un Vicario, scelto tra i cittadini di Firenze. Questo assolse a specifici compiti di supervisione, contribuendo alle decisioni prese in accordo con il consiglio comunale, eletto dai capifamiglia. La sola istituzione in grado di censurare il Vicario, decurtandogli lo stipendio alla fine del suo mandato semestrale, era proprio il consiglio.

Un magnifico esempio architettonico risalente a questo determinato periodo storico è rappresentato dal Palazzo dei Vicari, edificio trecentesco dotato di un’alta torre merlata e di una facciata decorata con parecchi stemmi di pietra e terracotta, che simboleggiavano gli emblemi dei molteplici vicari susseguitesi nella gestione del borgo.
Era consuetudine infatti che questi, facenti parte delle famiglie fiorentine più in vista o quelle in forte ascesa, ponessero il loro stemma sulla facciata del palazzo, creando così una specie di singolare collage.
Anche nell’androne stesso del palazzo tutte le pareti sono rivestite dagli emblemi vicariali, dipinti a cavallo fra il XIV ed il XVI secolo, e da affreschi a tema religioso appartenenti alla scuola fiorentina. Tra questi spiccano “L’incredulità di San Tommaso” e una pregevole “Madonna in Trono con Santi”, dove è raffigurato San Barnaba, il patrono di Scarperia, con in mano l’effige del palazzo.

Qui, inoltre, è collocato il Museo dei Ferri Taglienti che rimanda all’antica e rinomata arte dei coltellinai di Scarperia. Il percorso museale viene altresì impreziosito dalla Bottega del Coltellinaio situata in via Solferino.

Dirimpetto al Palazzo dei Vicari si trova la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo, il cui impianto originale risalente al XIV secolo è stato più volte rimaneggiato e ampliato sul finire dell’Ottocento e negli anni Trenta del Novecento, fino a scomparire completamente. Nella Prepositura viene conservato, più precisamente nella cappella collocata a destra, uno splendido tondo in marmo, della seconda metà del XV secolo, che ritrae una Madonna col Bambino opera di Benedetto da Maiano.

Caratteristica della città è anche la Pineta, luogo d’incontro per giovani e di passeggiate e scampagnate per i più anziani. Percorsi attrezzati si snodano nel parco dalla ricca e svariata vegetazione ed è una imperdibile occasione per ristabilire il contatto con la natura.

Visitare Scarperia è perciò vivere la natura ma anche, e soprattutto, entrare in contatto con la storia di una città che ha vissuto all’ombra della più nota Firenze, ma che conserva immutato il suo patrimonio storico, artistico e culturale.

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