20 Gennaio 2009

Un suggestivo presepe siciliano

di Marina Greco (Blog Motta Camastra. Racconti di Viaggio)

E’ proprio vero che ogni paese, ogni luogo ha un suo fascino, per quanto piccolo e quasi sconosciuto, ha un suo profumo, un suo colore, una sua storia e delle emozioni da regalare.
Questo è quello che ho pensato dopo aver visitato Motta Camastra!

Ero in vacanza con la mia famiglia a Francavilla di Sicilia, nei pressi di Motta. Una sera decidemmo di cenare fuori… avevamo sentito parlare di una pizzeria situata proprio nella zona alta di questo paesino montano, “la Panoramica”, nome che lascia intendere immediatamente la bellezza di cui si può godere da lassù!
Ci incamminammo in macchina verso il luogo prescelto…

Motta Camastra - panorama

Motta Camastra - panorama

Motta Camastra è un piccolo paese che si distende “sul cucuzzolo della montagna”, sembra essere padrone indiscusso di quelle zone, sembra sorvegliare dall’alto quelle pianure e le colline circostanti.
Guardare dal basso quell’insieme disordinato di luci che colorano il buio pesto della montagna è molto suggestivo… sembra una roccaforte!
Man mano che si sale, percorrendo la strada montuosa, stretta e piena di curve, si distinguono, in maniera sempre più nitida, le casette, piccole piccole, arroccate l’una sull’altra e si ha l’impressione di diventare protagonisti di un presepe.
Curva dopo curva, si giunge al paese: tutto è silenzioso, calmo, tranquillo… sembra essere un posto “senza tempo”, dove il passato è ancora presente e dove il futuro sarà sempre impregnato dei sapori e dei colori sbiaditi di un rustico passato.

E’ davvero un presepe! Case addossate l’una all’altra, alcune quasi a spiovente lungo le ripide discese, porte e finestre che si affacciano lungo le strette stradine che conservano una pavimentazione a ciottoli o mattonelle… tutto è storia.
Sembra che ogni angolo di questo paesino sia pieno di occhi che in silenzio osservano… occhi che hanno osservato a lungo e che hanno visto trascorrere secoli; come recita una frase molto usata: “se queste mura potessero parlare ”
Me lo sono chiesta e credo che se quelle mura potessero parlare, racconterebbero di amori vissuti tra quei vicoletti, di risate di bimbi in bicicletta, di urla di fanciulli che giocano a nascondino in quelle strade che sembrano appartenere ad un fitto labirinto.

Percorriamo la via principale del paese, Corso Umberto, arredata da un antico frantoio e ci immettiamo sulla via Vittorio Emanuele dove regna sovrana la Chiesa di San Michele Arcangelo risalente al XVII secolo.
Arriviamo finalmente in pizzeria, non chiedetemi la strada perché non saprei ricostruirla mentalmente, le strade qui sembrano tutte uguali!

La pizzeria si trova in un punto davvero molto alto del paese ed ha un terrazzo grandissimo, meraviglioso… è così alto che guardandoti intorno vedi solo montagne e solo affacciandoti distingui in lontananza le case. Senti davvero di essere ad un passo dal cielo!
Il terrazzo è circondato da montagne e sembra nascere dalla montagna, è praticamente attaccato ad una parete rocciosa… dopo aver notato questo particolare, mi accorgo che gran parte delle case del paese nascono dalla roccia, sembrano scavate nella pietra.

Dopo la pizza, scendendo verso la parte bassa del paese, percorriamo Via XX Settembre ed arriviamo ad una delle piazze più pittoresche, Piazza Roccamare che regala un panorama mozzafiato: l’intera Valle dell’Alcantara e l’imponente Etna.

Ci allontaniamo piano piano dal paese, ritornando verso Francavilla, mi volto indietro e rivedo quel piccolo presepe, di cui ho fatto parte per un piccolo momento, piccolo ma indimenticabile.

(Foto di Dantadd in licenza Creative Commons)

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