Lesa è situata in Provincia di Novara nella regione piemontese ed è uno splendido luogo che affaccia su uno specchio lacustre: il paesino è bagnato dalle acque del Lago Maggiore.
Mi trovavo in quelle zone in compagnia del mio fidanzato e passando davanti a Lesa ci colpì la chiesetta, situata su una piccola altura e visibile dalla strada, nonché uno spiazzo che si affacciava sul lago.
C’erano dei parcheggi liberi, così decidemmo di lasciare la macchina e di passeggiare per la città.
La giornata era bella, sebbene fredda, ma ciò non fermava i germani reali a girovagare sull’acqua. Alla nostra sinistra c’erano dei piccoli moli dove delle barchette bianche stavano attraccando e, in lontananza, si vedevano le montagne che ne facevano da cornice.
A destra, invece, in un angolo un monumento ai caduti e alle sue spalle ci si prospettò la visione del paesino che si affacciava sul lago, quasi come se volesse condividere con noi la visione del precedente splendido spettacolo.
Tutte le case erano percorse da portici sottostanti e le luci dei negozi contribuivano a illuminare il nostro cammino. Fummo attratti da un cartello che raffigurava la cartina della città e sotto ad essa, le indicazioni di alcuni possibili percorsi da fare con partenza da Lesa.
Pian piano arrivammo ai piedi della Chiesa di San Martino: una grossa struttura la cui facciata, probabilmente rifatta, si presentava innanzi a noi con degli affreschi nella parte alta e tutto intorno un candido colore bianco, incorniciato da un tenue rosa.
La cosa che più ci colpì furono le dodici cappellette o nicchie che, disposte a semicerchio davanti alla chiesa, rappresentavano la passione di Cristo.
Lasciata la chiesa, ci incamminammo verso l’interno del paese; molto particolare a mio avviso.
Le strade sono strette e vanno in salita e in discesa. Mi diedero la sensazione di un tipico luogo di montagna.
I panni appesi ai balconi davano un tocco di rusticità e di vissuto che non potemmo non apprezzare.
C’erano dei gradoni in pietra un po’ slivellati e rotti che, insieme al verde dell’erba che usciva tra un masso e l’altro, ci mostravano gli anni che incidevano chiaramente sul corpo del paese.
Era piacevole e divertente girarsi a sinistra e vedere le case ristrutturate che contrastavano con quelle di destra che invece portavano ancora gli evidenti segni del tempo. Percorremmo altri spettacolari vicoli costeggiati da case colorate e da grossi archi all’ingresso, altre ancora avevano così tante scale esterne che donavano un aspetto armonico a tutto.
Lesa però non è solo stradine vecchie e scale. Tutt’altro!
E’ un comune abbastanza ampio con case moderne e chiese sparse di qua e di là.
Seguendo le indicazioni per la piscina, vi ritroverete davanti a una chiesetta molto carina e raccolta. Si tratta della Chiesa della Madonna di Campagna. E’ tutta bianca e lineare ed è abbastanza nascosta e silenziosa…
A parte per un cagnolino che si trova nella casa di fronte che come ci vide iniziò ad abbaiare follemente…
Lasciammo Lesa e soprattutto il cagnetto e ritornammo sorridenti verso casa.
9 commenti a “Su e giù per la città cornice del lago Maggiore”
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Una curiosità,
Lesa, come molti paesi in riva al lago, è anche e soprattutto luogo dove si viene per rilassarsi e villeggiare. Non essendo così lontano da Milano sono in molti coloro che dalla città vengono al lago per il weekend, e molti sono coloro che si affezzionano ai posti e che decidono di comprarsi una seconda casa, od un appartamento. Questo è vero adesso ma lo era anche in passato. La curiosità riguarda appunto un personaggio piuttosto noto, non fosse altro per [quanto si fa] a scuola, Alessandro Manzoni, il quale appunto era sempre a lesa in villeggiatura. Di lui sono rimasti molti ricordi ed il comune ha anche allestito un paio di stanze dove sono raccolti scritti, oggetti ed altre memorabilia. L foto che avete pubblicato è Via Visconti, basta scendere giu’ proprio per quella strada e quasi in fondo sulla sinistra c’è il “museo manzoniano” (così si chiama anche se onestamente suona un pò troppo altisonante per quello che poi è).
Altra curiosità circa Lesa
In passato Lesa era piuttosto famosa per le “pesche”, si la frutta.. tutt’oggi questa zona del lago, soprattutto sui pendii della collina retrostante (ed il terrritorrio di Lesa in questo senso è molto esteso) le piante di Pesche abbondano e fanno davvero buoni frutti. Beh in dialetto gli abitanti di Lesa in passato erano noti come i “Persigat”.. a sottolineare proprio come a Lesa fossero in molte a curare piantagioni di peschi.
Ci sono altre cose che le potrei raccontare circa Lesa, se le interssa batta un colpo.
saluti
Perchè no…..siamo qui per ascoltarvi!
Simpatica
allora continuo ..
Beh.. ovviamente e prima di tutto vale la pena dar merito alla ProLoco di lesa del fatto che hanno messo a disposizione molte informazioni sul sito http://www.prolocolesa.com
Comunque, torniamo al “giretto” della cortese Emanuela De Fazio, ci raccontava di come avessero finito la loro passeggiata davanti alla chiesetta della Madonna di Campagna (dove c’era il cagnolino che abbaiava). Allora possiamo dirgli che se avessero continuato diritto ancora per un po’ avrebbero visto sulla loro sinistra i ruderi del castello, detto “castellaccio”. Conservato purtroppo molto male questo castello e’ proprio in riva al lago e pare servisse in passato come punto di controllo e di raccolta delle tasse. Se siete curiosi e volete saperne di piu’ c’e una accuratissima tesi sul sito Tesionline (no non e’ mia, io l’ho solo scaricata) dove viene raccontato credo tutto quanto sia umanamente possibile raccontare.
In corrispondenza del castellaccio c’e’ anche una spiaggia comunale, nulla di particolare in quanto tale ma un posto piuttosto “noto” tra gli appassionati di immersioni. Sono molti infatti coloro che vengono in questo posto e si divertono a immergersi, sembra per via di riferimenti precisi sul fondale tra cui se non erro quel che resta di un furgone rubato.
Una passeggiata davvero carina (con il bel tempo si intende), i nostri amici l’avrebbero potuta fare invece prendendo la stradina che parte dal Museo Manzoniano e scorre parallela alla statale verso il successivo paese (Belgirate). Questa stradina e’ bella perche’ e’ pedonale e scorre leggermente alta rispetto al lago attraversando una zona di ville e giardini e si gode qua’ e la’ di belle viste. La cosa bella e’ che giunti a Belgirate (sara’ si e’ no 1 KM) si puo’ tornare indietro a piedi passando da un’altra stradina, un vero sentiero soprattutto in certi punti, che scorre leggermente piu’ in alto ancora ed ancor piu’ immersa nel verde ed il panorama in certi punti e’ proprio bello.
Lesa e’ poi composta di 5 borghi: Lesa, Villa Lesa, Solcio piu’ le due frazioni in collina, Calogna e Comnago. Quest’ultima e’ particolarmente fortunata come posizione, chi ha la fortuna di abitarvici beh e’ letteralmente in un posto per cosi’ dire “baciato dal sole” dalle prime ore dell’alba fino al tramonto con una esposizione verso sud ed un panorama semplicemente fantastici. Da Comnago si possono vedere distintamente anche i laghi di Varese di Comabbio e di Monate, oltre ovviamente al sottostante Lago Maggiore per gran parte del suo tratto italiano. Per raggiungere le frazioni di Calogna e/o Comnago occorre prendere l’auto a meno che non abbiate in mente un pellegrinaggio piu’ che una gita.
Lesa e’ un paese di confine in tutti i sensi, e’ in Italia ma la Svizzera e’ a due passi, e’ in Piemonte ma basta guardare il lago e la sponda di fronte e’ Lombardia, e’ in provincia di Novara ma basta andare a Belgirate (che e’ talmente vicino che una volta era un comune solo) e la provincia cambia > Verbania. C’e’ il Sempione che passa (sia ferroviario che stradale) ed e’ suffciente questo a rendere praticamente piu’ facilmente raggiungibile Milano che il capoluogo di Provincia Novara. Insomma il Lesiano e’ Piemontese per modo di dire perche’ non puo’ certo vantare la stessa conclamata appartenenza al retaggio culturale tipico del piemontese e della “bassa” e delle sue risaie, praticamente tutto cio’ che vede sta in provincia di Varese ma l’influenza vera e’ quella di Milano con tutte le seconde case. Han poi fatto la provincia VB e sicuramente tutta l’ossola con le sue valli ed i suoi dialetti lo ha in parte voluto proprio per via della concreta lontananza sia chilometrica che di tradizioni e retaggi culturali da Novara, ma certo Lesa e’ davvero fuori dalla valdossola. Cosa voglio dire con questo? nulla di preciso, solo che il Lesiano non e’ novarese, non e’ milanese, non e’ ossolano.. abbiamo probabilmente un po’ di tutto e forse questa e’ a suo modo una caratteristica.
Ah, una cosa, inutile che cerchiate il “corso” con decine e decine di vetrine, negozi, botteghe, esercizi, bar, ristoranti, edicole, semafori, attraversamenti pedonali, centri commerciali, scale mobili per andare il piano di sopra… no no nulla di tutto cio’. Comunque tranquilli, se avete bisogno di questo dopo che avete finito di mangiare il gelato seduti sulla panchina a guardare i cigni e le anatre salite in macchina e fate 9 chilometri seguendo il lago, nord o sud fate voi..arrivati a Stresa o ad Arona potrete finalmente divertirvi a cercar parcheggio.
saluti
Grazie per queste molteplici informazioni e curiosità sulla città!
Ciao crazydiamon.
Ho letto le tue molteplici e interessanti informazioni. Probabilmente sei della zona o ti piace molto Lesa.
Io ero solo lì di passaggio, mi colpì molto, per questo decisi di fermarmi e in seguito di scrivere sul blog la bellezza del luogo. Ma non ho scritto dettagli culturali o informazioni storiche, perchè - come giustamente ricordi tu - esiste il dettagliato sito della ProLoco. Io ho scritto solo delle sensazioni, ho cercato di far vedere, attraverso “Racconti di viaggio”, quello che ho visto a Lesa e quello che ho provato. Il mio scopo non era quello di fungere da guida turistica ma solo di affascinare l’ipotetico lettore tanto quanto ne fui io nel vedere il tuo bel comune.
Comunque grazie per quello che hai scritto
Grazie a lei, io ho solo provato ad aggiungere al suo già affascinante racconto
qualche curiosità di quelle che non sempre trovano spazio nelle guide e nella speranza di far cosa utile a chi ci legge.
Ho realmente gradito e imparato molto dalla lettura! Ora il lettore apprezzerà le due facce di Lesa. La mia, più spensierata e un pò romantica e la tua più attenta al lato culturale e storico!
Buona giornata crazydiamond,
Direi che chi legge questo articolo e i commenti apprezzerà in pieno il bel comune di Lesa.
Il mio grazie era sincero
Emanuela.
Internet, a volte, consente delle scoperte…questo blog mi ha riportato indietro di circa sessant’anni !!!! Una Lesa che aveva accolto tanta gente nel suo dopoguerra , aveva consentito alla mia famiglia di riunirsi dopo l’Africa di mio padre ferito gravemente e gli i impegni di mia madre con due figli piccoli e da sola….con l’aiuto di mia nonna….poi una felice adolescenza dominata dal riferimento di questo meraviglioso lago che, all’epoca, aveva solo barche di legno o canoe di Solcio ed era ricco di pesci: alborelle, lucci, persici, cavedani….. Il delicato colore azzurro delle acque, la pesca, la voga, le passeggiate in montagna, gli incontri sempre importanti con persone che ancora oggi ricordo ed i coetanei di quando gli amici vivevano il gruppo……il tutto condito con quella eleganza e benessere che tutti voi avete saputo cogliere. Lesa, che ho eletto come il mio “posto delle fragole” l’ho sempre cercata per tutta la mia vita e, spesso, l’ho trovata. Lo stesso augurio faccio a tutti voi, ringraziandovi per avermi motivato queste due righe.
Un saluto.
Grazie UmbNick per averci reso partecipe delle tue sensazioni ed emozioni. E’ bello scoprire come un luogo possa essere importante per una persona e come questa ci renda partecipe di un pezzetto di sè attraverso il comune prescelto, mostrandoci i molteplici e infiniti volti di tale luogo.
Mi ha fatto molto piacere leggerti!!!
Alla prossima,
Emanuela