4 Gennaio 2010

Roccaforte della musica e dell’antiquariato

di Alessandro Mascia (Blog Azzano Decimo. Alla Scoperta della nostra Italia)

Il comune di Azzano Decimo, soprattutto per quel che riguarda la campagna e le frazioni che la popolano, affonda le sue radici nella preistoria, più precisamente nel Neolitico.

La chiesa di Fagnigola

La chiesa di Fagnigola

Per la sua posizione ambita - terreni fertili, distanza minima da mare e montagna, floridi boschi e innumerevoli corsi d’acqua - la città divenne subito parte dell’Impero di Roma e proprio da un cognomen romano deriva il suo nome: pare infatti si trattasse dei proprietari terrieri Attii (o Accii) da cui per l’appunto Azzano.
L’aggettivo Decimo risale “solo” al 1867, quando la cittadina diventò Comune del Regno d’Italia. Aggiunto per distinguere la cittadina da tutte quelle con lo stesso nome presenti in Italia (esiste addirittura l’associazione Azzano d’Italia!), “Decimo” sta ad indicare la distanza miliare da Concordia Sagittaria, centro a cui si riconduce gran parte della sua storia secondo la tradizione popolare.

Le poche notizie che si hanno durante il Medioevo, infatti, arrivano proprio da documenti rinvenuti in questa cittadina e menzionano Azzano come una roccaforte difensiva, fatta costruire dai Patriarchi di Aquileia.
Il castello fu però distrutto più volte tra il Duecento e il Trecento, forse per punire un tradimento della città, o perchè essa stava diventando troppo ricca rispetto ad Aquileia. Tutto ciò che ne rimane ora è il nome che la tradizione popolare dette al bosco che lo circondava, il Bosco della Mantova (derivante dalla famiglia di conti che vi visse più a lungo).

E’ sui boschi che Azzano, soprattutto all’inizio, ha creato la sua prosperità: per fortuna, a differenza di tanti altri comuni, questa ricchezza è stata preservata. I tre ettari de I tre scalini del diavolo delimitano un’oasi naturale del WWF, che sorge a circa 2 chilometri dal centro cittadino. La sua tipica vegetazione palustre, è abitata soprattutto da piccoli animali ed insetti, come, ad esempio, il Podalirio, farfalla divenuta negli ultimi anni rarissima, a causa dei cambiamenti climatici. Si pensa che, con ogni probabilità, un tempo coprisse la maggior parte della campagna della zona e fosse di grande aiuto come difesa naturale dai vari nemici che si affacciavano alle porte del paese.

Nonostante la sua storia centenaria, comunque, Azzano non sembra affatto una città antica: nel passare dalle innumerevoli chiesette dislocate nelle frazioni (che tra Fagnigola, Corva e Cesena formano parte del patrimonio culturale più antico della provincia), al moderno centro cittadino, il gap temporale è palese.
Senza contare la piazza nuovissima, restaurata solo qualche anno fa, è quasi impossibile trovarsi davanti a palazzi risalenti ad epoche antecedenti al Fascismo o agli inizi del secolo scorso, se ci si discosta leggermente dal centro.

Nel corso degli anni, grazie sempre alla sua posizione, Azzano è diventata una città industrializzata e al passo coi tempi, che si concede un attimo di tregua solo durante le festività, tradizionali e non.
Oltre al Carnevale, sentitissimo in città, importanti sono la “Sagra della Madonna del Bembo” (tra fine agosto e inizio settembre) e la “Fiera della Musica“, che sin dalla sua prima edizione è diventata un evento non solo per i cittadini ma anche per il resto d’Italia.

Nata nel 2000 per volontà dell’Amministrazione Comunale, questa manifestazione ha portato in provincia artisti del calibro di Jethro Tull, Gino Paoli, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, insieme a giovani promesse come i Negramaro, i Baustelle o gli allora poco conosciuti Kaiser Chiefs.

La Fiera non è soltanto questo. E’ anche una vetrina per chi vuole farsi conoscere: dalla sua prima edizione, infatti, ospita ben due concorsi, uno per cori e uno per gruppi emergenti, che vengono selezionati da tutta Italia.
Oltre al classico premio in denaro il gruppo vincitore di questa seconda categoria, dedicata ai giovani fino ai 30 anni, si aggiudica un redazionale, che appare poi in una rivista specializzata a tiratura nazionale - cosa che rende la gara ancora più sentita.
Mentre questo può essere visto come un trampolino di lancio, il concorso corale invece si propone uno scopo più “didattico”: riservato alla musica popolare, cerca di far conoscere nuove realtà culturali e storiche, attraverso le note delle diverse tradizioni musicali europee, con cori che arrivano non solo da tutta Europa, ma anche dal resto del mondo.

La chicca però è il “Mercato del disco usato e da collezione“, che insieme al mercatino etnico, ogni anno, attira nuovi collezionisti da tutta Europa, alla ricerca di vinili quasi introvabili altrove. Oltre allo scambio e all’acquisto, i dischi vengono su richiesta valutati gratuitamente dai maggiori esperti italiani: un’occasione unica per gli estimatori del caro vecchio disco.

Insomma Azzano ha molto da offrire ai suoi visitatori!

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