Ero in giro per la Brianza con il mio fidanzato, era un giorno della settimana, quindi il traffico non mancava e il tempo non era dei migliori.
Decidemmo di percorrere la strada fino ad arrivare a Lesmo che si trova in Provincia di Milano.
Arrivare da Villasanta fu piacevole perché pian piano che ci allontanavamo dalla città ci inoltravamo sempre più in zone con ricche distese di campi. Superammo il viale alberato della zona di Concorezzo ed entrammo a Peregallo, una delle frazioni di Lesmo. Un grande negozio di tende si presentò alla nostra destra attirando la nostra attenzione, proseguimmo quindi verso il cuore di Lesmo.
La strada era tutta in salita e nuovamente si presentarono ai nostri lati i viali alberati e la pista ciclopedonale. Alcuni pedalavano a fatica verso la vetta, ma capimmo in pieno l’impegno prestato.
Poco prima di giungere alla chiesa del Comune vedemmo il cimitero e subito dopo la Parrocchia di Santa Maria Assunta. Parcheggiammo la macchina e scoprimmo che la chiesa fu consacrata nel 1539.
Osservammo la linearità della chiesa, la semplicità e il suo chiarore. Ci girammo e vedemmo che davanti ad essa dal lato opposto alla piazza c’era una bella statua dedicata ai caduti delle due guerre e dietro al monumento un edificio donato da Gaetano Ratti per uso pubblico ed ora divenuto centro per bambini.
Ad un certo punto sentimmo un odorino di pesce che arrivava da un ristorante lì vicino mentre le campane dalla chiesa suonavano per dirci che effettivamente era mezzogiorno, quindi il nostro brontolio allo stomaco era giustificato. Entrammo a mangiare le squisitezze del ristorante e poi riprendemmo la macchina e continuammo la nostra salita per Lesmo. Ai nostri occhi si presentavano bellissime villette e case di al massimo tre piani. Le strade erano ampie e tranquille. Nonostante il tempo incerto c’erano molte persone in giro e diversi parchetti per bambini impreziosivano il luogo.
Scoprimmo che l’origine del comune risale al periodo romano, all’inizio vi era solo un piccolo villaggio e pian piano negli anni e poi nel corso dei secoli divenne quello che noi conosciamo come l’elegante Lesmo.
Il comune possiede la stazione ferroviaria che permette a tutti i cittadini di muoversi pur non avendo una macchina a disposizione. La trovammo una cosa bella e di valore per la città.
Scegliemmo Lesmo, come nostra meta, non solo per il fascino che ne emerge, per la tranquillità del luogo e le belle case che danno una sensazione di pace a chiunque passi di lì. Ma perché attratti dalla fama della sua curva, la famosa curva di Lesmo nell’Autodromo di Monza. Ci dissero che quando l’Autodromo venne costruito diede molto lavoro ai contadini del luogo e col passare del tempo la città si espanse e così la sua fama, quella stessa “celebrità” che condusse me e il mio fidanzato a visitare Lesmo.
Credo che la nostra visita a Lesmo fu molto interessante in quanto ad un certo punto iniziai a guardare il comune ponendola a confronto con l’immagine che mi ero creata nella mia testa di Lesmo nel passato. E più cercavo di immaginarmela e più questa immagine non si scostava dal presente. Insomma, credo che sia cambiata ben poco, certo si è evoluta con case sempre più belle e zone verdi che permettono ai bambini e ai grandi di svagarsi. Ma non si è trasformata in un grande e caotico centro urbano, come molte volte accade.
Con questo pensiero positivo ritornai verso la macchina e mi diressi a casa con il mio compagno di viaggio.
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