Partimmo da Milano in una bella mattinata di agosto per dirigerci verso Borgotaro, o meglio, verso Borgo Val di Taro un comune in provincia di Parma. Non mi sovviene chi me lo disse o dove lo lessi, ma qualcuno definì Borgotaro come una cerniera tra la Lunigiana e la Val di Taro e rigiro il concetto perché esaustivo sulla sua posizione e perché mi piace il termine.
Per giungere alla nostra meta, percorremmo la famosa autostrada Cisa, abbastanza terribile per i miei gusti e non sono l’unica che la pensa così, ho sentito che diverse persone non amano questa autostrada. Il problema è la sua strettezza e le varie curve che essa presenta. Durante il tragitto trovammo dei lavori in corso, per cui l’andamento delle macchine diminuì molto, temevamo di non arrivare più, ma non fu così. Il tratto di strada che stavano sistemando era breve e ci aiutò ad osservare meglio il paesaggio. Vidi alla mia destra, dalla parte del passeggero, una splendida rocca e su di essa una abitazione in pietra che sembrava vegliasse le diverse casette, anch’esse in pietra, che si trovavano ai suoi piedi. Dall’altra parte le dimore apparivano in venerazione della rocca per la posizione in cui erano state costruite. Mentre riprendevamo il cammino si presentò un notevole paesaggio ai nostri occhi e io iniziai a scattare un po’ di foto del panorama.
Passammo sul fiume Taro e la cornice delle colline coperte da boschi verdi ci accompagnava durante il nostro tragitto fino a quando giungemmo a destinazione.
Prima di raccontare in pieno il mio viaggio devo sottolineare che Borgo Val di Taro è famosissima per la sua indiscussa fama dei funghi porcini. Infatti possiedono il marchio di Identificazione Geografica Protetta della Comunità Europea. Il fungo di Borgotaro è celebre per via delle sue caratteristiche che variano dal cappello, dai pori, dall’odore, dal sapore e da tante altre peculiarità e la strada che la contraddistingue è quella che va dalla Val Taro e si congiunge con la Val Baganza. Uno dei motivi per cui ci decidemmo di andare a Borgotaro fu anche questo. Non tanto per coglierli, perché agosto non è il periodo propizio per raccogliere i funghi – anche sa talune persone li riescono a trovare lo stesso -, quanto per visitare un posto nuovo e carpire i suoi “segreti”.
Borgo Val di Taro ha una interessante storia che inizia in età romanica e giunge sino ai nostri giorni. Non è possibile vedere tutto ciò che il passato lasciò a Borgotaro in quanto il tempo molte volte rovina le cose e la storia lo aiuta, ma alcune chiese, nonché la torre del castello e i monumenti si possono piacevolmente ammirare.
Noi andammo in giro a piedi per le vie della cittadina sino a giungere alla famosissima indicazione della via Francigena. Per intenderci, tale via può essere considerata la sorella italiana del Cammino di Santiago, ma invece di portare sino a Santiago in Spagna, la via Francigena conduce a Roma ed era l’antico percorso che i pellegrini facevano per arrivare nella capitale. Non è la prima volta che mi imbatto nella via Francigena, ci sono tantissimi punti di “avvio” ad essa e un giorno mi piacerebbe percorrerla. Ma non lo feci da Borgotaro.
Dopo ulteriori passeggiate andammo a mangiare in un posticino molto carino della cittadina e ovviamente ordinammo un abbondante primo a base di funghi. Consiglio a tutti coloro che come me amano i funghi, di mangiare un primo a base di questi perché è la fine del mondo e ritornerete a casa felici di aver mangiato a Borgo Val di Taro!!!
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