30 Novembre 2009

Passato, presente e una famosa via

di Emanuela De Fazio (Blog Fornovo di Taro. Racconti di Viaggio)

Fornovo di Taro in lontananza

Fornovo di Taro in lontananza

Era una giornata di agosto e il mio fidanzato ed io eravamo in giro per uno dei nostri brevi viaggi durante i nostri giorni di riposo. Stavamo percorrendo la statale Cisa che ci avrebbe condotto a Fornovo di Taro una località in provincia di Parma situata tra i fiumi Taro e Ceno. Posizione strategica la sua tanto da rendere da sempre il comune un luogo di scambio e di attraversamento.

Eravamo un po’ affamati o, per meglio dire, assetati perché la giornata era bella calda, non come quelle che in questi giorni si stanno presentando qui al nord Italia introducendoci ad un rigido inverno.

Dovevamo attraversare solo un ponte e poi saremmo giunti nel bel comune. Ma decidemmo di fermarci all’inizio di questo, da lì si potevano vedere le tante case colorate del comune di Fornovo. Tante palazzine vicine di al massimo cinque o sei piani che si affacciavano verso di noi e ci guardavano da lontano.

Come dicevo eravamo desiderosi di bere qualcosa di fresco, così ci siamo fermati in un bar alle porte del comune. Abbiamo preso il latte di mandorla e ci siamo divertiti tantissimo all’interno del locale. C’erano due signore molto pittoresche che giocavano, o meglio, tentavano di giocare alle slot machine. Che ridere! Si aiutavano a vicenda cercando di capire il meccanismo del gioco. Dopo un paio di chiacchiere e degli sguardi di intesa e di divertimento tra me e il mio fidanzato, abbiamo ripreso il nostro cammino.

Abbiamo acceso la macchina e attraversato il ponte nonché il fiume Ceno che, abbastanza in secca, giaceva sotto di noi.
La prima sensazione che ho provato entrando nella cittadina è stata quella di trovare un comune più moderno rispetto ad altri lì nei dintorni e mi ha dato la sensazione di una città a tutti gli effetti. Certo, sono solo impressioni personali, magari se si va a vedere bene è l’esatto opposto di ciò che ho provato. Un buon modo per scoprirlo sarebbe visitare il comune e vedendolo si verrebbe a conoscenza non solo della parte più moderna ma anche di quella storica di Fornovo.

Le case del centro erano tutte attaccate e mostravano le proprie facciate colorate ad una pavimentazione a pavè che conduce in tutte le parti centrali. Arrivammo quindi nella piazza della Chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine, uno splendido edificio in pietra, molto semplice e lineare con un bel campanile, anch’esso in pietra e modesto nelle sue forme ma che ospita oltre alle campane, anche un bell’orologio al di sotto di esso. Il campanile si vede da lontano entrando e uscendo dal comune.

Fornovo è ricca di storia e questa è possibile respirarla passeggiando tra le sue strade medievali o leggendo qualcosa sulla sua storiografia, in particolare sulla battaglia di Fornovo, che avvenne verso la fine del 1400 tra milanesi e veneziano contro i francesi. Inoltre per Fornovo passava la famosa strada che permetteva a molteplici pellegrini di arrivare a Roma. Il nome di tale percorso è via Francigena ed è da sempre famosissima sebbene oggi non sia più tanto frequentata come allora.

Se da un lato c’è la storia di Fornovo dall’altra c’è la modernità della cittadina caratterizzata da palazzine, da negozi, da mezzi in superficie e da strade provinciali, statali e autostradali che collegano il comune a molti altri.

Insomma, Fornovo è ricca di tante sensazioni e realmente l’unico modo per carpire in pieno tutto ciò  è quello di andarvi, di passarvi una bella giornata e apprezzare ogni vicolo antico e moderno, proprio come abbiamo fatto noi.

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