16 Ottobre 2009

Il borgo del “Divin Crocifisso”

di Andrea Bonfiglio (Blog Campo San Martino. Interviste Scrittori)

La scrittrice Michela Zanarella, autrice tra gli altri del libro “Risvegli” (Edizioni Nuovi Poeti), intervistata su Campo San Martino per Comuni-Italiani.it

Michela Zanarella

Michela Zanarella

Una passione letteraria piuttosto giovane, eppure tanto matura da consentirle di pubblicare già tre libri e di ottenere numerosi riconoscimenti in varie rassegne nazionali. Come valuta il suo percorso di scrittrice?
La mia storia personale nella letteratura ha inizio nel periodo dell’adolescenza, quando la mia sensibilità mi ha fatto avvicinare con curiosità alle prime letture dei grandi classici. Nasco poetessa per istinto, affascinata dalla libertà che assumono la metrica ed i versi. E’ stato amore a prima vista l’incontro delle opere dei poeti decadenti, quali Verlaine, Rimbaud, Baudelaire. Grazie alla loro saggezza letteraria, ho raggiunto un’intesa con la mia anima. Da un grande bisogno di dialogo interiore, ho messo a nudo il senso dell’esistere, il rapporto con le persone care, il desiderio di rivelare agli altri le mie paure e incertezze, con gli occhi semplici di ragazza che cammina in punta di piedi nel mondo. Cerco con umiltà di portare le mie emozioni alla luce del tempo, senza sfidare l’eccesso. Ho pubblicato la prima raccolta di poesie “Credo” con l’associazione culturale MeEdusa nel 2006. La seconda “Risvegli”, ed. Nuovi Poeti, è stata edita nel marzo 2008.
Il mio ultimo lavoro poetico è “Vita, infinito, paradisi”, ed. Stravagario, del giugno 2009. Ogni libro esprime la voglia di affrontare la vita, il discutere semplicemente l’amore ed i sentimenti. E’ un continuo viaggio nella realtà che mi circonda e attraversa.

Se in un suo libro dovesse presentare Campo San Martino, cosa scriverebbe?
Se dovessi parlare di Campo San Martino in un libro, ripercorrerei le vicende storiche del comune, ricordando le tante attività agricole e artigianali che lo caratterizzano. Il fiume Brenta è il “fulcro vitale” del luogo. Vecchi documenti riportano che la sua ghiaia serviva a mantenere in buono stato le strade della provincia.
Il territorio è suddiviso in tre nuclei abitati: Campo San Martino e le frazioni Marsango e Busiago. Ognuno di questi centri ha la sua storia. Personalmente ho dedicato alcune poesie al mio paese, una di queste mi ha permesso di vincere un primo premio assoluto al concorso “Anime e Luci 2008″, a Padova.

Dal silenzio di un cortile

Di un cielo chiaro
che scalpita al sole
mi ricordo il profumo,
l’odore di strada
che s’infila nelle tasche
nel primo mattino.
Mi piace ancora
mordere le nuvole
con lo sguardo assonnato
e abbandonare il fiato
tra i rami di fico.
Anche se vivo
in una terra lontana
la mia mente attraversa
ogni istante la fredda pianura
e fissa muta la gente
che rincorre il tempo.
Guardo l’aria bussare
al seno della terra
e l’azzurro bruciare le ciglia
di una nebbia sottile.
Sembra che l’inverno
sieda luminoso tra i cipressi
e che le pietre si dipingano
le mani con la brina.
E dal silenzio di un cortile
non riesco a trattenere
le lacrime,
per la mia assenza.

Cosa ha da offrire Campo San Martino, in termini di opportunità culturali, a chi come lei coltiva una passione artistica?
Campo San Martino ha una biblioteca comunale, a disposizione dei cittadini, che propone eventi e incontri culturali.
Importante per chi ha la mia passione è la “Mostra Mercato del libro”, evento in cui si possono proporre le proprie opere.
Anche durante le sagre paesane vengono fatti incontri con gli artisti locali. Da ricordare la Sagra di San Lorenzo, dove si festeggia il Santo Patrono, la Sagra della Natività di Maria, la “Festa del Mais” a Busiago e la fiera del “Divin Crocifisso” (rievocazione storica e religiosa).

Qual’è il luogo della città che preferisce? Perché?
Il luogo del paese che preferisco è la riva boscosa del Brenta, perché è una delle zone più incontaminate e affascinanti.
Mi permette il contatto diretto con la natura: è l’area verde, con sentieri e percorsi anche ciclabili, dove si possono trascorrere momenti di tranquillità e riflessione. E’ usanza dei cittadini trascorrerci il pic-nic di Pasquetta.

Quali sono, a suo dire, i simboli che meglio rappresentano l’essenza della città?
I simboli che meglio rappresentano l’essenza della città sono tre:
– il monumento agli scoatari, dedicato ai produttori di scope in saggina
– il monumento alla panocia, una riproduzione enorme in ferro battuto della pianta del mais
– il monumento al seminatore, in riferimento ad un premio conferito annualmente a persone che si sono distinte in opere di carattere sociale.

Quali sono tre buoni motivi per visitare Campo San Martino?
Eccoli:
1- La sua posizione geografica strategica. Il borgo infatti è al centro della pianura Padana, a dieci chilometri dal centro di Padova, attraversato dalla Strada Statale 47 della Valsugana. E’ facilmente raggiungibile e collega con semplicità Padova e Vicenza.
2 - Le molteplici attrattive monumentali. Nel suo piccolo, la città accoglie chiese ricche di statue e affreschi, le classiche ville venete ed un fiume, il Brenta, motore portante di tutte le attività locali.
3 - La tranquillità. Il paese consente ancora di vivere una vita senza troppo caos.

Un forestiero le si avvicina per strada e le chiede un suggerimento per un itinerario turistico cittadino. Dove lo indirizza?
Se un forestiero mi chiedesse un suggerimento per un itinerario cittadino, lo indirizzerei subito alla Chiesa di Campo San Martino, dove è custodito un crocifisso di legno del Seicento, il “Divin Crocifisso”, di notevole interesse artistico. Ad esso è dedicata anche una fiera cittadina. Lo inviterei inoltre a vedere “Villa Breda”, residenza di campagna costruita a cavallo del 1900, circondata da un parco esteso, ora struttura sanitaria dell’USSL. Un altra villa importante si trova a Busiago: Villa Busetto, risalente al Seicento. Da non dimenticare, infine, il Ponte della Vittoria e tutta l’area del fiume Brenta.

Qual’è un motivo per cui andar fiera di vivere a Campo San Martino e qual’è, invece, uno per cui non esserlo?
Un motivo per essere fiera è la bellezza delle campagne, l’odore buono della terra, la ricchezza di storia e tradizione.
Un motivo per non esserlo è che, nonostante ci siano molte attività, la gente dimostra poco interesse per la cultura e dà poca importanza a ciò che effettivamente la circonda.

Qual’è il suo ricordo personale più bello legato alla città?
Il mio ricordo personale più bello è stato l’incontro con un bambino che aveva letto uno dei miei libri. E’ stato emozionante sapere di essere arrivata al suo cuore con la mia poesia. Mi sono commossa molto e penso che mi rimarrà impresso nella mente per sempre.

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