A Guasila, paese della provincia di Cagliari, dalle tipiche case del Campidano con ampi cortili e imponenti portali, c’è un museo d’arte sacra. Si chiama Scrinia Sacra ed è ospitato in un edificio storico che è stato prima carcere mandamentale, poi sede del Comune e anche della pretura.
Gli oggetti esposti, in gran parte preziosi e antichi, raccontano del sentimento religioso della comunità. Sono ex voto, reliquiari e paramenti liturgici ancora usati nelle celebrazioni religiose più importanti anche presso il santuario della Beata Vergine Assunta, progettato dall’architetto Gaetano Cima.
Mariolina Pusceddu, operatrice museale del Museo Scrinia Sacra intervistata per Comuni-Italiani.it.
Quando è nato il museo? Perché il nome “Scrinia sacra”?
Il museo d’arte sacra Scrinia Sacra è nato nell’agosto del 2008, grazie a una felice collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, la Parrocchia e la Curia Arcivescovile di Cagliari. Si è resa possibile quindi sia la libera fruizione e valorizzazione di queste opere, sia la loro conservazione in un luogo sicuro.
Il nome del museo deriva dai soffitti “a botte” delle sale espositive, che richiamano alla mente i coperchi degli scrigni dove, appunto, vengono conservati gli oggetti più preziosi.
Qual è il rapporto tra il museo e il territorio?
L’esposizione museale mette in luce la profonda religiosità popolare del paese di Guasila nel corso dei secoli e la profonda devozione che la popolazione ha avuto da sempre nei riguardi della Madonna, in particolare per la figura della Beata Vergine Assunta, patrona del paese.
Anche l’edificio che ospita il museo ha una storia molto importante, ce la racconti.
L’edificio che ospita il museo è un complesso architettonico di grande valenza storica; infatti, nato nel 1841 come carcere mandamentale (una lapide ne testimonia l’epoca di costruzione), nel corso dei secoli è divenuto municipio, pretura e nella metà del Novecento sede scolastica.
Com’è organizzata la visita, c’è un percorso?
Il museo è stato allestito esponendo le opere secondo un ordine cronologico, che va dal XVI secolo ai primi decenni del XX secolo. Sono presenti oggetti del corredo liturgico, reliquiari, ex voto e paramenti liturgici. La visita al museo è totalmente gratuita e con questa anche la visita guidata al santuario della Beata Vergine Assunta, in stile neoclassico e progettato nel 1839 dal famoso architetto cagliaritano Gaetano Cima.
E gli abitanti di Guasila, sono affezionati a questo luogo? Visitano il museo?
Il museo Scrinia Sacra è stato molto apprezzato dalla popolazione di Guasila, sin dalla sua inaugurazione, e viene considerato motivo d’orgoglio, poiché mette in mostra il senso religioso del paese nel corso del tempo. A poco più di un anno dalla sua inaugurazione le visite ammontano a circa 3.000 visitatori.
Cosa stupisce di più i visitatori esterni?
I visitatori esterni rimangono stupiti sia dalla bellezza della collezione esposta, sia dalla bellezza dell’edificio, recentemente ristrutturato.
Da dove provengono gli oggetti sacri più preziosi del museo? Sono stati donati?
Gli oggetti esposti nel museo d’arte sacra provengono tutti dal santuario della Beata Vergine Assunta di Guasila, sono per la maggior parte doni offerti alla Madonna o alla Parrocchia nel corso dei secoli.
Quanti sono i pezzi esposti? A che periodo risalgono?
Sono esposti circa 140 pezzi, il più antico dei quali, la Stauroteca (contenente un frammento della Croce di Cristo), risale al 1585.
Qual è il più prezioso?
L’oggetto più prezioso esposto nel museo di Guasila è senza dubbio la croce processionale, realizzata dall’argentiere cagliaritano Giovanni Mameli, nel 1594. Decorata in entrambi i lati, raffigura il Cristo Patiens nel recto e la Madonna nel verso e presenta nell’asta la Macolla (una sorta di tempietto contenente statuine di Santi dentro piccole nicchie).
E gli ex voto? Quello con la storia più curiosa?
Si possono ammirare nel museo una gran quantità di ex voto che si dividono in gioielli, rosari e attributi iconografici per i simulacri. I più significativi sono: i sandali, donati per il simulacro della Vergine Dormiente nel 1766 dal sacerdote del periodo Giuseppe Masala; la corona, sempre per lo stesso simulacro, donata nel 1809 dal sacerdote Giuseppe Bardi e le corone del simulacro della Vergine d’Itria e del Bambino, donate nel 1939 da una coppia di giovani sposi. Di quest’ultimo ex voto conosciamo la grazia ricevuta: durante il parto, la giovane donna rischiava la morte e con lei il suo bambino, perciò fece voto alla Madonna d’Itria che, se si fossero salvati, avrebbe donato delle corone in argento.
La maggior parte degli oggetti esposti nel museo non si limitano ad essere dei puri oggetti d’arte, ma sono tutt’oggi utilizzati nelle cerimonie e funzioni più importanti.
Riferimenti:
Museo di arte sacra, Scrinia Sacra
Via E. Salis, n. 6 - 09040 Guasila (Ca)
Telefono: 070-986.86 Cellulare: 329-100.45.78
Email: museoguasila@gmail.com
(Foto di Mariolina Pusceddu, per gentile concessione)
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