26 Febbraio 2010

Goccia a goccia… l’oro blu del Basso Cusio

di Monia Melis (Blog San Maurizio d'Opaglio. Interviste Musei)

Rubinetti, valvole e miscelatori… Strumenti indispensabili per avere a portata di mano e direttamente a casa un bene prezioso: l’acqua. Un originale museo, in provincia di Novara, ripercorre la storia del rubinetto e della sua tecnologia. Si trova a San Maurizio d’Opaglio e non a caso…
La zona del Basso Cusio, di cui il comune fa parte, è diventato un importante distretto industriale dell’idraulica. E partendo dal valore industriale di un oggetto, il museo cerca di raccontare la storia delle persone e dei luoghi, nonché quella ancora più lunga del rapporto tra uomo e igiene. E con un’attenzione particolare a un futuro, in cui probabilmente l’acqua sarà un bene scarso per tutti. Andrea del Duca, direttore del Museo del Rubinetto, intervistato per Comuni-Italiani.it.

Uno dei rubinetti esposti

Uno dei rubinetti esposti

Com’è nato il Museo del Rubinetto?
Il Museo è nato nel 1995, per iniziativa di un gruppo di appassionati che hanno costituito la raccolta, donandola al Comune di San Maurizio d’Opaglio con la mostra “Uomo ed Acqua”. Nel 2005 è stata trasferita nella nuova sede, dov’è in corso di allestimento il museo. Alcune sale sono già visitabili per mostre temporanee dedicate al tema.

Qual è la storia del vostro territorio, il Basso Cusio? In particolare come la storia del paese è legata a quelle dell’idraulica e dei rubinetti?
Nell’area del basso Cusio esiste un’antica tradizione di fusione e lavorazione dell’ottone e del bronzo per la produzione di candelabri, campane e altri oggetti. A partire dalla metà dell’Ottocento cominciano a comparire le prime tornerie per metalli che producono anche rubinetti.
La crescita dei grandi centri urbani del Nord Italia, nel Novecento, ha dato un impulso decisivo allo sviluppo di una vera industria della rubinetteria e del valvolame, strettamente connessa alle normative igienico-sanitarie in materia di edilizia ed urbanistica.

L’industria dei rubinetti come ha cambiato la vita degli abitanti?
Lo sviluppo dell’industria ha notevolmente cambiato la fisionomia del territorio, trasformando il Cusio da terra di emigrazione a terra di immigrazione, dal Veneto e dal Meridione prima, dai paesi extracomunitari oggi. Nonostante la notevole urbanizzazione conseguente, l’area più vicina al lago ha mantenuto le caratteristiche del paesaggio lacustre, in una delle zone più belle d’Italia.

Rubinetto a croce

Rubinetto a croce

Oggi questo comparto industriale risente un po’ della crisi?
Il comparto risente di due fattori di crisi. Il primo è legato alla crescente concorrenza cinese. Il secondo è conseguente alla crisi economica attuale con la contrazione da un lato del settore edilizio, che costituisce il principale mercato di riferimento, e del credito bancario dall’altro.

Com’è organizzato il Museo? Quali sono gli oggetti esposti? Esistono percorsi tematici?
Il Museo è affidato ad un’Istituzione voluta dal Comune di San Maurizio d’Opaglio. Attualmente è visitabile il solo piano terra, con una mostra sulla storia del distretto industriale e l’esposizione di alcuni oggetti simbolo. Essi illustrano la storia dell’evoluzione del rubinetto, dai primi tipi a maschio per arrivare a quelli a vite e ai moderni miscelatori.
Il museo affronta tre temi principali: “il rubinetto nella storia”, ossia la storia tecnologica del rubinetto e del valvolame dalle origini fino ad oggi; “l’uomo e l’acqua”, una storia sociale dell’acqua nel suo uso domestico, alimentare ed igienico; infine una sezione di “storia locale” dedicata, appunto, alla storia del Cusio sud Occidentale e del distretto industriale del rubinetto.
Il Museo del Rubinetto non limita la propria azione al territorio di San Maurizio d’Opaglio, in quanto questo è il centro di un distretto industriale che ingloba diverse realtà socioeconomiche legate tra loro per affinità e interessi strategici, dislocate in altri Comuni.
Grazie alla collaborazione con l’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone sono stati ideate varie attività didattiche, inserite nei “Percorsi di scoperta” dell’ecomuseo. Attualmente sono in fase di progettazione nuovi laboratori didattici.

Il Museo segue anche il rapporto dell’uomo con l’acqua e l’igiene. Un pezzo di storia sociale e di costume nazionale… Come viene raccontata?
La storia del rapporto uomo/acqua è antica ed affascinante. Attualmente, il Museo analizza questa evoluzione attraverso un percorso a pannelli in otto tappe: dalle origini, attraverso l’età romana, il medioevo, poi quella moderna e i vari secoli fino ai giorni nostri. Nell’allestimento definitivo si punterà all’utilizzo di strumenti multimediali per supportare la visita e raccontare questa storia, attualmente raccolta in un volume, frutto del lavoro di ricerca del museo.

Rubinetti del '600, a testa di drago

Rubinetti del '600 a testa di drago

Qual è l’oggetto o il rubinetto più curioso?
Sono vari i pezzi interessanti. Tra questi ricordiamo la copia di un rubinetto a miscelatore (acqua calda/fredda) per vasca di epoca romana, riprodotta da una rubinetteria di San Maurizio d’Opaglio. Oppure gli esemplari seicenteschi a testa di drago.

Il Museo del Rubinetto è socio dell’Ecomuseo Cusius. Si tratta di un’associazione? Avete dei progetti in comune?
L’Associazione Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone punta (secondo una celebre definizione di ecomuseo formulata da G. H. Rivière) alla partecipazione della popolazione e alla valorizzazione dei beni rappresentativi di un ambiente. In particolare, l’Ecomuseo Cusius si propone di ricostruire la memoria storica, la cultura materiale, le tradizioni, attività e modi in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio. E per fare ciò è necessario il coinvolgimento attivo della popolazione del territorio. Si cerca di promuovere i caratteri distintivi del territorio, mettendo a disposizione del pubblico gli strumenti per visitare con consapevolezza i luoghi che meglio lo illustrano.
La proposta dell’Ecomuseo Cusius include una serie di siti visitabili che formano una rete intessuta su tre tematiche fondamentali: il lavoro, l’uomo e l’ambiente, l’arte e la storia. L’Associazione Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone è stata costituita nel 1997 da enti pubblici e privati, mossi dalla volontà di dar vita ad un ecomuseo della cultura materiale del territorio del Cusio, del Mottarone e della Val Strona.
Accanto al supporto alle iniziative proprie di ciascun associato, l’Ecomuseo realizza progetti ed attività di interesse comune, grazie ad un organico di collaboratori esperti in diversi settori coinvolti nello studio del territorio, coordinati dallo staff che ha sede a Pettenasco.

Promuovete anche eventi o iniziative per sensibilizzare al tema dell’acqua come risorsa preziosa e non infinita?
Su questo tema, sempre d’attualità, è già stata realizzata una mostra e si intende procedere con delle conferenze. In generale, il tema dell’Oro Blu come risorsa strategica del XXI secolo è una delle tematiche del museo, che ha una proiezione anche verso il futuro.

Riferimenti:
Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia
Piazza Martiri, 1 - 28017 San Maurizio d’Opaglio (No)
Telefono: 0323-89622 (c/o Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone)
Sito web: www.museodelrubinetto.it
Email: info@museodelrubinetto.it

(Foto di C. Voci/Ecomuseo Cusius, per gentile concessione)

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