In un pomeriggio soleggiato e caldo, di quel calore che solo il sole siciliano concede, decidemmo di fare una passeggiata, alla ricerca di qualche luogo da scoprire.
Lungo la strada che conduce da Francavilla (dove alloggiavamo) alla spiaggia di San Marco, attraversammo diversi paesini e ci fermammo a Calatabiano, attirati da un grande cartello che indicava la presenza di un castello arabo-normanno.
“Che ne dite di visitarlo?”, propongo!
Tutti accettano la proposta e subito cerchiamo un posto al riparo dal sole per poter parcheggiare l’auto.
Ci incamminiamo a piedi, tra stradine e scale, seguendo le indicazioni presenti ed arriviamo ai piedi di una grande collina, dalle cui pendici a malapena si intravede l’imponente costruzione.
Non è più possibile proseguire, in pratica, siamo arrivati alle pendici del castello!
Un ragazzo ci accoglie in una saletta vetrata, semplice ed elegante, ci spiega che il castello è stato da poco ristrutturato e che è possibile accedere alla visita del mastio tramite un ascensore panoramico inclinato che conduce dalle pendici della collina fin su al castello.
Emozionati ed entusiasti, ci accomodiamo nell’ascensore che ha pareti vetrate e che regala un panorama mozzafiato di tutta la valle dell’Alcantara e del comprensorio Taormina-Etna.
Siamo già senza parole!
Arrivati su in cima si innalza imponente, davanti ai nostri occhi, il maniero a cui si accede oltrepassando un arco in pietra…se ci si gira, si gode della vista dell’intera Calatabiano ai nostri piedi, anticipata solo dall’antica Chiesa del SS. Crocifisso, risalente al 1484, che si erge tra l’attuale centro abitato ed il castello.
Entrati nel castello tutto è storia, tutto narra di antiche vicende e di antichi eroi…ed ecco che la mia anima romantica mi fa immaginare le storie d’amore e di passione che queste antiche mura hanno visto.
Ritorno alla realtà e mi incammino tra le numerose sale del castello, tra archi a tutto sesto che si individuano nelle possenti mura, tegole greche, colonnine e resti di arcatelle con porzioni di intonaco.
E’ possibile visitare la “sala Cruyllas” (della famiglia gotico-catalana dei Cruyllas, come suggerisce lo stemma nobiliare a nove crocette), la sala d’Armi (il pavimento è composto da vetrate che lasciano vedere i cosiddetti pithoi - grandi vasi in terracotta), la cappella (con tracce cromatiche di affreschi) ed il museo multimediale per la fruizione dei beni culturali della Diocesi di Acireale.
Passeggiamo, insieme a gruppi di turisti, tra i corridoi e mura, incuriositi e appassionati, il tempo sembra essersi fermato, ma in realtà, tra una sala e l’altra, una foto ed una chiacchiera si è fatta sera!
Le luci del castello e dell’ascensore compongono una scenario suggestivo e romantico: da qui su si vede un panorama serale mozzafiato, dove il blu del mare si alterna a quello del cielo solo grazie al bagliore rosso del sole al tramonto… fantastico!
Ripercorriamo a ritroso il cammino verso l’ascensore, che di sera è ancora più suggestivo.
Salutiamo il castello e ritorniamo “a terra”, solleviamo lo sguardo alle nostre spalle, verso la collina e lo vediamo lì, imponente, illuminato a sorvegliare la costa orientale della Sicilia da… tanti anni ormai!
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