Castel San Vincenzo è un piccolo paese che giace alle pendici delle Mainarde, bellissime montagne il cui territorio ricade nel Parco Nazionale d’Abruzzo e Molise. Un giorno di dicembre di diversi anni fa un nostro amico architetto, eccellente guida della provincia d’Isernia, ci propose una gita a Castel San Vincenzo. Accettammo con entusiasmo e prendemmo un appuntamento per la domenica successiva.
La giornata è bellissima, fredda ma limpida, il cielo turchese, le montagne coperte da una coltre di neve. Arriviamo nel paese e parcheggiamo l’auto a Piazza Umberto I. Dalla piazza possiamo godere di una meravigliosa vista sul lago di San Vincenzo, il paesaggio imbiancato rende ancora più affascinante la visione, quasi un dipinto di un pittore. Le alte cime delle Mainarde si specchiano nelle acque cristalline del lago, che è un bacino artificiale, la fitta vegetazione che circonda la riva è coperta dalla neve, un manto bianco che in alcuni tratti riflette i raggi solari creando meravigliosi giochi di luce.
Dal paese prendiamo l’auto per fare una passeggiata intorno al lago. Un terso cielo invernale, una natura quasi totalmente imbiancata a parte alcuni pini di montagna. Su un lato del sentiero delle orme, ipotizzo di una lepre, segnalano che da poco è passato un piccolo animale. Un silenzio veramente assordante, il rumore dei passi sulla neve, quello strano scricchiolio che solo in posti come questo è possibile ascoltare.
Tutto sembra addormentato, ma in realtà la vita si manifesta in modo quasi surreale. Mi soffermo a guardare un bellissimo albero di loti, i rami sono spogli e coperti da una sottile manto di neve e i frutti maturi di un arancione intenso creano un contrasto veramente affascinante. Sembra che la natura si sia sbizzarrita a creare angoli e paesaggi che riescono a provocare emozioni incredibili. La passeggiata intorno al lago dura circa un’ora ed è ricca di emozioni sorprendenti.
Ci fermiamo in un boschetto di pini e decidiamo che è arrivato il momento di andare a visitare l’Abbazia di San Vincenzo. Il viaggio non è lungo ma il paesaggio è veramente attraente.
L’Abbazia di San Vincenzo al Volturno è estremamente affascinate, si trova in un contesto paesaggistico veramente unico. Le Mainarde incorniciano la grande valle nella quale venne costruito il monastero. Numerose vicende storiche hanno modificato totalmente la struttura fino a quando, durante la seconda guerra mondiale, subì pesanti danni dai bombardamenti. Dal 1989 il monastero è stato oggetto di una ristrutturazione ed anche utilizzo da parte di alcune monache, si è creata una piccola comunità costituita da 7 o 8 suore, che vivono nell’abbazia dedicandosi al lavoro e alla preghiera e che riesce a gestire la struttura senza sovvenzioni.
Sul viso delle suore, che abitano e amministrano il monastero, ho visto purezza, gioia, serenità. Arrivati al Monastero le suore, in particolare la madre badessa, ci accolgono ospitandoci in una sala dove ci offrono ottimi pasticcini al cocco, fatti da loro, e tè caldo, rimedio ideale per riprenderci dal freddo.
E’ arrivato il momento di iniziare la nostra visita guidata agli scavi, il nostro amico, come già accennato, è una guida ma in particolare è l’architetto che si è occupato dei lavori inerenti agli scavi, è una persona che ama il suo lavoro ed è estremamente preparata. Ci conduce in un dedalo di rovine, anfratti e piccole strutture che, con la sua bravura, si animano, riuscendo a manifestare la bellezza e lo splendore di un tempo.
I dipinti conservati, anche se spesso non in modo ottimale, nelle cripte visitate, quella di Epifanio e di Giosuè, si sviluppano in uno spazio limitato ma riassumono in modo sorprendente la cultura religiosa del medioevo. La quantità di frammenti di intonaco dipinti e la bravura del nostro cicerone riescono a farci ripercorre la storia del Monastero e le tappe della pittura nel medioevo nell’arco di 4 o 5 secoli. Scopro un mondo a me quasi totalmente sconosciuto, non solo osservo esternamente i dipinti o resti, ma riesco a penetrare nel significato più complessivo, una panoramica sul periodo e le vicissitudini nel quale vennero eseguiti.
Una visita veramente intensa. Tappa finale un ristorantino a Cerasuolo, una frazione di Filignano, dove ci attende un buonissimo pranzo a base di arrosticini, prosciutti, formaggi e salami caserecci e vino locale.
Una giornata veramente emozionante e rilassante gli ingredienti principali sono stati una stupenda passeggiata in un posto quasi incantato, una visita interessante ed affascinante in un luogo incantato dove è possibile respirare serenità e cordialità, un paesino grazioso.
(La foto Castel San Vincenzo è di Marcofax2, Abbazia S. Vincenzo al Volturno è di Augusto Giammatteo)
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