17 Aprile 2008

Una storia targata Ferrari

di Marcello Di Sarno (Blog Maranello. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Maranello Lucia Bursi intervistata per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Maranello ha un ricco tessuto artigianale ed imprenditoriale; è un comune che ha goduto di un fortemaranello-sindaco.jpg grado di sviluppo che ha portato benessere ed una crescita di popolazione. Il paesaggio dagli anni ’60 in poi si è gradualmente trasformato: inutile negare che uno fra i problemi più sentiti è il traffico, ma d’altra parte si tratta di traffico d’affari, di merci prodotte e diffuse nel mondo. Maranello ha saputo conservare la sua identità di comune dalle medie dimensioni, la sua storia, le sue tradizioni culinarie, i suoi prodotti tipici che vanno dall’aceto balsamico al parmigiano-reggiano, dal lambrusco al prosciutto.

Tre validi motivi per visitarla?
Potrei dirle: Ferrari, Ferrari e ancora Ferrari. Maranello, in gran parte del mondo, è sinonimo di Ferrari.
La Galleria Ferrari (il museo che raccoglie i modelli che hanno fatto la storia del Cavallino) conta circa 200mila turisti ogni anno: si tratta di cifre importanti. Ma a Maranello c’è anche altro: le potrei dire di Villa Rangoni Machiavelli, un parco aperto al pubblico gratuitamente sulla base di un accordo pubblico-privato, dove sono esposte sculture contemporanee di notevole pregio; parliamo di Arman, Cascella, Dalì, Doyle, Lobo, Ogata, Pomodoro, Sonso e molti altri. E poi varrebbe la pena venire anche solo per certi elementi di qualità architettonica: la Galleria del Vento della Ferrrai è stata progettata da Renzo Piano, il centro ricerche da Massimiliano Fuksas ed il nuovo fabbricato di assemblaggio è di Jean Nouvel. Abbiamo appena chiuso un bando per la realizzazione della nuova biblioteca: lo ha vinto Arata Isozaki…

Chi ne ha fatto la storia?
L’hanno fatta i maranellesi, con il loro impegno ed il loro lavoro. I cittadini che abitano qui da sempre, i nuovi cittadini che sono venuti per integrarsi, produrre e far crescere il paese. Sono queste donne e questi uomini che hanno fatto Maranello. Poi è indubbio che la città deve molto alla Ferrari ma è altrettanto vero che la Ferrari deve molto ai maranellesi.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiera?
Per la solidarietà, la vicinanza, l’impegno, il volontariato, la laboriosità. E’ un paese vitale, che cerca di svilupparsi senza lasciare indietro chi ha avuto meno fortuna o meno opportunità.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Il futuro lo costruiamo noi, ogni giorno, tutti insieme. Spero in un futuro positivo perché col nuovo Piano Strutturale Comunale in via di approvazione stiamo disegnando uno sviluppo del territorio all’insegna della qualificazione, della qualità, della salvaguardia territoriale ed energetica. Abbiamo investito molto nelle strutture scolastiche, nella viabilità, nel sociale, nei servizi. C’è uno sforzo teso all’integrazione delle nuove cittadinanze: è un impegno che può dare risultati positivi per tutti, anche in termini di qualità della vita. E poi stiamo investendo molto sul marketing territoriale, sulle progettazioni di nuovi arredi urbani, sui servizi d’informazione, su un paese che sappia diventare più accogliente e più fruibile anche per i turisti.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua Città e la risposta che darebbe.
In questi anni da Sindaco ho risposto a molte domande, cercando sempre di far sentire che dietro ad ogni risposta c’è una riflessione, una scelta programmatica, un dato di riflessione. Mi piacerebbe sentirmi chiedere se Maranello è una città in grado di disegnare un futuro positivo per i propri vecchi e nuovi cittadini. Risponderei che ne ha tutte le capacità, tutte le possibilità, tutta l’intenzione.

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