Il sindaco di Suvereto Giampaolo Pioli intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Come un piccolo comune rurale molto antico, circondato dal paesaggio tipico dell’Alta Maremma, forte delle sue tradizioni ma anche della capacità di aprirsi al nuovo e fiero della coesione sociale dei suoi abitanti. Immerso nella macchia mediterranea della Val di Cornia, deve il suo nome alla presenza nella zona degli alberi di sughero, assurto a simbolo della città e raffigurato nello stemma comunale.
Tre validi motivi per visitarla?
1) Il suo borgo medievale pressoché intatto. Un reticolato di vie, vicoli e piazzette, alcune delle quali recano ancora i toponimi originari, su cui affacciano edifici di pregevole architettura: il complesso del Convento di San Francesco; le chiese, su tutte quella “miracolosa” della Madonna di Sopra la Porta; il duecentesco Palazzo Comunale con la Loggia dei Giudici, da cui si rendevano pubbliche le sentenze e le decisioni di interesse collettivo; la Rocca Aldobrandesca, che sarà riportata al suo antico splendore.
2) Il suo paesaggio dalle colline al mare. Vera perla naturalistica è il Parco di Montioni, uno dei parchi più estesi della regione, che accoglie i resti delle cave di allume del villaggio minerario di epoca napoleonica voluto da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone.
3) I suoi vini e la sua gastronomia. Con l’istituzione della DOC Val di Cornia Suvereto è entrato a far parte dell’Associazione nazionale Città del vino. Vino ed olio sono le due voci più importanti dell’economia locale e della sua tradizione culinaria, attraverso la quale si tramandano profumi e sapori dell’età medievale, riproposti in occasione di eventi e ricostruzioni storiche.
Chi ne ha fatto la storia?
Unanimemente apprezzata da tutti gli archeologi di ieri e di oggi, che qui hanno visto documentate tutte le epoche passate, Suvereto lega la sua storia a più elementi: dagli etruschi al medioevo rustico; dalla famiglia Aldobrabdeschi alla repubblica di Pisa; dal principato di Piombino alla lotta antifascista, passando per Elisa Bonaparte.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
L’antico borgo e il paesaggio circostante.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Consolidamento della sua vocazione di luogo dell’agricoltura d’eccellenza, a cui si collega anche un turismo intelligente e compatibile, rispetto dell’ambiente e del paesaggio, ma anche massimo di modernità e di opportunità fornite dalle moderne tecnologie. Con un obiettivo principale: la qualità della vita
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
D: come siete riusciti ad evitare lo spopolamento dell’antico borgo?
R: mantenendolo vivo, tenendo alti i servizi sociali, assicurando qualità della vita
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