26 Giugno 2008

Taormina: storia e cinema a passeggio verso il teatro

di Sofia Riccaboni (Blog Taormina. Alla Scoperta della nostra Italia)

Taormina - Panorama“Mai il pubblico di un teatro ebbe avanti a sé una simile visione”. Ecco come scriveva Goethe duecento anni fa riferendosi al panorama mozzafiato che si apre dal Teatro di Taormina. E cosi possiamo ripetere oggi. Quasi nulla infatti è cambiato: il panorama, gli angoli, le atmosfere, i colori di Taormina continuano ad incantare oggi come allora.

La città nacque con il nome di Tauromenium, che significa abitazione sul Tauro, indicando in esso il monte in cui sorse. Lo storico Diodoro attribuisce l’assegnazione del nome sia ai Siculi che ai Greci.
Anche se il pezzo forte delle antichità di Taormina, il teatro, è del periodo romano, l’origine della città risale alla metà del IV secolo a.C. e più precisamente al 358, quando Andromaco ne decise la fondazione. Taormina raccolse l’eredità della sottostante Naxos, la prima colonia di Sicilia, che era stata distrutta dal tiranno siracusano Dionigi alla fine del V secolo a.C. Successivamente, nel corso del III secolo a.C., sotto il regno del siracusano Gerone II, Taormina visse un periodo di prosperità, e probabilmente a questo periodo risalgono le prime fasi del teatro. Ma la massima fioritura fu sotto il dominio di Roma, periodo nel quale Taormina vivrà il suo periodo più florido.

L’incanto di Taormina ha catturato anche molti divi di Hollywood. Come la divina Greta Garbo che arrivava qui sotto falso nome e come Marlene Dietrich, che definì “un incanto la notte di stelle nello splendido teatro greco”. Mentre la gelosa Elizabeth Taylor, in luna di miele, sfasciò in testa a Richard Burton una chitarra. Cary Grant ci venne per rivedere Sophia Loren, che non aveva voluto sposarlo; insieme Audry Hepburn e Gregory Peck passarono dalle “vacanze romane” a quelle di Taormina e Lana Turner scelse questa sosta siciliana per dimenticare l’uccisione del gangster in camera da letto.

Fra gli innumerevoli itinerari che si possono scegliere per visitare Taormina, il principale è quello che da piazza Vittorio Emanuele arriva sino al Teatro. Neppure due chilometri di estasiante bellezza che si snoda fra archeologia e natura. A metà strada si può fare una sosta alla Villa Comunale, che alla fine del XIX secolo era il giardino privato di Miss Florence T. Trevelyan. Questo giardino, particolare per le piante, è anche famoso per alcune costruzioni fantastiche, soprannominate victorian follies. Proseguendo su via Pirandello si possono ammirare resti di tombe bizantine. Dal belvedere, e poi ancora salendo, il panorama è unico. Ogni passo un’emozione, fino al monumento che ha creato il mito di Taormina. E qui nulla può descrivere meglio il Teatro e la vista che da esso si ha sulla Sicilia delle parole di Edmondo de Amicis che diceva “Credo poco all’inferno, ma credo al paradiso, perché l’ho visto… ed è questo”.

(Foto in Pubblico Dominio)

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