6 Luglio 2008

La “grande” famiglia della Brianza

di Marcello Di Sarno (Blog Erba. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Erba Marcella Tili intervistata per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Erba è una città tranquilla e ordinata. Tutti noi, ovviamente, vorremmo lo fosse ancor di più, tant’è che stiamo lavorando proprio in quest’ottica. Si trova in una posizione strategica, tra Como e Lecco e, pur avendo poco più di 17mila Marcella Tiliabitanti, assomma su di sé il carico derivante da tutta l’area omogenea, quella Grande Erba che raccoglie decine di paesi del circondario, con un bacino potenziale superiore a 70mila persone. I servizi, quindi, sono ben superiori a quelli di una città della stessa popolazione, dovendo soddisfare un numero di utenti di gran lunga superiore rispetto a quello dei soli residenti.

Tre validi motivi per visitarla?
Composta di sette comuni, l’attuale municipalità di Erba ha un passato glorioso alle spalle, le cui vestigia rappresentano tutt’oggi elementi di sicuro interesse per chi viene a visitarla. Dal borgo medievale di Vill’Incino al Castello di Pomerio, dalle chiese romaniche (una su tutte, la basilica di Sant’Eufemia) alle ville settecentesche di Crevenna, Villa Comunale di Crevenna e Villa Amalia, gli spunti certo non mancano.
Aggiungerei a questo elenco anche il teatro Licinium, la scalinata del Terragni e, dal punto di vista naturalistico, la grotta del Buco del Piombo e la Valle Bova, senza dimenticare i laghi di Pusiano e Alserio, che lambiscono la città.
Di motivi d’interesse, insomma, ce ne sono ben più di tre.

Chi o cosa, secondo lei, ne ha fatto la storia, ne ha plasmato l’identità?
Più che di un personaggio storico in particolare, lo sviluppo che la città di Erba ha avuto nei secoli è frutto di quella laboriosità che, più di altre cose, è stato il vero motore trainante della grande crescita, economica e sociale, di tutta la Brianza. In questo quadro, la gente di Erba ha saputo raccogliere le sfide che gli si presentavano davanti di volta in volta, guidata com’è stata - ed è tuttora - dalla voglia di crescere e da una cellula fondante, la famiglia, oggi più che mai “pietra miliare” nella scala dei valori dei nostri cittadini.
La coscienza civica, in questo senso, è un’altra delle caratteristiche che vorrei evidenziare, perché senza quel senso di comunità che accomuna la gran parte della popolazione, oggi della Erba che abbiamo ci sarebbe davvero ben poco.

Per quale aspetto della sua città va va particolarmente fiera?
Nell’ultimo anno e mezzo, il nome della città è stato accomunato, in Italia come altrove, a quello di una strage di cui, ovviamente, ognuno serba in cuor suo lo straziante ricordo. Di fronte a una realtà così agghiacciante e, allo stesso modo, talmente distante dalla serenità quotidiana della nostra città da sembrare quasi irreale, gli Erbesi hanno saputo vivere comunque con fierezza il loro essere parte di un’unica comunità, lavorando ancor di più in ambito sociale e civile per scalzare quell’immagine che i media ci avevano appiccicato addosso e che, però, nulla aveva a che spartire con la tradizione solidale di Erba.
E’ un aspetto che in pochi hanno messo in luce, ma che offre l’esatta dimensione di una città che ha un’anima e vuole conservarla.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Il futuro della città ritengo sarà roseo. Dopo le difficoltà affrontate per superare spinose difficoltà finanziarie ereditate dal passato, l’amministrazione sta lavorando al Piano di Governo del Territorio, strumento urbanistico che servirà da volano per uno sviluppo di Erba che coniughi le esigenze, legittime, dei proprietari, con la necessità di tutelare l’ambiente e, ove possibile, migliorare il tessuto urbanistico esistente. Contiamo molto su questa opportunità per recuperare una parte del territorio e dare un centro vero a una città che, fino a oggi, non l’ha mai avuto.
Lavoreremo, insomma, alla valorizzazione delle aree dismesse e, in ambito socio-ricreativo, al completamento di un centro sportivo che, dotato di piscina e altre strutture idonee, sappia attrarre gli sportivi della città, dando risposte alle loro esigenze.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Più che rispondere alle domande sulla carta, mi piacerebbe riuscire a dare una soluzione a tutte le richieste che mi sono state sottoposte dai miei concittadini. E’ un compito difficile, lo so, ma, in fondo, un pizzico d’ambizione è segno di volontà di fare qualcosa. Alle parole, insomma, meglio anteporre i fatti.

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