11 Luglio 2008

Una città “presente” nel bene e nel male

di Marcello Di Sarno (Blog Poggibonsi. Interviste Giornalisti)

La giornalista di Poggibonsi Elda Lettieri intervistata per Comuni-Italiani.it

Chi o cosa ha fatto scattare in lei la scintilla del giornalista?
Ho sempre amato scrivere e l’occasione propizia è venuta quando in provincia di Siena è nato un nuovo quotidiano, che all’epoca si chiamava “La Gazzetta di Siena”. Sono stata contattata per una collaborazione sporadica e mi è piaciuto Elda Lettieritalmente tanto fare il “cronista” che è diventata da subito la mia attività principale per oltre 7 anni.

Che ruolo ha avuto Poggibonsi nel suo percorso professionale?
Sono nata in Campania ma da sempre vivo in provincia di Siena, gli ultimi 34 anni li ho vissuti a Poggibonsi, per cui posso dire che questo è il fulcro in cui ho sviluppato tutta la mia professione. Ho intrapreso alcuni percorsi che hanno contribuito alla mia crescita, nel bene e nel male, e sopratutto Poggibonsi è stata la molla che mi ha condotto oggi in Bulgaria. Ho capito che mi stava stretto e che dovevo “scappare” per cercare di valorizzare ulteriormente il mio percorso professionale.

Attualità. Come vive Poggibonsi l’emergenza sicurezza che attraversa l’intero Paese?
Non bene perché vi sono tanti immigrati che stentano ad arrivare alla fine del mese, e spesso purtroppo per sbarcare il lunario si dedicano ad attività non sempre lecite. Registriamo moltissimi furti nelle abitazioni, io stessa ne sono stata una vittima, e le forze dell’ordine cercano in tutti i modi di tenere la situazione sotto controllo; purtroppo non spesso ci riescono.

Attraverso quali appuntamenti o progetti può cambiare il volto della città?
A questa preferisco non rispondere… non sarei diplomatica! Perché vorrei scrivere che il volto si può cambiare solo se cambia la classe politica che guida la città da sempre.

Lo scoop o la notizia legata a Poggibonsi la cui pubblicazione ricorda con grande orgoglio o partecipazione emotiva.
Se parliamo di “orgoglio” ricordo in modo ancora nitido, seppur siano trascorsi moltissimi anni, la telefonata di un capitano dei carabinieri che, avuto il mio numero telefonico dal direttore del giornale, mi ha chiamata a casa per complimentarsi per l’umanità che aveva ispirato un mio articolo su un tentato suicidio di una 16enne.
Ce ne sono davvero tanti di ricordi e li conservo ancora con grande emozione.

Un titolo e trenta righe per raccontare cosa va e cosa non va della sua città.
“Luci e Ombre di Poggibonsi”
Poggibonsi, cuore della Valdelsa, un patrimonio diffuso su un territorio talvolta sconosciuto o poco accessibile: il paesaggio, i luoghi d’arte, l’architettura, i musei, le pievi e le abbazie, l’artigianato e l’industria, la gastronomia… sono gli “Ori” valdelsani che seducono e fanno amare questo incantevole territorio. Parlandone così sembra un luogo per privilegiati, da romanzo… invece ci sono anche tante ombre, eccome!!
Negli Anni 60, quando per avere successo bastava tirare su una saracinesca, Poggibonsi era una delle città più ricche e piene di fermento della Toscana, con tantissime imprese e distretti (mobile, camper, macchine da legno). Oggi questa terra è molto meno ricca, non siamo più competitivi e la crisi si fa sentire. A mio parere credo che ci vuole un rinnovamento radicale, un’apertura mentale diversa, un approccio meno provinciale.
Sembra un paradosso ma vivere gli ultimi 3 anni in Bulgaria, un paese indietro anni luce rispetto all’Italia, mi ha fatto vedere con maggiore lucidità quali sono le cose che non vanno nella mia città. Una di queste è proprio la mentalità, un po’ troppo paesana.

Tra tecnologia digitale e giornalismo partecipativo (blog, etc.), come vede il domani della sua professione?
Oggi ho fatto una scelta radicale che mi ha portato a vivere altre esperienze, dove comunque molto spesso mi trovo a contatto con colleghi. Proprio in questi giorni ho partecipato ad una conferenza stampa con il vice ministro dell’economia bulgaro, per presentare il 1° Forum internazionale sull’imprenditoria femminile che ho presentato alle istituzioni di Sofia e che realizzerò nel prossimo mese di settembre. Per parlare di questo sono stata invitata anche ad una trasmissione della TV nazionale bulgara, dove ho vissuto con emozione il trovarmi “dall’altra parte.”
Per cui il domani della mia professione è questo… essere intervistata e non intervistare!!

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