La casa di vetro dell’Alto Basento

Il sindaco di Pietragalla Rocco Iacovera intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta Pietragalla a chi oggi la vive quotidianamente?
La città che mi onoro di amministrare presenta tutte le caratteristiche fondamentali per vivere serenamente e con tranquillità. La disponibilità della comunità dei cittadini nel dare la massima accoglienza agli ospiti, che di volta in volta scelgono di visitare Pietragalla con tutte le sue peculiarità storiche, tradizionali e culturali, è l’aspetto predominante. D’altronde, trovandosi il mio paese a poco meno di venti chilometri dal capoluogo di regione, c’è la possibilità di spostarsi celermente a Potenza per espletare qualsiasi impegno e commissione. Trovarsi nell’hinterland della città capoluogo presenta numerosi vantaggi e comodità pur non vivendo al suo interno.

Tre validi motivi per visitarla?
Un primo motivo per visitarla è quello di carattere storico-artistico: i Palmenti rappresentano un luogo assolutamente unico nel suo genere costituito da circa 200 grotte scavate nel tufo dove i cittadini di Pietragalla producevano il vino. E’ un borgo che si trova alla periferia del paese e che in questi ultimi anni ha avuto un incremento di popolarità anche attraverso i mass media.
Un secondo motivo per visitare il paese risiede nella ricchezza architettonica del centro storico con la presenza del Palazzo Ducale.
Infine l’ultimo motivo per conoscere Pietragalla è nella ricchezza di aree verdi che ha la sua massima espressione nel Bosco Grande ricco di fauna e flora con la presenza di ampi spazi per vivere a stretto contatto con piante, fiori ed animali.

Chi o cosa, secondo lei ha plasmato l’identità dei pietragallesi?
Pietragalla viene ricordata innanzitutto per la resistenza contro le orde brigantesche di Crocco e Borjes nel novembre del 1861, resistenza che contribuì notevolmente al disfacimento del fantomatico esercito di liberazione borbonico.
E’ un paese ricco di personalità in ogni settore della vita nazionale, ma soprattutto ricco di gente comune (tra cui gli emigranti) che con tanti sacrifici ed abnegazione ha fatto in modo che il paese crescesse quantitativamente e qualitativamente.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Sicuramente la comunità pietragallese si contraddistingue fondamentalmente per lo spirito di accoglienza, di gentilezza, di genuinità che estrinseca al cospetto di tutti coloro che scelgono il paese per trascorrere un’ora, una giornata, una settimana o un determinato periodo di ferie.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro di Pietragalla?
Il lavoro che è stato svolto in questi ultimi quattro anni ha consentito di portare a termine e/o avviare tanti progetti ed iniziative. L’impiantistica sportiva è stata completamente rimodernata secondo i canoni della sicurezza e della funzionalità, così come la viabilità ha avuto un impulso tale da rendere fruibili tutte quelle arterie che per tanto tempo erano in disuso o comunque scarsamente utilizzabili.
Si è lavorato molto per i bambini e per gli anziani creando loro adeguati spazi. Sono stati sbloccati numerosi lavori che si erano arenati per motivi burocratici.
E’ stato portato il gas metano sia nel paese che nelle numerose frazioni dislocate sul territorio municipale.
Insomma si è lavorato tanto ma si è intervenuti anche con piccoli lavori quotidiani ad esempio nei tanti vicoli del centro abitato per dare in tal modo il segno della presenza anche nelle piccole cose.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere su Pietragalla e la risposta che darebbe.
La domanda che vorrei sentirmi rivolgere è molto semplice: “Cosa pensa di Pietragalla?”.
La risposta è anch’essa molto semplice: “E’ un paese bellissimo”.

(Foto di Alessia De Bonis, per gentile concessione)