2008
Lug 10
C’è un che di umano e sovrumano nell’identità passata e presente di Campomaggiore ricostruita dal Sindaco. Il crogiuolo di dialetti e culture, merito di avi illuminati, era umano quanto il clima d’amicizia che si respira nell’attuale scacchiere urbano. Oltre le umane forze c’è un “big bang” fisico e spirituale che seppellisce le forme armoniche della “città ideale” sotto l’anonimo disegno di un paese che non c’è. L’antico sogno di autodeterminazione può rinverdire grazie alle giovani intelligenze che restano.