11 Settembre 2008

Da qui…”il mare sembra unirsi con il cielo”

di Marcello Di Sarno (Blog Mafalda. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Mafalda Nicola Valentini intervistato per Comuni-Italiani.it

Sindaco di Mafalda Nicola ValentiniCome si presenta Mafalda a chi oggi la vive quotidianamente?
Mafalda è un paese tranquillo, accogliente e solidale.
Per gli anziani, prevalentemente contadini, oggi in pensione, Mafalda rimane il miglior posto in cui vivere in simbiosi con la natura e con le loro tradizioni.
Per i giovani ed i lavoratori, invece che continuano a viverci facendo i pendolari, rappresenta la scelta della qualità e della sicurezza del vivere in un piccolo paese rispetto alle presunte maggiori opportunità della città; anche considerando che con solo 10-20-30 e 40 Km si raggiungono località più grandi come Montenero di Bisaccia, San Salvo, Vasto e Termoli, dove fare shopping, andare al cinema, in discoteca, al teatro o partecipare ad eventi; andare al mare, in piscina, fare attività sportive agonistiche e così via.

Tre validi motivi per visitarla?
Il primo motivo, per cogliere l’opportunità di visitare un accogliente paesino molisano dal cui centro storico si possono scorgere innumerevoli ed inaspettati panorami: verso la vallata che arriva fino all’Adriatico dove all’orizzonte il mare sembra unirsi con il cielo; verso la montagna quasi a toccare con le mani il massiccio della Maiella e lì un po’ più lontano dove si Mafalda - Sito Ufficialescorge l’alta cima del Gran Sasso d’Italia; verso il fiume Trigno con il suo letto sinuoso e bello in una valle a confine con l’Abruzzo ed il Molise, risalendo la quale si incontrano tanti piccoli borghi che hanno fatto la storia di queste due regioni; verso l’interno dove ci sono colline ricche di boschi costituiti prevalentemente da macchia mediterranea.
Il secondo motivo che già da solo giustificherebbe una visita alla nostra Mafalda è la cucina, ancora casereccia e contadina. A partire dall’agnello nostrano alla brace o al forno con le patate, agli insaccati di carne di maiale per arrivare  all’eccellente ventricina fatta artigianalmente in casa, alla soppressata, alle salsicce, al capocollo e tutti gli altri salumi.
Il terzo motivo è dato dalla possibilità di incontrare uomini e donne, bambini, giovani ed anziani disposti a parlare con il visitatore, per raccontare storie ed aneddoti della cultura locale con uno spirito di accoglienza, che non ritengo di esagerare se lo definisco “rarissimo da trovare nei tempi in cui viviamo”.

Chi o che cosa, secondo lei, ha plasmato l’identità dei Mafaldesi?
Io credo che l’identità della mia gente sia stata plasmata dalla cultura contadina, dalla fatica nei campi, dalla povertà portata dalla guerra, dal dolore dell’emigrazione che è stata una costante della nostra storia. E credo che questi fattori storico-sociali abbiano fatto sì che l’identità dei Mafaldesi sia imperniata intorno ai valori dell’accoglienza, della mutualità e della solidarietà.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Vado personalmente fiero di quei valori dell’accoglienza, della mutualità e della solidarietà di cui le ho appena detto, intorno ai quali sono cresciute intere generazioni, che fanno parte della storia della mia città e che Mafalda sa ancora esprimere nonostante tutto.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro di Mafalda?
I progetti da portare a termini sono esattamente i traguardi ambiziosi da perseguire a cui abbiamo dato un nome “Progetto Mafalda”.
Sarebbe difficile e lungo da spiegare qui, tuttavia possiamo sintetizzarlo come un rilevante progetto di sviluppo dal basso messo in piedi dall’Amministrazione Comunale in questi anni che proprio in questi mesi sta avviando i suoi primi ed importanti passi.
Il Progetto riguarda: dal punto di vista ambientale la produzione di energia rinnovabile, la costituzione di una riserva naturale, un centro di ricerca sull’energia rinnovabile, il rilancio dell’agricoltura; sul versante urbano un recupero del centro storico con un albergo diffuso e quindi un ripopolamento del paese tramite il rientro di emigranti di terza e quarta generazione dal Venezuela e dall’Argentina e tramite immigrati regolari che vengono da noi. Preciso a tal riguardo che nel nostro piccolo paese abbiamo circa 100 immigrati tutti cittadini perfettamente integrati.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere su Mafalda e la risposta che si darebbe.
Vorrei che uno dei nostri giovani mi chiedesse a nome di tutti gli altri: “Sindaco, tu credi nel “Progetto Mafalda”?”
Ed io gli risponderei: “Sì, se ci credete anche voi!!”

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4 commenti a “Da qui…”il mare sembra unirsi con il cielo””

  1. ripalda viva scrive:

    Non Le chiedo a nome dei giovani di Mafalda, anche perché, non sono più giovane e non risiedo a Mafalda.
    E la domanda che voglio farLe, non è: se tu credi nel “Progetto Mafalda”, anche perché, se l’Amministrazione lo ha proposto, non ci sono dubbi che ci creda.
    Creare una riserva naturale, il rilancio dell’agricoltura, il recupero del centro storico, ripopolamento umano, attraverso l’accoglienza di immigrati e il rientro di emigranti dal Venezuela e Argentina, sono bellissime cose.
    Dal punto di vista ambientale, sono d’accordo anche nella produzione di energie da fonti rinnovabili.
    Ma, escluderei la Centrale a Biomasse.
    Se si pensa a Mafalda come meta turistica (Albergo Diffuso, Agriturismo, Villaggio Turistico, valorizzazione Zona Archeologica “Ripalta Vecchia”.
    Con la Centrale a Biomasse in zona Pianetta, dubito che l’ambiente circostante possa essere attraente turisticamente, anche solo per il visitatore occasionale. A meno che, questa Centrale non sia talmente bella e attraente, che possa essere lei stessa un’attrazione per il turista.
    Ho i miei dubbi che un turista sia attratto dalle Centrali.
    E’ cosa scontata che, ove vi fossero impianti di questo genere, il turista vi girerebbe alla larga.
    Già con l’inquinamento che deve sopportarsi nelle sue città, non penso che, sia disposto a trascorrere una vacanza vicino ad una Centrale a Biomasse.
    L’esclusione della Centrale da parte mia, è che, se si vuole una Mafalda, sviluppata turisticamente e le possibilità vi sono, non si può pensare, di fare turismo vicino a una Centrale a Biomasse.
    L’una esclude l’altra.
    Allora la domanda che voglio farle è questa: CHE UTILITA’ LA CENTRALE PORTEREBBE AI CITTADINI DI MAFALDA..
    La scelta adesso sta a Voi Amministratori su quale delle due orientarvi.
    Per il bene di Mafalda, mi auguro non sia la Centrale.

    Ripalda Viva

  2. ripalda viva scrive:

    SI INVITANO i cittadini di Mafalda ad informarsi, sui pericoli, che una Centrale a Biomasse potrebbe causare con le sue emissioni di sostanze nocive alla salute.
    Questo progetto, si vuole realizzare nella zona artigianale di Mafalda.
    L’ex impianto di prefabbricati della ditta Marrollo, questa, sarà riconvertita per impiantarci una Centrale a Biomasse, al quale dovrebbe bruciare cascame di sottobosco e scarti di potatura di vite e ulivo in modo da produrre energia rinnovabile per poi rivenderla all’Enel.
    La Centrale dovrebbe essere di 50 Mw.
    In Italia vi sono attualmente 31 impianti di questo genere. Nel Molise c’è quello di Pozzilli da 9,5Mwe e quello di Termoli da12Mwe, che è stato avviato a luglio 2002. Questa centrale di Termoli, che doveva bruciare solo prodotti vegetali, dopo un controllo, si è scoperto che venivano utilizzate sostanze altamente cancerogene. Mi auguro che questo non avvenga anche a Mafalda. ATTENZIONE : Il pericolo è che queste centrali nascano con l’intendo di bruciare solo prodotti vegetali, ma per l’insufficiente quantità di biomasse (scarti di produzione agricola e cippato) reperibili in zona, si bruceranno anche rifiuti.
    E visto che la legge glie lo permette perché non dovrebbero?
    Ci salveremo se almeno si farebbe la raccolta differenziata, ma siccome questo non avviene in zona, si brucerà tutto quello che è presente nei rifiuti, cioè plastica ed altri prodotti che andrebbero raccolte separatamente.
    Nonostante questo, per alimentare una Centrale di questa portata, si dovrebbe importare rifiuti da altri paesi, oppure come in tutte le altre centrali si brucerebbe olio di palma, che si importerebbe dai paesi del sud america. MAFALDESI APRITE GLI OCCHI E VIGILATE, non è tutt’oro quello che luccica , (come recita un vecchio detto), ma per queste Società, la munnezza è tutto oro.
    La preoccupazione, ed è tanta è che quella che dovrebbe essere una centrale a Biomasse, nella sostanza si trasformi in un vero e proprio INCENERITORE.

  3. GABRIELSACHETTI scrive:

    Buenas tardes, felicito al Sindaco Nicola Valentini por su proyecto mafalda, es muy interesante lo que dice y me alegro que en la tierra de mis abuelos se intente progresar y mostrar esta bella ciudad a todo el mundo.
    Saludos desde Argentina y un abrazo para toda da comuna di mafalda.
    Atentamente Gabriel Hernan Sacchetti.

  4. ripalda viva scrive:

    LETTERA AL SINDACO
    Carissimo Sindaco, ho seguito con molto interesse il Suo discorso ai cittadini di Mafalda la sera del 31 maggio, dove Lei spiegava per l’ennesima volta il Progetto Mafalda, cioè la centrale a Biomasse, per di più diventato il Vostro programma elettorale, perché solo di questo si tratta o è legato tutto a questo. Devo dirLe grazie per la forte preoccupazione che ha espresso nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini di Mafalda costituendo e nominando Lei personalmente un Comitato di Controllo, fatto di esperti, gente preparata, professionisti, come Lei ha detto, giovani di Mafalda competenti in materia. Sindaco, se è Lei che nomina un Comitato di Controllo è perché anche Lei come tutti noi ha dei dubbi che questa possa funzionare correttamente come già successo in altre Centrali dove si dovevano bruciare solo biomasse, invece si bruciava di tutto e con gravissimi danni alla popolazione? Non sarebbe meglio prevenirle certe sciagure invece che correrne poi ai ripari? Nonostante tutta questa preoccupazione però, si ostina a rassicurare la gente e non so con quanta competenza in materia, dice che, chi dichiara che questi impianti possano inquinare, nuocere alla salute e non portano tutti quei posti di lavoro che Lei dichiara, sono solo dei falsi ambientalisti, fanno terrorismo informativo e non vogliono il progresso del nostro paese. Invece Lei “esperto”, continua a dire che questi impianti sono INNOCUI e portano posti di lavoro e persino l’aria che respireremo dopo sarà migliore. Io ritengo che chiunque, quando si affrontano temi come la salute e l’ambiente, devono essere completamente slegati da interessi economici, per essere libero di valutare secondo coscienza e ragionando con la testa e non con la pancia e i piedi come dice Lei Sindaco di chi lo pensa diversamente da te. Se la Centrale è innocua e migliora l’aria, perché nominare un Comitato di Controllo? Perché non far ascoltare alla gente cosa pensano i medici, i quali affermano che, ogni processo di combustione trasforma i materiali relativamente innocui, in sostanze altamente tossiche e pericolose, tra le quali anche le diossine. Controllare un impianto che Lei dichiara innocuo, a che scopo? Non le sembra che a tutti i costi si vuole volutamente distorcere l’informazione da noi fatta, facendo passare il vostro silenzio e il non dire nulla alla popolazione come messaggio rassicurante per non allarmarli dicendogli la verità? Se la nostra informazione, è stata ritenuta da voi, di parte, quale informazione avete mai fatto voi? Sindaco, non sarà un pò azzardato nominare dei giovani che, se pur bravi, “non sta a me giudicarli”, senza nessuna esperienza in questo campo, vengono nominati controllori? Controllori di che cosa? Se tutto è terribilmente rassicurante e pulito? I controlli, caro Sindaco, se si volevano, il progetto invece di essere di 49,9 Mwt, si sarebbe dovuto fare di 51 Mwt, dove i controlli li avrebbero fatti gente competente e specializzata prima e dopo la realizzazione, dove le autorizzazioni avrebbero necessitato di pareri di esperti e competenti. Questa Amministrazione doveva pretenderli per far stare veramente più tranquilli i cittadini. Invece?…….
    Ci viene il dubbio che questo progetto sia stato fatto apposta da 49,9 MWt, ed essere nei limiti per scampare certi pareri e per essere autorizzato un domani ad inquinare, altrimenti l’avrebbero fatto superiore, anche se di poco, ai 50Mwt. Questo dubbio che noi abbiamo più volte espresso, non ci è stato tolto da nessuno, nè dagli esperti della Società nè dagli esperti dell’Amministrazione. È tutto nella legalità, nessuno lo mette in dubbio, ma siamo in Italia e le cose fatte al limite della legalità si vedono e si sentono in giro per l’Italia troppo spesso, specie in questi ultimi giorni. Su tutti i giornali, si legge di: Acerra, Pignataro Maggiore, Colleferro, Malagrotta ecc., senza parlare di quelli vicino a noi, come Termoli e Pozzilli. E, proprio di ieri il caso Campania, con 15 arresti e l’accusa di aver influenzato i collaudatori di 7 impianti di CDR. Allora come possibile tutta questa sicurezza da parte Vostra senza nessun dubbio? Ma se questa Società ha rassicurato talmente tanto Lei e la Sua Amministrazione, perché non lo fa anche con i cittadini di Mafalda? Perché non si fa sentire?, o basta presentare il Progetto della Centrale di Mafalda, nella sede di Confindustria a TERMOLI e distribuire delle brochure per i Mafaldesi?. A Mafalda è stato approvato un progetto di una Società che nessuno a Mafalda, all’infuori dell’Amministrazione, ha conosciuto o sentito mai. Di chi dobbiamo fidarci? Di chi non si conosce? O di Lei Sindaco che, dice che fa il REFERENDUM e poi dice che il REFERENDUM saranno le elezioni? A Mafalda c’è bisogno di fare chiarezza e tranquillizzare la gente in questo campo, facendo INFORMAZIONE per chi è pro e per chi è contro e dare l possibilità di esprimersi non con un voto politico come sta avvenendo a MAFALDA, perché si ritiene che questa scelta non è politica. Non possiamo farci carpire il voto politico, per un affare che esula dalla politica. NOI DI MAFAFALDA NON POSSIAMO CADERE IN QUESTI RAGGIRI. Cinque anni fa ci è stato chiesto il voto per un programma e si è lavorato per un fuori programma cioè LA CENTRALE A BIOMASSE. Si chiede: si è stati timorosi cinque anni fa a non metterlo nel programma, o si è spregiudicati adesso? Sindaco siamo stufi di sentire prediche, noi abbiamo fatto delle domande, l’abbiamo fatte a Lei perché non ci è stato possibile farle alla Società, anche perché è solo Lei che si fa carico di parlarne, forse anche a nome di questa Società Lei alle nostre domande non ha risposto, ma continua a fare prediche sui controlli che si dovranno fare.
    Lei ha detto che chiunque investe denaro di tasca sua, lo fa per interessi, giusto, ci mancherebbe. Il vero business di questo progetto è vendere corrente e per di più produrla con il minor costo. Se la biomasse ha un costo, per la “monnezza” ti pagano per bruciarla. Queste Società non possono imporre i loro interessi economici sulla pelle dei cittadini. Caro Sindaco, nel suo discorso alla cittadinanza, ha fatto riferimento alla FIAT, alla DENSO, alla SIV, dicendo che anche queste fabbriche inquinano. Il paragone non regge. Lei sa quanti operai lavorano in queste fabbriche a confronto di quanti ne andranno a lavorare all’impianto a biomasse? Vale la pena rischiare un grave pericolo ambientale per solo venti posti di lavoro? Un’Amministrazione efficiente e sensibile alle problematiche ambientali, dovrebbe cercare di crearli senza compromettere irreparabilmente il suo territorio.
    L’ambiente in cui viviamo è il bene più prezioso che abbiamo a Mafalda, che ci ha dato da vivere fino ad oggi e per intere generazioni. Perché non tutelarlo e noi lasciarlo incontaminato ai nostri figli? O dobbiamo consentire di distruggerlo per soddisfare gli interessi di Società che senza nessuno scrupolo sfrutteranno questo territorio per un arricchimento loro personale?

    Uno che vuole bene a Mafalda

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