9 Novembre 2008

San Marco dei Cavoti: Il paese del torrone

di Maria Scarinzi (Blog San Marco dei Cavoti. Alla Scoperta della nostra Italia)

Dire Croccantino è dire San Marco dei Cavoti, perché è qui che il classico torrone è riuscito a trasformarsi in un delizioso intermezzo andando a conquistare i palati più raffinati. Ormai dal 1891 e grazie ad Innocenzo Borrillo, in questo paese del Beneventano è possibile trovare uno dei più grandi laboratori del gusto dove, grazie ad un delizioso connubio tra mandorle, nocciole tostate e zucchero rivestito di glassa al cacao, nasce il delizioso Croccantino Bacio. Qui una tradizione di famiglia si è trasformata in una conquista per il palato, un antichissimo peccato di gola che ha preso forma in un territorio ricco di storia e cultura.

La dolcezza della glassa in superficie che sottilissima e delicata si scioglie al solo contatto con le labbra, proprio come un Bacio tra amanti, unita alla croccantezza del ripieno, trasformano questo semplice dolce in qualcosa di speciale, elevandolo quasi ad una metafora della vita. Una vita costellata di successi ma anche di sacrifici, sacrifici proprio come quelli dovuti affrontare da chi deve lasciare la propria terra per andare a studiare in terre ad esso lontane. Proprio come fece Innocenzo Borrillo, padre del Croccantino, che abbandonò San Marco dei Cavoti e andò a studiare nelle migliori pasticcerie napoletane, per ritornare in patria dopo aver fatto tesoro dei consigli dei migliori pasticcieri, e dando vita a ciò che per lui era la manifestazione del suo estro creativo.

L’industria dolciaria Borrillo oggi unisce alla tradizione la fantasia, dando spazio all’innovazione e creando croccantini, non più solo ricoperti di glassa o cioccolato, ma anche aromatizzati al Cocco, all’Arancia, al Limone, alla Noce, al Caffè e i teneri al Gianduia.

Tra storia, passione e leggenda anche San Marco dei Cavoti è riuscito a lasciarsi conquistare dal torrone, un dolce che, sapendo allo stesso tempo mischiare materie povere e pregiate, riusciva a deliziare i palati popolari e nobili.

Un dolce che a San Marco dei Cavoti diventa storia, una storia il cui presente vive legato al suo passato, un passato che ad un connubio di intrecci di storie e vite di uomini è riuscito a far prendere a questo paese l’appellativo di paese del torrone. Ed è a questo dolce che l’intera città riesce ad essere grato dedicandogli una festa, proprio come in altre occasioni fa per il suo santo patrono. Un evento che, unendo il presente con il passato, riesce in nome di un dolce peccato di gola ad intessere con il futuro una delicata ragnatela permettendo alla storia di rinnovare dolci momenti di piacere. Sette giorni, a dicembre, interamente dedicati al torrone e al croccantino, degustazioni di prodotti tipici, tante occasioni di incontro con la cultura, la tradizione e il sano divertimento fanno di questa festa un appuntamento adatto a tutti.

In questo angolo di Provenza tutto italiano, le origini di San Marco dei Cavoti risalgono alla lontana epoca sannitica ma l’assetto e il nome attuale si devono ai provenzali che fra il 1353 e il 1355 si stabilirono sul territorio, prende così forma una piccola magia culinaria.

Una magia che sembra dare adito ad una delle più famose leggende intorno alla nascita del torrone: secondo alcuni storici questo dolce prende il suo nome da un pasticciere che si ispirò alla torre che dominava il paese nel quale lavorava; qui infatti è presente una antica torre (la torre dei Provenzali) che dominando l’intera cinta muraria sembra andare a sottolineare la dedizione di questo paese a questo dolce.

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