Non lontano da Roma, a soli 7 chilometri dalla stupenda città di Viterbo, troviamo il comune di Vitorchiano. Un borgo antico e famoso in tutto il mondo grazie ai Fedeli di Vitorchiano. Tutti abbiamo visto questi uomini, alti, in uniforme fare il picchetto d’onore in Campidoglio, da quando nel XIII secolo si stabilì l’alleanza tra questo comune e la capitale.
Questo paese sorge su un’ampia rupe di peperino, una pietra locale che ha origine lavica e che in alcuni momenti regala riflessi perlacei in altri invece riflessi rosati, che ingannano gli occhi di chi la guarda. Un tempo veniva estratta qui e lavorata per farne parte integrante dell’architettura dei palazzi, come dimostra questo paese. Abili mani di artigiani scalpellini ne facevano opere d’arte, ora invece viene anche esportata in tutto il mondo.
Entrando in paese da Porta Romana, l’ingresso creato tra le mura e che guarda verso la città eterna, e proseguendo sino alla piazza si possono vedere le case, pulite ed eleganti, tutte rigorosamente in peperino, che creano una atmosfera che sa di Medioevo. Non ci stupiremmo di vedere qualche menestrello sbucare da un angolo, saltando e cantando. Ogni vicolo che si apre ai nostri occhi, nasconde logge, stemmi araldici, profferli sorretti da archi.
Seguiamo estasiati la pavimentazione in ciottolo che ci porta sino alla centrale Piazza Roma che si apre ai nostri occhi regalandoci un susseguirsi di grandi emozioni. Salta subito all’occhio il palazzo comunale con le sue bellissime finestre a croce guelfa e il suo fregio, fresco di restauro, che contrasta per colore con quello dei muri del palazzo. E poi la fontana del XIII secolo. Anch’essa costruita con la pietra del luogo, lavorata ed arricchita di archetti, con gli emblemi dei 4 evangelisti e qui non poteva mancare, come non manca in nessun luogo di questo paese, il fregio “SPQR” che ricorda l’alleanza con Roma.
Tutto questo è racchiuso nelle mura, costruite nel ‘200 che abbracciano e proteggono questo borgo sul lato sud, l’unico accessibile e possibile di attacchi. Vitorchiano infatti è inaccessibile da altri lati, perché a strapiombo sulla roccia che vede le case sorgere quasi come le dita da una mano. Forse grazie a questa posizione il paese vive in una profonda quiete, con la silenziosa e piacevole sensazione di essere in un mondo dove i rumori della vita moderna non sono mai arrivati e mai riusciranno ad arrivare.
Fuori dalle mura restano due importanti simboli di questa città. La chiesa di San Nicola, costruita nel XV secolo contraddistinta da un austero portale. All’interno affreschi bellissimi, di cui il più antico rappresenta la Madonna di San Nicola, che si dice protegga le giovani coppie di sposi. Un pochino più lontano dal paese, protetto dai boschi che circondano Vitorchiano c’è anche il Santuario di San Michele Arcangelo. Lo si raggiunge per fortuna facilmente perché la via, sterrata, che conduce all’antico oratorio è ben tenuta. Qui, infatti, ogni anno, l’otto maggio si tiene la processione in onore di San Michele, attuale patrono della città. Le confraternite sfilano dal paese verso il Santuario, in uno scenario suggestivo, attraverso passaggi sotto archi di fronde di alberi e stretti vicoli costruiti dai massi. La giusta combinazione tra natura e spirito in un posto che resta inviolato dall’umana frenesia.
(Foto di pizzodisevo in Licenza Creative Commons)
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