Se vi trovate sulla Salerno-Reggio Calabria e proseguite per la provincia di Cosenza, vi consiglio di fare un giro per Orsomarso.
Facilmente raggiungibile da Marcellina e Scalea, costituisce una riserva naturale rilevante per tutto il sud Italia.
Ricca di vegetazione, è una cittadina cullata dalle acque del fiume Lao e rientra nelle meraviglie protette del Parco Nazionale del Pollino.
La sua acqua è tra le più pure d’Italia e, soprattutto nei mesi estivi, decine di turisti si dirigono, attraverso un percorso impervio, verso le ripidità delle sue strade per dissetarsi.
Posizionata sul lato della piazzetta che incontriamo all’arrivo è la fontana sovrastata da un’incisione storica che la fa risalire al periodo fascista. Nella stessa piazza cattura la nostra attenzione il Monumento ai Caduti, in stile moderno, caratterizzato da una lastra in marmo con i nomi dei caduti della Seconda Guerra Mondiale.
I versanti della cittadina risultano a volte inaccessibili e percorribili solo attraverso guide, ma questo potrebbe essere un modo per provare un po’ di brivido nuovo e soprattutto è un modo naturale per mantenere integre le aree paesaggistiche.
Attualmente il paesino, arroccato tra gli omonimi monti, è una località degna di grande interesse.
Dalla piazzetta, posta a sigillo della città, saliamo verso l’interno ricco di vie, cunicoli e ponti che rendono suggestivo il nostro percorso.
Botteghe caratteristiche riempiono il paese; antiche gelaterie, salumerie e negozietti a buon mercato. Gli abitanti non sono molti, ma in compenso riservano una bella accoglienza ai turisti.
Incastonata nelle rocce e arroccata sulla parte più alta del paesino è la Torre dell’Orologio, più internamente ritroviamo il palazzo baronale che si innalza su tre livelli e presenta una porta ricca di decorazioni, mentre l’interno si apre su un ampio cortile.
La vita degli orsomarsesi non è però solo bellezza naturale e palazzi, gli abitanti, difatti, hanno la fortuna di “possedere” la Madonna di Lourdes, o meglio, la piccola Madonnina incastonata nella roccia.
Il percorso per arrivarvi è molto ripido e protetto da ringhiere in legno. Diverse grazie sono state chieste alla Madonna e la nicchia che custodisce la statuetta della Vergine è ricca di doni.
Una delle chiesette più importanti è quella di San Giovanni Battista, costruita su una cappella risalente al XIV secolo. Si caratterizza per una navata unica e una serie di affreschi di opera del Colimodio.
La chiesa più antica è quella del SS. Salvatore, con un portale ad arco a cui si accede tramite una ringhiera in pietra. Il pavimento ancora in maiolica rende più suggestivo il luogo sacro.
Le attività sportive che qui si praticano sono varie: il trekking lungo le montagne, la canoa e le gare di Quad (motorini a quattro ruote), lungo le strade in discesa.
Insomma Orsomarso è un paesino in miniatura che riserva mille e più bellezze, da quelle paesaggistiche a quelle gastronomiche… a proposito, cosa volete mangiare?
Latticini, peperoncini… o crespelle e puccidati? A scapito del nome, tali pietanze di pastasciutta rendono il palato sazio e i turisti scalpitano per assaggiarle.
Inoltre nel 2006, la cittadina fu premiata come il luogo in cui è stato trovato il tartufo più grande d’Italia, di ben 20 kg.
Tutto è meraviglia ad Orsomarso, contenitore di luoghi sacri, profani e naturali. Una buona occasione per organizzare un ottimo giro turistico e soddisfare i sensi tra la tranquillità montana e il buon gusto culinario.
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