3 Dicembre 2008

Un brindisi con Aretusa

di mauro sommella (Blog Siracusa. Racconti di Viaggio)

Non capita spesso di bere un bicchiere in compagnia di una dea, ma anche questo può capitare in una serata di mezza estate a Siracusa.

Ero lì con tre amici fidati, la macchina carica di zaini imprudentemente parcheggiata in Via Trento e nessun impegno, appuntamento o itinerario da seguire… in una sola parola, vacanza! La tappa precedente di questo tour siciliano mi aveva piacevolmente sorpreso perché Palermo, in agosto, è ben lontana dalla spettrale tranquillità appena abbandonata a Napoli.

E Siracusa non sembrava certo essere da meno! Con le dovute proporzioni, ovvio, perché qui si tratta di una città di medie dimensioni che, qualche secolo fa, ha lucidamente deciso di fermarsi così com’era, pienamente soddisfatta della bellezza raggiunta. Proprio questa era la curiosa sensazione che provavo mentre mi imbattevo nei primi vicoletti di Ortigia, subito dopo che il sole aveva smesso di picchiare sulle nostre ciabatte ancora sporche di sabbia.

E’ questa “”l’isoletta”" che custodisce l’antica storia di Siracusa e che attira ogni anno fin quaggiù decine e decine di turisti. Stradine pulite e pittoresche e piazze di un’eleganza sobria facevano da palcoscenico per un via vai di persone molto diverse tra loro: famiglie con bambini al seguito, coppie straniere di mezza età e giovani all’assalto dei numerosi bar, ristorantini e rosticcerie tipiche. Tutti insieme rendevano l’atmosfera frizzante senza mai incrinare quel clima generale di relax tipico di tutta questa zona della Sicilia.

Proprio quello che stavo cercando! In fondo fare il giro di tutte le chiese e i monumenti con guida alla mano non mi ha mai appassionato più di tanto e questo anche se a Siracusa il “materiale” di qualità non scarseggia affatto. Una volta esaurite le due o tre tappe obbligatorie, tra cui il maestoso Duomo, eccomi quindi a dividere pizzette e arancini con i miei compagni di viaggio ai piedi della Fontana di Artemide, perfettamente a suo agio tra gli eleganti palazzi circostanti.

Se c’è una cosa che non dimenticherò di questa terra, oltre alle straordinarie bellezze paesaggistiche e alla deliziosa cucina, questa è l’affabilità e la voglia di comunicare dei suoi abitanti. Dopo una mezz’oretta di “passeggio” eravamo infatti già in chiacchiere con due ragazzi del posto che, forse incuriositi dal nostro accento, ci chiedono una sigaretta e poco dopo ci trascinano alla scoperta di uno dei tesori della città: la fonte Aretusa.

Si tratta di un vera e propria sorgente d’acqua dolce che forma uno specchio d’acqua esattamente nel cuore della città, con al centro le statue di Aretusa e di Alfeo. La leggenda narra che la dea sia arrivata fin qui per sfuggire all’amore di lui e che, per non essere riconosciuta, sia stata trasformata in fonte da Artemide. Alla fine però Alfeo, deciso a raggiungerla ad ogni costo, si fa trasformare a sua volta in fiume da Zeus, riuscendo così ad unirsi all’amata.

Tutt’intorno si sviluppa una piazzetta che, al nostro arrivo, è già piena di gente, per lo più giovani visto che, tra una chiacchiera e l’altra, è già passata la mezzanotte. E mentre poco a poco il rumore dell’acqua emerge dal brusio della piazza, brindiamo con una bottiglia di nero d’Avola comprata in un negozio di prodotti tipici un attimo prima della chiusura.
Noi qui di passaggio, con l’entusiasmo di chi ha ancora un lungo viaggio da affrontare, e la dea in fuga muta e immobile, intrappolata qui per sempre.

(Foto di Rohypnol in licenza Creative Commons)

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4 commenti a “Un brindisi con Aretusa”

  1. antoniorandazzo scrive:

    Grazie per l’ottima descrizione della mia città

  2. Damianus scrive:

    Confermo tutto! :-)

  3. beatricevenezia scrive:

    Ho avuto la fortuna di visitare Siracusa la scorsa settimana ed oltre ad ammirare la meravigliosa isola di Ortigia, le foci del Fiume Ciane e gli innumerevoli pezzi di storia, ho anche avuto la possibilità di navigare in internet gratuitamente in Piazza Duomo nel pieno centro dell’isola di Ortigia.
    Direi che questa lodevole iniziativa è da applaudire…finalmente diventiamo europei anche noi italiani.

  4. antoniorandazzo scrive:

    Grazie per il tuo commento Beatrice

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