15 Dicembre 2008

Gibilmanna e i suoi luoghi dello spirito

di Maria Salerno (Blog Cefalù. Alla Scoperta della nostra Italia)

Panorama

Panorama

Situata in mezzo al verde tra faggi, frassini e castagni, su Pizzo Sant’Angelo a un’altitudine di circa 1000 metri sul livello del mare, Gibilmanna sorge nel territorio di Cefalù, di cui rappresenta una piccola frazione.

Caro ai pellegrini di tutto il mondo per il suggestivo santuario mariano che lì vi fu eretto dai frati benedettini nel sesto secolo, il monte della Manna o della Fede (etimologia incerta dall’arabo Gebel-El-Mann o Gebel-El-Iman), prima ancora che come amena località turistica si connota come una sorta di luogo dello spirito.

Non è necessariamente alla dimensione mistico religiosa, che pure tanto peso ha avuto nella sua storia, che intendo fare riferimento definendo Gibilmanna un luogo dello spirito, quanto piuttosto alla capacità specialissima che solo certi posti hanno di comunicare col nostro io più intimo e segreto.
Ecco allora che il viaggio in questa piccola oasi che domina il mare si trasforma magicamente in un’esperienza.

Gibilmanna è un luogo fatto di silenzi: silenzi per pregare, silenzi per meditare, silenzi per ascoltare noi stessi e i piccoli e grandi bisogni della nostra anima, troppo spesso soffocati dal frastuono della vita di ogni giorno.
E’ un luogo primitivo nel senso più puro del termine, in grado cioè di restituire ai suoi visitatori al contempo pensieri semplici e riflessioni profonde.

Oltre al Santuario della Vergine troviamo il Museo Etnografico, celebrazione della spiritualità francescana, dell’artigianato locale e specchio della condizione sociale di un popolo che ha fatto della povertà un valore.
Qui la maggior parte delle opere non reca né una firma né un nome, ma ugualmente contribuisce alla ricostruzione della storia di un popolo che ha espresso sé stesso in arte rispondendo unicamente a un bisogno che gli proveniva dal di dentro.

La storia vuole che nell’IX secolo, con l’arrivo degli arabi, gli edifici conventuali andassero in rovina, mentre la piccola chiesa sopravvisse probabilmente perché custodita da vari eremiti.
Sarà per questa ragione, che la condizione di “eremitaggio”, seppur riletta in chiave moderna, è così congeniale a questo luogo.

Santiario di Gibilmanna

Santuario di Gibilmanna

Osservare il rigore della vita monastica fatta di lavoro e meditazione, assaporare gusti che avevamo dimenticato - quello del latte appena munto, del pane appena sfornato o della marmellata fatta in casa - passeggiare calpestando le foglie.

Tutto questo è vivere Gibilmanna: catturarne lo spirito più autentico e la natura più intrinseca, lasciando a valle le preoccupazioni che turbano il nostro vivere quotidiano, i falsi bisogni che ci vengono indotti dai media e dalla pubblicità, le fallaci chimere che troppo spesso ci troviamo a inseguire per immergerci in un contesto nuovo - ma che pure ci appartiene da sempre - per ritrovare noi stessi e allo stesso tempo uscirne rinnovati.

Dopo qualche giorno trascorso sul monte della manna - che per chi non lo sapesse è una sostanza prodotta dai frassini, presenti in grande quantità - succede che il silenzio in cui il la montagna è immersa venga spezzato all’improvviso da una voce lontana: è la voce che viene da dentro di noi.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Castelbuono (1), Polizzi Generosa (1), Petralia Sottana (1)