18 Dicembre 2008

Favola e storia in una città che per prima ha valorizzato le donne

di Sofia Riccaboni (Blog Salerno. Interviste Scrittori)

Raccontare una città non è mai facile. Farlo quando la si vive ogni giorno diventa ancora più difficile. Solo un’anima poetica può riuscire in questo intento in modo preciso e sorprendente.
Salerno, raccontata da Rosa Tiziana Bruno, scrittrice di favole nata e cresciuta lì, appare una città fantastica, tra storia e favola, che invoglia chiunque a scoprirla per catturarne il mistero che amorevolmente custodisce.

Rosa Tiziana Bruno sul lungomare di Salerno

Rosa Tiziana Bruno

Conoscere Salerno attraverso le parole di una scrittrice di favole.
Per me che adoro il mare e il suo instancabile movimento, Salerno è come una terrazza da cui affacciarsi per godere lo spettacolo.
E non è da intendersi solo in senso metaforico questa mia affermazione.
La città è letteralmente adagiata di fronte al suo golfo come una balconata fiorita: le abitazioni sono costruite partendo dalle colline e discendono dolcemente verso la spiaggia, dove confluiscono senza toccarsi, in un’armonia quasi perfetta.

Qual è il luogo che lei ama di più?
Tutte le tappe della mia vita, ma di tutti i salernitani in genere, sono state accompagnate dall’immancabile passeggiata sul Lungomare, che è lungo circa tre chilometri ed è ricco di palme e aiuole fiorite.
Sullo sfondo, in lontananza, le rocce della Costiera Amalfitana fanno da guardiane a questo piccolo angolo di paradiso.
E’ questo il luogo che rende Salerno diversa da ogni altra città: è così ben diviso che chiunque può trovarvi un angolino su misura per sé stesso. Accoglie con uguale attenzione chi ama stare nella baldoria e chi invece preferisce il silenzio e l’isolamento.
Io che amo la tranquillità, senza però disdegnare la compagnia, trovo che questo sia un posto irrinunciabile e, pur avendo conosciuto molte città, non ho mai scovato altrove un luogo capace di tanta accoglienza e in grado di offrire un panorama di uguale bellezza.

Quali, invece, secondo lei i luoghi più significativi?
Sono molto affezionata alle terrazze del Giardino della Minerva, ma per capire l’importanza di questo luogo occorre fare un passo indietro nel tempo.
Salerno è stata la sede della prima facoltà di Medicina della storia europea: la famosa Scuola Medica Salernitana, fondata nell’anno mille. In questa erano ammesse anche le donne che, all’epoca, erano relegate nelle stanze dei castelli o nelle cucine senza nemmeno il diritto di parola e, unica eccezione in tutta l’Europa, potevano addirittura diventare medico.
Costanzella Calenda fu una di queste e passò alla storia per i sui ritrovati medicamentosi e per le complicate operazioni chirurgiche che eseguì.
Il Giardino della Minerva apparteneva a uno dei medici della Scuola e in esso venivano eseguiti esperimenti e coltivate piante esotiche da utilizzare come medicamenti.
Restaurato e aperto al pubblico, è diviso su più livelli, alterna fontane scenografiche ad aiuole perfettamente simmetriche. Dalle sue terrazze si può godere un panorama mozzafiato e ci si può rilassare assaporando i profumi che il vento diffonde nell’aria. Un luogo magico, direi.

Magico come le favole che scrive e che definisce per adulti. Crede che i suoi concittadini abbiano bisogno di una favola?
E chi non ne ha bisogno? I Salernitani sono grandi amanti del cinema, tanto da organizzare ogni anno un Festival Internazionale di ottima fama.
E cos’è il Cinema se non una grande fiaba animata e sonora?
Qui c’è desiderio di fiaba come, del resto, ovunque nel mondo.

Essendo anche insegnante, anche lei crede che i ragazzi di oggi appartengano a una generazione senza principi con solo la voglia di divertirsi?
Ogni generazione ha combattuto la sua dura battaglia nel tentativo di stare a questo mondo nel miglior modo possibile: i ragazzi di adesso stanno combattendo la loro!
Di sbagli se ne commettono sempre e anche le generazioni precedenti hanno da rimproverarsi tante cose. Perciò, non credo che si possa bollare una generazione con definizioni sintetiche ed etichette preconfezionate.
Di sicuro i ragazzi di oggi si trovano a vivere un periodo molto critico perché di cambiamento; l’umanità tutta sta tentando di gestire il passaggio dal millennio precedente al nuovo. Si tratta di un salto veloce e altissimo.
Fino a pochissimo tempo fa nessuno avrebbe mai immaginato di poter comunicare con qualcuno al di là dell’oceano, guardandolo negli occhi e sentendo la sua voce come se gli stesse accanto.
Diamo il tempo ai nostri ragazzi di entrare nel nuovo millennio e di ambientarsi e concediamolo anche a noi stessi.
Riguardo ai principi, se guardo indietro non mi pare che le cose fossero poi così diverse: l’immoralità esiste da sempre. Nel 1600 non c’erano principi più sani a governare il mondo e nemmeno nei secoli precedenti o in quelli immediatamente successivi. Non attribuiamo ai ragazzi di adesso più colpe e più difetti di quanti non ne abbiamo noi adulti o ne abbia avuto l’umanità nel corso della storia.

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2 commenti a “Favola e storia in una città che per prima ha valorizzato le donne”

  1. liviapinto scrive:

    è proprio vero che Salerno è capace di soddisfare esigenze diverse: divertimento con i suoi tanti locali, cultura con la sua storia e i suoi monumenti e anche tanta natura col mare da una parte e le montagne dall’altra.
    per chi è interessato all’aspetto naturalistico e sportivo, consiglio di visitare il sito web http://www.campobase.org per trovare diverse proposte di escursioni e trekking nei nostri splendidi territori.

  2. Universal scrive:

    Magnifica intervista, davvero.
    Non contiene nessuna banalità e soprattutto la conclusione è aderentissima alla realtà.

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