22 Dicembre 2008

Il desiderio di vivere il rilancio, personale e cittadino

di Sara Radicia (Blog Sabaudia. Interviste Giornalisti)

Daniele Triolo

Daniele Triolo

Daniele Triolo, giornalista professionista, racconta Sabaudia: piccolo comune in Provincia di Latina che stupisce per il suo mare limpido e fa parte del Parco Nazionale del Circeo.
Dal desiderio di vedere risollevate le sorti di una città da sempre meta di turismo, ai ricordi d’infanzia e a quelli attuali, delineando una città, oggi ferma al palo, ma con una sana voglia di rinascere.

In che modo la sua attività è legata a Sabaudia?
Direi che essa è completamente inserita nella realtà del territorio dato che collaboro come corrispondente locale sia per un quotidiano provinciale, sia per un periodico quindicinale regionale. Ho a disposizione una pagina intera per scrivere tutto ciò che riguarda la città di Sabaudia: politica, attualità, cronaca - quei pochi fatti eclatanti che accadono in una città comunque definibile “a misura d’uomo” -  non hanno quasi segreti per me.

Come sono i sabaudiesi?
Molto socievoli, mediamente simpatici e gioviali. C’è un grande spirito di appartenenza al territorio e alla sua comunità: il cittadino medio, nato e cresciuto a Sabaudia, o anche chi vi abita da tanti anni, si sente legato alla città da un filo spesso, invisibile, ma difficile da spezzare e perciò tiene molto alle sorti del suo territorio.
Un “difetto”, da non intendersi in senso strettamente negativo, è che sono un po’ “vecchi”: l’età media infatti è abbastanza alta.

Cosa colpisce di più visitando Sabaudia?
Una volta imboccata via Biancamano - la lunga strada che conduce dritti verso il centro storico - ci si imbatte nella monumentale Torre Civica, uno dei simboli della città: probabilmente, è questo il primo ricordo che resta impresso nella mente di un visitatore.
Poi, l’architettura razionalista d’epoca fascista che contraddistingue tutto il centro storico: la spettacolare linearità degli edifici, unita a un’affascinante semplicità, fa sì che il visitatore sia pervaso da un senso di perfezione stilistica quasi vicina all’assoluto.
E poi… il lungomare: città nota come ritrovo estivo dei vip del mondo del cinema e dello spettacolo, Sabaudia conta quasi 20 km di lungomare; le dune quaternarie che immortalano un paesaggio quasi introvabile in ogni altro luogo al mondo; il Parco Nazionale… C’è solo l’imbarazzo della scelta!

E lei cosa ama di più del suo comune?
Un pò tutto perché Sabaudia è la mia città!
Per motivi lavorativi di mio padre, non ho passato la mia infanzia interamente qui; ho viaggiato un pò, spostandomi tra il Lazio e la Sardegna. Tuttavia, sin da piccolo, a ogni minima occasione ritornavo qui, dai miei affetti familiari e dalla mia gente.
Ora sono 15 anni che vivo qui e devo dire, onestamente, che ripartirei soltanto qualora si presentasse un’occasione lavorativa irrinunciabile.
In caso contrario, la città mi dovrà sopportare ancora per un bel pezzo!

Quali sono i suoi luoghi “speciali” di Sabaudia?
Uno di questi è sicuramente il centro storico con la sua piazza: esattamente al centro - tra il palazzo comunale simbolo del “potere” e il cinema cittadino - laddove tanti bambini festosi la domenica mattina si scatenano in estenuanti e improvvisate partite di calcio. Poi: il lago di Paola con il suo rinomato belvedere; il centralissimo Hotel al Lago, una volta elegante e frequentata struttura ricettiva, oggi chiuso da venti anni.
Per troppo tempo l’albergo è stato simbolo di decadenza ma, ultimamente, è stato restaurato ed è vicino ad un nuovo inizio: potrebbe rappresentare il simbolo della rinascita di una città che molti definiscono in decadenza. Ma guai a dare per morta Sabaudia: essa è capace sempre di rinascere, come l’araba fenice, dalle sue ceneri!

Quali sono le risorse cittadine?
Sabaudia sorse negli anni ‘30, dopo la bonifica della palude pontina voluta fortissimamente da Benito Mussolini. Oggi, a distanza di oltre 70 anni, comunque, le principali risorse sono ancora derivanti dall’agricoltura e dalla zootecnia, nonostante il periodo di flessione per entrambi i settori. Negli ultimi tempi, a dire la verità, anche il turismo ha fatto registrare un calo di presenze.
Per tutti questi motivi, c’è chi vorrebbe puntare su altri settori, in particolare quello ittico e nella nautica.
In loco già sono presenti i cantieri della “InRizzardi”: una delle aziende nautiche più importanti al mondo.
Qui vengono realizzate imbarcazioni imponenti e maestose, che costano diversi milioni di euro, e lavorano tante persone, tra cui molti giovani.
Dove sta il problema per rilanciare questi importanti settori? Nei vincoli ambientali, legati alla presenza dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, che impediscono di creare strutture idonee e indispensabili per il varo delle imbarcazioni. Urge, perciò, trovare presto una soluzione concertata per permettere all’economia cittadina di decollare.

Un suo ricordo indelebile legato a Sabaudia.
La famosa nevicata del gennaio 1985, quando la città si risvegliò completamente bianca!
Io - che all’epoca avevo quattro anni - uscii estasiato fuori al cortile di mia nonna, attraversai di corsa la strada e, tra le urla indemoniate di mia madre, mi gettai a peso morto sul palmeto completamente innevato.
Iniziò di lì a poco, una graditissima lotta - a suon di palle di neve - con amici, cugini, parenti e “ignoti”: il tutto con le secolari palme cittadine a fare da cornice.
Una giornata indimenticabile, forse anche per le condizioni climatiche miti alle quali siamo solitamente abituati a queste latitudini!

In città vengono organizzati eventi da non perdere?
Gli assessorati al Turismo e alla Cultura ogni anno preparano un cartellone ricco di eventi, adatto a tutti i gusti e per tutte le età.
Sicuramente la festa di fine estate, con i suoi magnifici fuochi d’artificio, è un evento molto atteso; anche la “Ciclonatura”, giunta oltre la venticinquesima edizione, è un appuntamento da non perdere per gli amanti dello sport in mezzo al verde. Da segnalare anche le manifestazioni giovanili.
L’associazione “Sabaudia Giovani”, per esempio, negli ultimi anni ha organizzato eventi particolari - tra cui un’esposizione di maglie originali indossate dai calciatori - per raccogliere fondi da devolvere in favore dei diversamente abili.

Ci sono stati cambiamenti negli ultimi anni?
Ad essere sinceri, ce ne sono stati, ma in negativo!
Fino agli anni ‘80 eravamo fiore all’occhiello per il turismo, la ricettività, e per le strutture alberghiere; oggi, purtroppo, il nostro sviluppo si è arenato e Sabaudia può risultare, agli occhi dell’estraneo osservatore, un luogo ameno, bloccato nel tempo. E ciò, nonostante le numerose potenzialità ancora da sondare, esplorare e sfruttare.

Cosa migliorare nel futuro?
Agricoltura, turismo, servizi, decoro urbano, case a prezzi accessibili per i giovani e i meno abbienti: credo siano queste le politiche di sviluppo da avviare per tornare a essere la “Perla del Tirreno“, soprannome con il quale la città è sempre stata conosciuta.

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