Un piccolo ponte sul fiume Sele, con le ringhiere in ferro e una pensilina della fermata dell’autobus, porta dritto dentro il cuore di un paese grazioso ed ordinato, dove filari di casette antiche, ristrutturate e ritinteggiate con colori pastello, si alternano a palazzi multipiano più moderni, tutti simili tra loro.
Pontecagnano Faiano ha una storia antica, legata alle sue origini etrusche, testimoniate dai resti del nucleo originario risalenti ad un periodo che probabilmente va dall’VIII al IV secolo a. C, racchiuso nell’area verde dove oggi sorge l’Eco Parco Archeologico.
Il Parco è il piccolo polmone verde e motivo di vanto di questa città, che per le sue ricchezze storico - culturali raccolte presso il Museo Archeologico Nazionale dell’agro picentino, potrebbe presto avvalersi dello status di città d’arte.
Il nome curioso di questa cittadina non ha però origini altrettanto antiche: un tempo due città separate, Pontecagnano è chiamata così dalla metà del XX secolo, quando gli scambi commerciali e culturali facilitati dal ponte sul Sele conferirono alla località detta Cagnano, un notevole prestigio economico.
Appena fuori dall’area circoscritta dai decumani antichi, dove sono stati rinvenuti i misteriosi resti delle tombe e dei santuari di Demetra e Apollo, si sviluppa la città moderna.
Composte file di alberi lungo i marciapiedi, che sembrano non piegarsi mai al susseguirsi delle stagioni, accompagnano le signore che passeggiano tra le vetrine del corso principale, una strada vivace, piena di luci, gente e cani a spasso, che attraversa tutto il paese fino a Bellizzi.
Alle spalle del corso principale si sviluppano una serie di graziosi vicoletti che conducono ai giardinetti della villa comunale, dove generazioni intere di bimbi sono cresciute passeggiando mano nella mano con le loro mamme e i loro nonni.
Per queste stradine tranquille si respira un’atmosfera calda, sempre di festa: in ogni occasione pubblica la banda del paese invade le strade con la musica e la gente vi si accoda lungo il percorso. Una folla di bimbi, signore e nonni dopo la sfilata si riuniscono in piazzetta per assistere allo spettacolo del teatrino dei balocchi, tradizione pomeridiana della mia infanzia!
Nei giorni di Natale, passeggiando nel primo pomeriggio, quando tutti sono chiusi in casa e le auto sono ferme lungo i marciapiedi, ad ogni angolo si sentono melodie e canti in filodiffusione e mentre piano piano scende la sera e le luci si accendono, sulle panchine circolari in Piazza Risorgimento i ragazzi si incontrano e prende vita la notte pontecagnanese…
Proseguendo lungo la via del litorale, dopo strade vuote e grandi distese di terre coltivate, si vede il mare in lontananza, e Pontecagnano assume un profilo più decisamente vacanziero: lidi balneari dall’aria chic e perbene si alternano a piccoli ingressi che conducono dritto sulle spiagge un po’ selvagge della Piana del Sele.
Chi si trova per la prima volta in questa zona, scopre piacevolmente sorpreso un fornaio ad ogni angolo di Pontecagnano: al mattino, un profumo di brioche appena sfornate e l’odore del mare in lontananza rendono questo paese, ad un passo dalla città, un piccolo paradiso dove è sempre vacanza.
(Foto di Lokomotiv in licenza Creative Commons)
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