26 Dicembre 2008

Il cuore wilderness della Verbania

di Marcello Di Sarno (Blog Premosello-Chiovenda. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Premosello-Chiovenda Giuseppe Monti intervistato per Comuni-Italiani.it

Giuseppe Monti

Premosello e il Natale: la Carcavegia.
E’ la manifestazione locale più antica ed è rimasta pressoché inalterata nella sua chiara derivazione celtica. S’inizia il pomeriggio del 5 gennaio, con i ragazzi che suonando i campanacci fanno il giro del paese alla ricerca di fascine di legna per il falò dell’Epifania. Sul falò vengono posti due pupazzi, raffiguranti ilVec’ (vecchio) e la Vegia’, il cui sacrificio simboleggia la fine dell’anno appena trascorso e un saluto propiziatorio a quello appena iniziato.
Sono due i tipi di Carcavegia: una nel capoluogo di Premosello, nei pressi di un rio che attraversa il centro abitato; l’altra sulle alture della frazione di Colloro, nel Parco Nazionale della Val Grande. Le due comunità sono in gara tra loro nella creazione del falò più grande.
Una tradizione ripresa con maggiore entusiasmo in questi ultimi anni, che ha coinvolto, fatto positivo, soprattutto le giovani generazioni. Nel 2006 è stata ripresa dalle telecamere della nota trasmissione “Geo & geo”
Intorno a questo nucleo, Comune e Pro Loco organizzano sfilate in costume, spazi espositivi delle nostre produzioni gastronomiche e artigianali, etc.

C’è un’altra manifestazione di forte richiamo che cade in estate.
È il Palio degli Asini, senza dubbio l’appuntamento di maggior richiamo turistico di Premosello. Si tiene il 15 agosto nell’ambito dei festeggiamenti per Santa Maria Assunta. Il palio, giunto alla 50a edizione, vede sfidarsi in una gara di velocità 10 asini, in rappresentanza dei cantoni storici in cui è suddiviso il comune.
All’evento folkloristico si accompagna una preziosa parentesi di storia locale con il corteo di donne, componenti di un’associazione culturale legata al Parco della Val Grande, che indossano gli antichi costumi delle vallate.

Premosello e il Parco nazionale della Val Grande: una risorsa fondamentale per l’economia locale.
La sua affermazione trova conferma principalmente nel fatto che Premosello ha il centro più popoloso all’interno del Parco: 200 residenti fissi che salgono a 350 nel periodo estivo.
Per quanto riguarda l’aspetto turistico, siamo meta di numerosi escursionisti che stabiliscono la loro base qui per effettuare la classica traversata Premosello-Malesco in val Vigezzo. Un percorso adatto a tutti e che richiama molti amanti della natura dalla Gran Bretagna e dalla Germania.
Per rafforzare questo turismo di nicchia abbiamo eseguito una serie di opere pubbliche nella zona di Colloro, punto d’appoggio per chi fa la traversata: parcheggi, aree attrezzate, eliporto per il soccorso. Sempre qui in collaborazione con il Circolo di Colloro si sta ristrutturando uno stabile per farne un albergo.

II Parco è stato al centro di un’interessante indagine scientifica. Cos’è emerso?
L’indagine è stata condotta dai ricercatori dell’Istituto per la Tutela del territorio dell’Università di Friburgo. Soggiornando qui per diversi mesi, hanno studiato gli effetti del passaggio dall’attività antropica del passato, con particolare riferimento agli alpeggi (pascolo estivo del bestiame in montagna N.d.R.), alla attuale condizione “wilderness”. Le attività di alpeggio sono cessate del tutto a partire dal 1969, la qualcosa ha determinato una metamorfosi della flora del parco con la nascita di nuove piante.

Le risorse naturalistiche del territorio non finiscono qui, giusto?
Esatto. Pensiamo al ricco patrimonio floristico e faunistico dell’Oasi del Bosco Tenso, ventidue ettari di area protetta gestiti dal Wwf in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Al suo interno si possono osservare numerose varietà di piante come tigli, ornielli, cornioli, ontani bianchi, e incontrare volpi e caprioli, oltre a circa 40 specie di uccelli, tra cui il picchio verde e la ghiandaia.
Senza contare il fascino storico dei luoghi della cosiddetta Linea Cadorna, il sistema di fortificazioni voluto dal generale Luigi Cadorna per arginare l’avanzata austro-tedesca, durante la Prima Guerra Mondiale.
Sul nostro territorio ospitiamo alcune fortificazioni, per lo più sentieri inaccessibili. Nel comune limitrofo di Ornavasso, sono visitabili diversi forti.

La posizione geografica è d’altronde un punto di forza per Premosello.
Abbiamo infatti la fortuna di essere baricentrici rispetto alla provincia verbana: a 10km dal lago di Mergozzo e a 18km dal Lago Maggiore, a soli 3km dal Castello di Vogogna, sede del Parco Nazionale della Val grande.
Per chi vuole conoscere le bellezze dell’area, Premosello rappresenta un punto di appoggio ideale, guardando anche ai costi contenuti dei nostri servizi ricettivi.

Premosello e Giuseppe Chiovenda: lo si può definire un legame di “nome prima ancora che di fatto”. Perché?
Perché all’illustre e indimenticato giurista premosellese si deve la seconda parte del nome. Per onorare appunto la sua memoria nel 1969 fu aggiunto Chiovenda all’originario nome di Premosello.
Insieme alla famiglia di suo nipote, abbiamo celebrato lo scorso anno il 70esimo della sua morte (avvenuta nel 1937) con un convegno nazionale a Domodossola, cui hanno preso parte i più insigni docenti di diritto privato delle Università dove lo stesso Chiovenda aveva insegnato. Durato tre giorni, si è concluso nel nostro comune, con una visita alla casa dov’è nato e trascorso gli ultimi istanti della sua vita.
L’anno prossimo, in occasione del 40° del cambio di nome, ci piacerebbe poter pubblicare gli atti del convegno: sarebbe una testimonianza importante per gli studenti di diritto oltre che per la nostra comunità. Stiamo lavorando alla cosa di concerto con l’Ordine provinciale degli avvocati e con i docenti relatori del convegno.

Dell’opera di Chiovenda cosa rimane a Premosello?
La figura di Chiovenda ha permesso di diffondere il nostro comune in tutta Italia, in particolare nell’ambiente forense dove non c’è avvocato o giurisperito che si rispetti che non trovi naturale associare Premosello al grande giurista.
A lui è dedicata la biblioteca comunale, il cui corpus documentale è costituito in gran parte dai suoi testi, donati al comune dalla moglie. Inaugurata dieci anni fa presso Casa fontana Rossi, è l’istituzione culturale simbolo per i premosellesi.

Mandato in scadenza, le priorità per il territorio se fosse rieletto?
Tengo a sottolineare, che essere sindaco di un piccolo paese non è fare il politico, ma fare l’amministratore e affrontare e risolvere i problemi grandi e piccoli della quotidianità.
Due obiettivi in cima alla lista nel caso venissi confermato.
Una è la realizzazione di una casa di riposo nell’ex struttura ospedaliera. Un progetto seguito da dieci anni e che potrebbe vedere presto la luce.
L’altra priorità, legata al rilancio dell’attività turistica e commerciale del territorio, è la sistemazione della strada provinciale di accesso alla stazione di Colloro, con cui si completerebbe un ciclo di interventi mirati a rendere più appetibile l’area sia ai turisti che agli imprenditori interessati ad investire qui. C’è già stata una risposta positiva, da parte soprattutto di giovani imprenditori che operano nel settore ricettivo.

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