Schizzi di pittura su di una tela bianca, raggi di sole che mi accarezzavano la pelle lasciandovi dei segni indelebili, souvenir, risate e tanta arte.
Canti religiosi di cori provenienti da ogni dove, antichi abiti ancora odoranti di naftalina, luci soffuse di candele e freddo pungente, contemplazione e tanta fede.
Divertimento, cultura, tradizioni e mistero in un paese che profuma di spiritualità.
“A Pietrelcina ogni giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare, un giorno in più per vivere ” - diceva San Pio. Questi i miei ricordi, questi i miei appunti scolpiti nella mente, questo è ciò che mi resta della mia ultima visita nel paese di un Santo che tutti continuano a chiamare Padre.
Camminare in vicoli stretti, alla ricerca della casa natale di San Pio, su pietre consumate dal trascorrere del tempo, ma anche dal calpestio di chi è alla ricerca del suo piccolo miracolo. Attraversare per una volta quel sentiero che dal paese porta a Piana Romana, respirando la spiritualità del luogo e rinnovando il sacrificio di un Santo. Espiare i propri peccati nell’eterna lotta contro i “demoni” dell’anima, vivere un’intera giornata alla ricerca della calma, intessere un dialogo con il sacro riuscendo nello stesso tempo a vivere un profano carico di storia e cultura.
A Pietrelcina l’incontro tra presente e passato si attua in ogni periodo dell’anno perpetuando quell’incontro tra sacro e profano. Feste religiose, presepi viventi, concerti di musica sacra, ma anche mostre d’arte, sfilate e tanta tanta buona cucina: chi viene a Pietrelcina riesce a percepire la sua eclettica “personalità”.
I turisti che qui giungono per avvicinarsi alla vita di un Santo, restano rapiti dalle caratteristiche di un paese tipicamente sannita. Un paese dove poter respirare un’aria soffusa di antichi sapori in una atmosfera atta a forgiare anime grandi.
Chi vive in questo luogo, abita questo posto o vi giunge alla ricerca di pace e spiritualità, riesce a sentirsi a casa ma soprattutto a ritrovare se stesso; riesce a immergersi in un paese che, conosciuto anche grazie ai film e alla pubblicità, sembra ancora nascondere tanti segreti. Un passato che in questo luogo diventa storia, un presente che ad esso resta legato attuando quasi una sospensione del tempo. Qui, infatti, ieri e il domani si fondono in un eterno oggi.
A Pietrelcina è ancora possibile trovare l’antico complesso medievale. Percorrere gli stretti vialetti tra le Chiese, ammirare le opere d’arte moderne che si sposano bene con quanto c’è di passato, essere rapiti da un’atmosfera magica lasciandosi trasportare in un mondo parallelo dove arte e cultura riescono a convivere e dove fede e scienza, nella loro continua ed eterna lotta, riescono a trovare un fragile equilibrio.
La Chiesa della Sacra Famiglia, Il Convento-Seminario, La casa del Pellegrino, con il suono delle loro campane sembrano riuscire a materializzare quel coro di angeli che San Pio, ancora giovincello, ascoltava nelle sue lunghe passeggiate proprio nei pressi di quei luoghi.
Continuando il nostro viaggio e sempre avvolti da un’aria mistica, possiamo incontrare la Torretta, la Cucina, la casa natale o la Chiesa di Sant’Anna, tutte costruzioni che sembrano traspirare fede; una fede costruitasi attorno a una figura, quella di San Pio, che è riuscito a mostrare al mondo la possibilità di essere già Santo in vita, ma ancora uomo dopo la morte.
Tuttavia il turista riesce ad essere stupito anche da quella vita parallela al Sacro, quella vita che staccandosi dalla spiritualità si insinua negli stessi vicoli “Sacri” e prende forma grazie a coloro che fanno in modo di trasformare questo luogo in un posto accogliente uscendo talvolta dall’ombra di un Santo.
Folclore, arte, musica e spettacoli; vini, cucina e tanta buona tavola si fondono in un mix di passione e tradizione dando forma ad un paese da visitare, conquistare, vivere.
(Immagine rilasciata da Lucia Dughetti in licenza GFDL)
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