30 Gennaio 2009

Una Rapallo più dinamica

di Sara Radicia (Blog Rapallo. Interviste Giornalisti)

Daniela Benazzi

Daniela Benazzi è nata a Rapallo, è una copy e caporedattrice di Fly//Magazine. Mamma di Filippo (2 anni), Daniela oggi vive a Milano dove, oltre a Fly//Magazine, cura la rivista Energy, magazine di bordo della compagnia aerea Livingston.

Lei viene da Rapallo, una città che ha una forte memoria storica. Ci parli di questa qualità
Credo che il periodo storico che maggiormente abbia inciso sugli attuali caratteri di noi Rapallini sia quello legato alla prima metà del cinquecento quando l’ammiraglio-pirata turco Dragut, invase il borgo cittadino schiavizzando donne e bambini che portò sulla sua nave.
In seguito a quell’attacco si decise di costruire il castello sul mare, oggi simbolo riconosciuto di Rapallo, a protezione della città.
Forse il carattere chiuso e un po’ schivo che ci caratterizza è un retaggio storico dovuto ai numerosi attacchi che dal novecento alla Grande Guerra hanno interessato la cittadina.

Il provenire da questa realtà ha in qualche modo influito sulla sua decisione di diventare giornalista?
Sebbene a Rapallo esista da anni un prestigioso premio letterario dedicato alle donne scrittrici, devo confessare che la mia scelta di diventare giornalista non deriva dalla mia città quanto, invece, dalla mia innata curiosità legata al piacere della scrittura e all’inventiva ereditata da mia mamma.

Cos’è che più le manca oggi del suo comune di nascita?
Senza dubbio la luce e gli azzurri del mare e del cielo.

Ci parli di un ricordo legato alla sua città
E’ un ricordo simpatico e legato ai famosi 15 minuti di celebrità a cui tutti – secondo Andy Warhol– avrebbero diritto.
I miei si riferiscono al periodo in cui, studentessa universitaria, ho partecipato all’organizzazione del Premio Andersen in veste di curatrice dell’ufficio stampa. L’azienda per la quale lavoravo aveva previsto una serie di eventi collaterali al premio fra cui due concerti con big della musica italiana e non, da mandare in onda sulle reti Mediaset.
Il giorno della registrazione per la tv, mi aggiravo fra le quinte con il mio pass stampa al collo e, spesso e volentieri, venivo fermata da ragazzini che mi chiedevano quale cantante io fossi o che, convinti di una mia diversa identità, insistevano affinché firmassi autografi!
Il bello è stato quando alcuni tecnici mi hanno chiesto di salire sul palco per le prove delle luci e quant’altro…. il pubblico stava aspettando Sara Ventura che avrebbe condotto il programma; una volta sul palco hanno creduto che io fossi lei ed hanno così iniziato ad applaudire e a inneggiare a Sara che, invece, era tranquillamente in camerino a prepararsi!
I giorni successivi alla messa in onda sono stata fermata più volte, sia a Rapallo che a Milano, da persone tutte allegre e sorridenti che dicevano di avermi vista in televisione, nemmeno fossi chissà quale vip!

Che rapporto ha con la sua città natale?
Ottimo, direi. Sono molto legata alle mie origini, ai luoghi dove ho trascorso la mia infanzia, ai colori ed anche ai sapori tipici di Rapallo e dintorni.
Inoltre i miei affetti più cari risiedono lì, pertanto cerco di “rientrare a casa” non appena possibile.

Ci dica cosa la rende più orgogliosa di Rapallo
Molto banalmente? La focaccia! Da comprare esclusivamente presso gli indirizzi più noti ai veri rapallini!!!

Ed una cosa che invece cambierebbe?
Certi atteggiamenti legati prevalentemente al pensiero tipico da piccolo paese; trovo insopportabile quel fermarsi all’apparenza che deriva dal continuo osservare “l’erba del vicino” con conseguente critica sommaria che, a mio avviso, è davvero poco costruttiva per la comunità intera.

Cos’è che secondo lei manca a Rapallo?
Tutto e niente! Sulla carta Rapallo è una splendida località con tutte le carte in regola per essere apprezzata da chi ci vive, ma soprattutto dai turisti; nella realtà dei fatti, invece, ci si scontra con la logica del “non si può fare” che porta verso una città poco ricettiva e con offerte culturali e di intrattenimento troppo limitate rispetto, ad esempio, alla vicina Costa azzurra.

Che rapporto ha con i suoi concittadini?
Direi buono; conosco tante persone, ma gli amici veri sono davvero pochi.

Cosa si augura di vedere nel futuro di Rapallo?
Mi piacerebbe una città più viva e pulsante; reduce da un pezzo sul futurismo, mi verrebbe da dire che il massimo sarebbe una Rapallo dinamica e veloce!

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