23 Giugno 2008

Oggi come ieri “consenso” di uomini e culture

di Marcello Di Sarno (Blog Cosenza. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Cosenza Salvatore Perugini intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Cosenza è una città ricca di storia e di arte, culturalmente vivace, punto di riferimento non solo per i residenti, ma per tutto l’hinterland. I sempre più numerosi turisti che la visitano ne rimangono affascinati, soprattutto per la bellezza del Salvatore Peruginicentro storico, ma anche per l’isola pedonale e le opere del Museo all’Aperto Bilotti.
Naturalmente, l’ottica di chi nel capoluogo vive e lavora è diversa. Da questo punto di vista, Cosenza presenta alcuni problemi comuni a molte città italiane, sui quali si sta intervenendo con decisione. Penso soprattutto al traffico automobilistico, che risente del fatto che, durante la giornata, si riversano in città da tutta la provincia, che è la più vasta della Calabria, per motivi di lavoro o per accedere ai diversi servizi, migliaia di persone che si aggiungono ai residenti: per questo si sta concretamente operando sul piano infrastrutturale ed entro un anno il problema dovrebbe essere molto ridimensionato.
Voglio, però, sottolineare che chi vive quotidianamente la vita cittadina sa che Cosenza offre una serie di opportunità che superano di gran lunga i problemi: teatri, cinema, strutture sportive, attività commerciali, spazi di incontro, concerti all’aperto. Anche su questi aspetti si sta intervenendo per ampliare l’offerta cittadina. Aggiungo il rapporto con l’Università della Calabria, che si sta intensificando sia sul piano culturale, soprattutto per le celebrazioni, nel 2009, del quinto centenario della nascita del filosofo cosentino Telesio, sia per un progetto sulle residenze degli studenti nel centro storico della città.

Tre validi motivi per visitarla?
Il bellissimo centro storico e i monumenti che testimoniano il passato; il centro cittadino con l’isola pedonale arricchita dalle opere d’arte del Museo all’Aperto Bilotti; l’apertura e l’accoglienza dei cosentini nei confronti dell’ospite. Ne aggiungo un quarto (e potrei elencarne tantissimi altri): la vicinanza con i monti della Sila e con le splendide spiagge del Tirreno e dello Jonio.

Chi o cosa, secondo lei, ne ha plasmato l’identità?
Ogni città ha un bagaglio di storia e di tradizioni. L’identità di Cosenza si coglie guardandola in profondità, dai fiumi che la attraversano, con la tradizione della tomba nel Busento del re dei Visigoti Alarico, ai monumenti che la arricchiscono, a cominciare dal Castello Svevo-Normanno, per il quale sono sul punto di partire i lavori di restauro, e dalla Cattedrale, consacrata nel 1222 alla presenza di Federico II, che ha la caratteristica di essere un monumento “vivo”, perché svolge ancora oggi la funzione per la quale fu edificata.
Cosenza è una città “pluristratificata” sia da un punto strutturale, fisico, perché dal sottosuolo del centro storico riaffiorano costruzioni di epoche diverse, medievale, romana e brettia, sia da un punto di vista culturale. Questa caratteristica si è manifestata ed amplificata nel corso del Novecento, quando la città si è arricchita di tante persone e famiglie confluite dai centri della provincia per ragioni di lavoro e di studio, che hanno comunque mantenuto un rapporto vivo con i luoghi da cui provenivano. Tutto questo costituisce una ricchezza per una città che ha la vocazione di essere il baricentro naturale di un’area molto vasta.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Per tanti aspetti, alcuni dei quali si possono anche dedurre da quanto finora ho detto. Se devo qui citarne uno in particolare, è l’apertura e la capacità di accoglienza nei confronti dell’ospite.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Ricco di speranza e di prospettive. Sono convinto, infatti, che con l’impegno di chi è chiamato ad amministrare, con il dialogo tra le diverse Istituzioni che condividono le responsabilità di governo del territorio e con la collaborazione dei cittadini, si riuscirà a valorizzare le ricchezze di Cosenza e a creare opportunità di sviluppo.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
La domanda è più personale, ed è questa: perché, quando hai avuto la possibilità di fare carriera universitaria e svolgere la tua attività di avvocato a Roma, hai scelto di tornare a Cosenza dopo la laurea? La risposta è: perché amo la mia città e la gente che la abita e sono convinto che per essa e, in genere, per la Calabria ed il Mezzogiorno, ci si debba spendere, sia sul piano professionale che su quello delle responsabilità pubbliche e politiche, per contribuire ad offrire alle nuove generazioni più opportunità per il futuro.

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