Autore di libri sul business, direttore editoriale di E-BIZ Journal, è stato coordinatore, ideatore e curatore di numerose pubblicazioni aziendali. La sua carriera è stata coronata nel 2003 col premio “Marketing Skills Award”. Attualmente è anche Presidente Nazionale dell’associazione professionale Free Consult.
Marco Mancinelli intervistato su Monza per Comuni-Italiani.it
Qual è il suo legame con il territorio?
Sono monzese di adozione - le mie origini sono umbre - e pur abitando a Monza da circa dieci anni, mi sento profondamente legato a questa città e al territorio circostante. Infatti ne apprezzo la buona qualità della vita, il centro storico e soprattutto il parco.
Cos’è che l’ha stimolata a fare il giornalista?
Una profonda passione per la comunicazione: nata e maturata durante gli studi universitari. Tra l’altro, non mi occupo solo di giornalismo, ma anche di consulenza e assisto alcune società con l’incarico di addetto stampa.
Ci presenti in poche battute la sua città.
In primis, pur essendo a pochi chilometri da Milano, Monza è una realtà urbana a misura d’uomo, il che non è un fatto marginale, in cui passato e presente vivono in buona armonia. E’ così che appare l’atmosfera creata dai bellissimi palazzi d’epoca, dagli antichi ponti sul fiume Lambro, dalla stupenda Villa Reale, dal parco cittadino e dall’intenso movimento lavorativo legato al commercio e ai servizi.
Secondo lei cos’è che colpisce di più il turista quando visita Monza?
In pieno centro storico, senza dubbio spiccano il Duomo e la sua piazza, oltre all’Arengario. Poco fuori dal centro, la Villa Reale, i suoi giardini e, ovviamente, il parco, un’oasi enorme e bellissima. Inoltre seguire il percorso cittadino del fiume Lambro è sicuramente suggestivo.
Ci sono manifestazioni artistiche o culturali particolari?
Durante il periodo del Gran Premio di Formula Uno, il centro storico offre eventi di notevole rilievo. Inoltre, è sempre bene tenere d’occhio l’Arengario e il palazzo del nuovissimo Urban Center, perché si tratta di luoghi dove, spesso, sono organizzate diverse iniziative di buon spessore artistico e culturale: mostre di pittura o fotografiche, conferenze, eccetera. Sicuramente, vi posso segnalare l’iniziativa Ville Aperte che consente, tra le varie possibilità e durante il periodo autunnale, di usufruire della visita guidata alla Villa Reale.
Come è cambiata la città negli ultimi anni?
Urbanisticamente, ritengo che Monza stia vivendo una fase di sviluppo: seppur lentamente, da qualche anno ha iniziato a rifarsi un po’ il look tramite la ristrutturazione di tanti palazzi storici, delle strade e delle piste ciclabili. Sul versante sociale, è una città che cresce per numero di abitanti, anche per effetto della presenza straniera.
Ci dica tre cose che secondo lei si potrebbero valorizzare meglio.
Sicuramente, il collegamento diretto con Milano tramite metropolitana è una questione importante. Oltre a ciò, investire di più sulla viabilità e sulla promozione delle iniziative culturali.
Un suo ricordo particolare legato alla città.
Ricordo la prima volta che frequentai il centro storico durante il Gran Premio di Formula Uno: la città era letteralmente invasa da stranieri provenienti da tutto il mondo. Ricordo con molto piacere quell’atmosfera di simpatica e festosa internazionalità.
Come vede il futuro della città?
Sostanzialmente, sono moderatamente ottimista e curioso per il futuro di Monza: ritengo che sarà sempre di più una città aperta alle novità. Se la dovessi migliorare inizierei a garantire un ulteriore livello qualitativo sul versante della sicurezza e della viabilità.
Come noto, Monza è in procinto di diventare capoluogo di provincia: Provincia di Monza e Brianza. Mi auguro che la nuova istituzione sia in grado di valorizzare seriamente il territorio, rispondendo alle legittime attese dei cittadini residenti, me compreso.
1 commento a “A Monza il centro storico si accorda con la natura”
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per caso ho letto le sue,pur nella buona fede di chi in questi ultimi 10 anni ha vissuto a monza purtroppo mancano molte realta di cronaca e storica di monza.
ricuperiri le vecchie foto di monza anni 50 e vedra quanto era molto piu vivibile monza .p.zza trento e trieste una delle piu grandi d’italia.
abbiamo avuto nella 2 guerra sede di molti comandi sia nazifascisti
che americani - il parasitta che colpisce le piante del parco proviene
dai legni (casse munizioni) americani avevano sede in villa reale.
sul sociale ed evoluzione industiale ha monza esistevano fabbriche di ogni settore produttivo dalla meccanica pura all’alta tecnologia
grunding singer simmenthal motta, alcuni nomi si informi e scoprirara’ molto
villa reale sapeva che in un ala avevamo un museo con opere dal mose bianchi ad appiani + arte moderna.
metropolitana avevamo una linea (tram) che collegava la stazione
centrale di milano a largo mazzini,linea passante per sesto s.g. per tutta via borgazzi corso milano.
viabilita con la ferrovia -1 linea regio savoia al nord dopo la napoli (credo) caserta - fiume lambro e villa reale parco monza e’ viabilmente impossibile da sistremare.
ha dimenticavo piazza garibaldi (tribunale) esisteva una statua di garabaldi ora ai boschetti -trascuro il problema clero monza e’ la citta con piu chiese e congregazioni esitente vista la sua dimensione visto che il suo centro storico ci sta comodamente all’interno della villa reale.autodromo in centro monza ormai non passa piu nessuno visto che tutto si svolge all’esterno salvo quelle misere e cittadine (di paesotto)manifestazioni.
vede sono tanti i perche e per come, chi di monza e’ di nascita,si accorge che per 50 anni , ogni giunta ha messo del suo per renderci sempre meno amanti di monza.