25 Marzo 2009

Benvenuti nel “paese delle stelle”

di Maria Salerno (Blog Roccapalumba. Alla Scoperta della nostra Italia)

veduta

Veduta di Roccapalumba e osservatorio

Quando vi si giunge in treno, ad accoglierci troviamo subito un cartello su cui campeggia la scritta: “Benvenuti a Roccapalumba, il paese delle stelle”.
A quel punto viene proprio naturale domandarsi il motivo per cui un paese abitato da neanche tremila anime nell’entroterra siciliano si sia guadagnato questo suggestivo e accattivante appellativo.

Ė presto svelato il mistero: da questo incantevole comune, situato a circa 60 km da Palermo, è possibile osservare le meraviglie della volta celeste con una precisione notevole grazie ad un potentissimo telescopio newtoniano ospitato all’interno dell’Osservatorio Astronomico di Pizzo Suaro - l’unico aperto al pubblico in tutta la Sicilia che raccoglie oltre 4.000 presenze l’anno - e che fa di Roccapalumba il punto di osservazione ideale per tutti gli astrofili siciliani, ma non solo.

Quella per l’astronomia è una passione che la città coltiva da quando, una quindicina d’anni fa, un privato appassionato di stelle decise di creare un osservatorio, attorno al quale ben presto venne a costituirsi un’associazione di astrofili.

Seguendo quella scia, nel 2002, l’amministrazione comunale ha inaugurato un Planetario Astronomico - il solo in Italia provvisto anche di uno speciale elioplanetografo che permette di simulare il movimento dei pianeti attorno al sole - e ha conferito la cittadinanza onoraria ad una delle astrofisiche più importanti del mondo Margherita Hack intervenuta a Roccapalumba in occasione di un’importante conferenza che aveva per tema proprio l’origine dell’universo.

A prescindere dalla tradizione da cui ha avuto origine -  è bene ricordarlo - la città rappresenta un luogo ideale per l’osservazione del cielo sia per l’ottima posizione geografica (600 metri sul livello del mare) che per il bassissimo inquinamento luminoso che la caratterizza. Per preservare tale potenziale l’amministrazione ha adottato addirittura il criterio del basso impatto anche nella scelta del sistema di pubblica illuminazione delle strade.

Ciò detto, non deve allora sorprendere constatare che quando dirigiamo lo sguardo dal cielo alla terra, lo spettacolo che questo piccolo comune immerso in una cornice di verde e di boschi è in grado di offrirci non è meno degno di nota.

A partire dalla Rocca, straordinario massiccio dolomitico ai cui piedi sorge il paese, gli appassionati di natura potranno godere di straordinari itinerari naturalisti costellati da numerose tombe rupestri scavate nel terreno. A partire da qui si inizia un viaggio attraverso la storia che ci condurrà fino alle origini arabe dell’antico borgo, lì fino agli argini del fiume Torto dove è possibile ammirare l’antico Mulino Fiaccati ad acqua, entrato in funzione oltre un secolo fa (1882), di cui ancora oggi è possibile assistere al funzionamento.

Una gita a Roccapalumba non può non includere una sosta alla piccola frazione di Regalgioffoli, dove è possibile visitare l’area archeologica, ricca di numerosi insediamenti neolitici, medievali e saraceni.

Se si deve scegliere un periodo dell’anno in cui visitare questo piccolo spaccato di vita contadina, è consigliato caldamente la fine di ottobre, quando è possibile vedere l’intero paese industriarsi nell’allestimento di una delle più belle sagre siciliane: quella del fico d’india.
Oltre a lanciarci in voraci scorpacciate di questo frutto delizioso con cui tutto il mondo identifica la Sicilia, durante la manifestazione si potrà degustare il gustoso ficodì, liquore a base di fico d’india, e i più golosi non rimarranno delusi dalle succulente frittelle!

(Foto di Franco Cuttitta, per gentile concessione)

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