27 Marzo 2009

A Taurianova fra storia ed enigmi

di Andrea Bonfiglio (Blog Taurianova. Racconti di Viaggio)

E’ un ordinario giovedì di gennaio. Affascinato dal racconto narratomi da un parente – forse un po’ romanzato – su di una città che un tempo non era dove si trova oggi, decido di andare a visitarla.
Nel resoconto in questione è emerso che a seguito delle incursioni belliche di antiche popolazioni, gli abitanti originari di Taureana (cittadina le cui rovine si trovano nel territorio dell’attuale città di Palmi) furono costretti a fuggire oltre il fiume Metauro, fondando prima l’importante centro di San Martino e poi i nuclei di Radicena e Jatrinoli.
La conseguente evoluzione storica di questi abitati, importanti centri civili e religiosi della piana di Gioia Tauro, è quindi alla base della nascita della moderna Taurianova, cittadina popolata da oltre quindicimila abitanti.

Taurianova - Piazza Italia

Piazza Italia

Percorro le vie rurali che dalla “città videosorvegliata” di Rosarno – come si legge nel cartello che dà il benvenuto ai visitatori – portano alla meta designata e ammiro con estrema soddisfazione le terre generose di questo scorcio del reggino. Le radici di alberi d’arancio e mandarino permeano mirabilmente ettari ed ettari di campagna locale e, in questo periodo dell’anno, conferiscono un tocco di colore all’insieme paesaggistico, per merito dei loro frutti dalle tinte vivaci.

Proseguo il viaggio e mi accorgo che acri di secolari ulivi si alternano agli aranceti, attribuendo un fascino mutevole all’ambiente. A completare tale cornice naturalistica vi è poi la mano dell’uomo che si manifesta attraverso sparute case, sparpagliate fra la vegetazione o riunite, per brevi tratti, ai margini della via maestra.

Dopo circa mezz’ora arrivo finalmente a destinazione. La prima cosa che mi colpisce è una lunga fila di automobili parcheggiate lungo la strada in una zona dove apparentemente non compare alcun indizio che possa giustificare una simile presenza. Incuriosito dall’insolita visione, accosto e scendo anch’io. Basta poco e noto il profilo di un’ambulanza dietro ad una costruzione: mi accorgo che quella che in precedenza mi era sembrata una storica residenza borghese null’altro è che l’ospedale locale. Rimango a dir poco sorpreso. Il piccolo slargo che si trova accanto alla struttura ne rappresenta il parcheggio e mi viene un riso amaro notando la capienza di appena cinque o sei auto. Ecco perché tutte le altre affollano la strada…

Proseguo a piedi il mio giro e mi fermo in un’ariosa piazzetta ricca di verde alle spalle del complesso sanitario. Chiedo informazioni ad un passante che mi dice di essere in piazza Santa Lucia. Mi siedo in un angolo e mi godo la scena di una signora che si dirige, bidone di plastica alla mano, verso una fonte. L’improvvisato cicerone mi spiega che questa graziosa fontana in pietra si trovava un tempo in via Garibaldi, nella frazione di San Martino e, per qualche motivo non del tutto noto alla cittadinanza, fu spostata nella seconda metà degli anni Trenta qui a Jatrinoli. E’ proprio vero che gli enigmi non risparmiano neppure le piccole borgate di provincia!

Volto pagina e decido di concludere in bellezza la mia gita fermandomi in Piazza Italia, dove lo scroscio dell’acqua che sgorga dagli zampilli di un’altra fontana – sistemata dinnanzi ad una moderna scalinata a forma di mezza luna – orlata da un anello di prato verdeggiante, mi permette di gustare appieno l’atmosfera rilassante tipica del “made in Calabria”.

(Foto di Cristian1989 in licenza GFDL)

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