Domenica mattina, sveglia alle ore 8.00, colazione. Io e il mio ragazzo ci guardammo e decidemmo di andare in montagna. Questa volta la nostra improvvisata meta fu Bognanco, uno splendido comune piemontese nella provincia del Verbano Cusio Ossola.
Da Varese ci impiegammo un’oretta di tempo per raggiungerla. L’autostrada era libera e, più ci avvicinavamo alla nostra destinazione, più riuscivamo ad annusare il sapore della montagna: quel frescolino e quella brezza che solo in questi luoghi puoi assaporare.
Bognanco è caratterizzata da diverse frazioni, una più bella dell’altra, e noi passammo da Bei, attraversammo Camisanca e visitammo San Lorenzo. Sono tutte località molto piccole, con la loro parrocchia e il loro slargo e, soprattutto, con la loro fontanella nel piazzale centrale.
Salire fino al centro di Bognanco fu un po’, per così dire, “movimentato” (le curve non aiutavano molto il mio sensibile stomaco), ma arrivare a destinazione fu molto bello.
Per tutto il tragitto, cartelli raffiguranti una donna vicino ad una sorgente indicavano le famose terme della zona, utilizzate sia a scopo terapeutico che per la captazione delle acque minerali.
Giunti in città, ci fermammo nella piazza in cui si trovano l’ufficio informazioni e l’ingresso stesso delle terme. C’erano tante palazzine adiacenti e molte di queste, approfittando della posizione favorevole, avevano un cartello all’ingresso con la scritta “affittasi”. Lasciandoci le terme alle spalle, vedemmo un grandissimo edificio tutto diroccato. Con molta probabilità era stato un grande e famoso hotel nel passato, oggi completamente abbandonato per chissà quale motivo. Questo non fu l’unico stabile abbandonato all’incuria che vedemmo, lungo il nostro cammino – nostro malgrado – ne scorgemmo diversi altri.
L’unica consolazione fu vedere delle persone all’interno della recinzione: probabili compratori che contrattavano con il responsabile dei lavori di recupero.
In ogni caso, alla destra dell’edificio vi era un ponticello che proveniva dai boschi… Altro non era che un passaggio in mezzo alla natura per tutti gli appassionati delle passeggiate che, invece di salire a Bognanco con la macchina, preferiscono una boccata di aria buona.
Proseguimmo a piedi per ammirare il paese. Una bella sorgente da cui sgorgava acqua fresca e zampillante ci dissetò durante una delle nostre soste. Percorremmo una breve salita e arrivammo sul piazzale di una delle chiese cittadine. L’edificio religioso in pietra non era molto grande; la sua facciata era simile al disegno di una casa, con un semplice rosone centrale e una piccola croce a finestra su di essa. Solo un affresco sul portone dava un po’ di colore. Nonostante la semplicità, il tutto era semplice e bello!
Lasciammo la chiesa e ci dirigemmo nuovamente alla macchina. Esattamente sei minuti dopo eravamo ai piedi della montagna. Parcheggiammo di nuovo l’autovettura, ci mettemmo le ciaspole ai piedi e iniziammo a camminare nella neve.
Ci sono diversi percorsi da seguire, si parte da 40 minuti di camminata sino ad arrivare a 1 ora e 45 minuti, se non di più. Noi camminammo fino al confine con la Svizzera e, dopo una breve pausa pranzo, scendemmo dalla parte opposta seguendo il percorso che ci ricondusse al punto di partenza.
La ciaspolata fu spettacolare, la giornata splendida e la valle era immensa e aperta. Lo sguardo poteva raggiungere qualsiasi cosa sino all’orizzonte. Ovviamente ci mettemmo una buona crema protettiva. A fine giornata eravamo belli rossi in viso ma non ustionati. Bisogna sempre ricordarsi di utilizzare creme protettive perché in montagna il sole “non scherza”.
Fu davvero una meravigliosa giornata e ritengo che il luogo sia incantato perché racchiude non solo ciò che appassiona di più una donna, ossia le terme, ma anche quello che in linea di massima predilige un uomo, ovvero la montagna. O viceversa, dipende dai gusti…
Ciò che conta è che Bognanco accomuna due cose belle e salutari, quindi sarebbe un peccato passare di lì e non fermarsi per un po’ di meritato relax e svago.
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