Un “Tripudium” di pietra dall’anima fragile

Massimo Miglietta al lavoro

Che il suo nome significhi “tre pozzi”  o “tripudio”, il fatto accertato è che il territorio di Trepuzzi, così come quello circostante, è ricco di cave e ciò ha dato un notevole impulso alle attività artigiane di scalpellini, scultori e artisti che non si accontentano di godere dei panorami di pietra, ma vogliono plasmare la materia e darle forme svariate e molteplici per farla apprezzare non solo in Italia, ma anche altrove.
Tra questi, un artigiano scalpellino che combatte “quei mostri meccanizzati e digitali, capaci di produrre grandi quantità a scapito della qualità” a suon di mazzetta e scarpieddu.
Massimo Miglietta intervistato per Comuni-Italiani.it

Sculture sacre

A quando risalgono le origini di questa antica professione?
Lo  scalpellino o intagliatore della pietra rientra nel campo più vasto del fare scultura (l’arte di maneggiare materiali per ottenere forme volumetriche). E’ un’attività propria della natura umana dalle origini remotissime che gli studiosi, attraverso ritrovamenti di statuine femminili e di animaletti stilizzati in pietra e in osso, datano nella prima era della Preistoria, nel Paleolitico. La tecnica semplice, usata ancora oggi ma con mezzi diversi, è quella dell’eliminazione di piccole schegge dal materiale, per ottenere la forma voluta.

E nel suo territorio?
La mia attività si riallaccia a quel periodo d’oro, a cavallo del 1600, che nel Salento viene denominato “Barocco Leccese”, caratterizzato da una particolare decorazione esuberante e festosa. All’epoca gli scalpellini erano particolarmente abili nella lavorazione della pietra leccese, un’arenaria tipica del nostro territorio e materiale straordinario che si lascia facilmente tagliare e modellare. Ed è per questa facilità nel lasciarsi lavorare che la decorazione copre ogni centimetro dei muri di palazzi, chiese, altari, portali, colonne.

Quando è nata in lei la passione per questa antica arte?
Direi che la mia è una passione innata. Il mio impegno esclusivo come scultore specializzato nella lavorazione della pietra leccese dura da più di un quarto di secolo. Dopo aver conseguito il diploma in decorazione presso un istituto d’arte di Lecce, ho partecipato a mostre e manifestazioni a carattere nazionale e ho ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il premio “Lecce 2000″, per la migliore produzione in pietra leccese. Occupandomi, oltre che di scultura, della produzione di design e di oggettistica in pietra, alcune mie opere sono entrate a far parte di collezioni pubbliche e private e sono menzionate in riviste d’arte, di arredamento e artigianato.

Decoro per camino

Quali sono i prodotti o gli oggetti sui quali punta maggiormente?
Attualmente produco camini, fontane, fregi, capitelli, vasi, stemmi e mascheroni per l’edilizia. Non mancano poi tavoli e tavolini, lumi e piantane, statue, busti ritratto, piatti, animaletti e souvenir vari per l’arredamento, per ottemperare alle crescenti richieste del mercato. Anche se, a dir il vero, purtroppo oggi la categoria degli artigiani si trova a lottare contro quei ” mostri” meccanizzati e digitali, capaci di produrre grandi quantità a scapito della qualità.

Per quali caratteristiche secondo lei i suoi manufatti sono unici e inimitabili?
La mia tecnica d’esecuzione è quella tradizionale della mazzetta e scarpieddu, quella che prevede l’utilizzo solo di martello e scalpello. L’uso di questi strumenti, associato al momento e all’umore, conferisce al pezzo quella particolarità che lo rende diverso, unico e inimitabile e perciò, a parer mio, dotato di un’anima.

Quanto il tempo ha segnato l’evoluzione dei suoi prodotti artigiani?
Di certo il progresso e una maggiore conoscenza mediatica, in generale, hanno portato ad allargare i miei orizzonti artistici, ma sono pur sempre rimasto legato alla tradizione e al territorio, con lo scopo di ricercare forme nuove e più fantasiose in grado di soddisfare il mio spirito.

Maschera per l'edilizia

Quanto le tradizioni locali hanno influito sulla diffusione di questo mestiere?
La tradizionale pietra leccese è famosa in ogni parte del mondo per la sua tipica composizione che consente decorazioni peculiari che si sposano con lo stile barocco della maggior parte delle chiese e monumenti del territorio.
La presenza qui di cave di tale pietra, l’estrazione e la sua lavorazione hanno così portato alla formazione di una classe di artigiani in grado di esprimere la loro creatività proprio attraverso di essa.

Ci sono nella sua città strutture permanenti per l’esposizione di manufatti in pietra?
Trepuzzi, come tutti gli altri paesi della penisola salentina, possiede palazzi, chiese e monumenti, realizzati in stile barocco che assolvono, in un certo qual senso, loro stessi a mo’ di museo o gallerie. E’ un grosso centro non lontano dal mare e dalla bellissima città di Lecce ma, essendo purtroppo privo di strutture e spazi espositivi permanenti, fa riferimento a quelli del capoluogo di provincia.

Maschera per l'edilizia

Vengono organizzati eventi, fiere, mostre mercato per la loro promozione turistica?
Io sono socio del Consorzio Artigiani della Provincia di Lecce, struttura della locale CCIAA (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, n.d.r.), che tende a valorizzare le produzioni locali degli artigiani attraverso la “Mostra Permanente dell’Artigianato”, con sede a Lecce in via Rubichi.
Oltre a ciò, il Consorzio partecipa a fiere locali nazionali ed internazionali, a mostre e eventi vari sia per valorizzare l’artigianato tipico salentino che il proprio territorio.

Riferimenti:
Massimo Miglietta “Lithos”
Via Papa Giovanni XXIII (località Squinzano) - 73019 Trepuzzi (LE)
Recapito telefonico: 0832-758.699
Indirizzo email: lithosmax@alice.it