Il perfetto binomio tra città e lago

Oratorio dei Re Magi

Vivere la città in estate è un po’ una tragedia, soprattutto se non c’è la brezza marina a scompigliarti i capelli.
Ma in Lombardia c’è un ottimo sostituto al mare, il lago.
Era un giovedì sera e mi trovavo a Gallarate con il mio fidanzato. C’era un caldo incredibile e decidemmo di andare a prendere un gelato a Sesto Calende. Questa località si trova a venti minuti di distanza da Gallarate.

Arrivammo attraversando le campagne e costeggiando prima il fiume Ticino per poi giungere sulle sponde del lago Maggiore.
Sulla via principale, poco distante dal centro, fummo attratti da una serie di negozi “gemelli”. Non uso a caso questa parola, i negozi erano realmente uguali, uno accanto all’altra di genere alimentare e un altro paio uno di fronte all’altra. Non potemmo fare a meno di pensare alla spietata concorrenza e venimmo a sapere che quel tratto di viale era famoso proprio per tale motivo.
Superammo affascinati la “zona gemella”, svoltammo a sinistra ed entrammo nel cuore cittadino.

In pieno centro riuscimmo a trovare parcheggio, fieri di noi per non aver dovuto fare mille giri della piazza per lasciare la macchina.
Scendemmo e iniziammo a camminare.
Il primo impatto che ebbi con Sesto Calende fu molto positivo. C’erano diversi ragazzi nella piazza che chiacchieravano, altri seduti ai tavolini dei locali a bere o a mangiarsi delle grosse coppe ricche di gelato.
Noi osservavamo la città e i suoi abitanti con estremo piacere anche perché non avevamo più quella sensazione di essere senza fiato a causa del caldo di città ma iniziavamo a sentire il frescolino che arrivava dal lago.

Ci comprammo un gelato e proseguimmo la nostra passeggiata. Nella piazza che si affacciava sul lago, sul muro di un edificio, vi erano dei segni che indicavano le varie piene del Lago. C’era un segno che designava lo straripamento risalente al 1868 quando l’acqua arrivò a toccare i 200,23 metri di altezza sul livello del mare. Il mio ragazzo mi disse di ricordare un evento simile accaduto quando era adolescente, l’acqua non arrivò a così tanti metri di altezza ma mi disse che venne a vedere la situazione con suo padre e che lo colpì sensibilmente.

Ci avvicinammo al Lago e devo ammettere che lo spettacolo era sempre più bello. Dall’altra parte della sponda si vedevano le luci di un locale e dalla nostra parte c’erano una serie di barchette tutte allineate, immobili e i loro unici compagni erano dei cigni e delle paperelle che riposavano accanto a loro.
Tentai di scattare alcune foto con il mio cellulare, ma la poca luce non mi aiutò nell’intento.
Appena mi voltai vidi uno splendido viale alberato che proteggeva la passeggiata di alcune giovani coppiette, altre invece chiacchieravano sedute sulle panchine illuminate dai lampioni.

Lasciammo questo romantico quadro alle nostre spalle, riattraversammo la Piazza e ci dirigemmo verso delle viette del centro. Sembrava tutto molto ordinato e tranquillo. La gente continuava a passeggiare mentre noi osservavamo degli antichi tronchi di glicine che abbellivano i vicoli.
Notammo differenti pizzerie e locali, ne scegliemmo uno e ci fermammo a bere un analcolico per poi proseguire il nostro percorso.
Non potei fare a meno di notare l’eleganza nello scegliere le decorazioni esterne degli edifici, non solo nel prediligere dei vecchi tronchi in luogo di banali oggetti ma anche tanti fiori in altrettanti vasetti appesi alle facciate delle case.

Mi diede realmente un’ottima impressione, ricordandomi quei luoghi di mare tanto tranquilli da rendere piacevole una passeggiata serale.

Sinceramente non visitai i dintorni di Sesto Calende ma posso affermare con certezza che il suo centro storico possiede un mix tra eleganza e romanticismo che non può essere ignorato al contrario, tutto ciò salta agli occhi non appena si arriva nel fulcro della città.

(Foto di Roberto B.)