1 Agosto 2009

Stop al cemento nella “perla” sul Naviglio Grande

di Marcello Di Sarno (Blog Cassinetta di Lugagnano. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra intervistato per Comuni-Italiani.it

Cosa significa amministrare Cassinetta? Quali priorità consegna questo territorio?
Amministrare Cassinetta di Lugagnano, così come amministrare qualsiasi comune d’Italia significa, almeno per me, avere una grande opportunità: cambiare in meglio le cose, costruire un futuro migliore per le prossime generazioni. Valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico del nostro territorio, che è forse uno dei più belli della Lombardia. Cassinetta è un comune del Parco Lombardo della Valle del Ticino, Riserva della Biosfera Unesco. E’ attraversato dal Naviglio Grande, sulle cui sponde si affacciano affascinanti ville seicentesche e settecentesche.

Domenico Finiguerra

Media e opinione pubblica hanno celebrato il primato del suo comune nella scelta di un piano regolatore a “crescita zero”. Come nasce questa decisione?
Nasce dalla volontà di dire “stop al consumo di territorio”, con un’azione concreta. L’adozione di un Piano Regolatore che non prevede alcuna nuova espansione urbanistica, ma che punta tutto sul recupero dell’esistente. Una decisione che ha suscitato grande interesse, forse eccessivo.
Occorreva ed occorre prendere atto che la terra d’Italia che ci accingiamo a consegnare alle prossime generazioni è malata. Così, noi abbiamo cominciato a curarla. A partire dalla porzione di terra da noi amministrata.
E l’adozione di un Piano Regolatore battezzato a “crescita zero”, ha fatto emergere con chiarezza l’incompatibilità e l’avversità della scelta operata rispetto al modello di sviluppo dominante. Soprattutto nella provincia di Milano.

Cosa significa per il territorio la scelta di un piano di gestione a crescita zero?
Significa compiere una scelta d’amore. Ma non è stata una decisione solo mia. Bensì dell’intero gruppo che si è riconosciuto nella lista civica “Per Cassinetta”. Fermare l’espansione urbanistica e il cemento era ed è tuttora uno dei pilastri della nostra politica. Il motivo principale sta nell’aver preso coscienza di un fatto: il territorio non è infinito e non è riproducibile.
Una volta preso atto di questo, abbiamo adottato l’unica decisione che può concretamente contrastare il fenomeno della cementificazione selvaggia che comincia a soffocare non solo l’ambiente, l’agricoltura e il paesaggio, ma anche i cittadini. Nelle nostre discussioni, è sempre presente un interlocutore mai considerato: le generazioni future, i nostri figli.
Il consumo di territorio ha assunto nell’ultimo decennio proporzioni molto preoccupanti. Seguendo un modello di sviluppo funzionale ad una sommatoria di interessi singoli e per nulla orientato al soddisfacimento e alla salvaguardia del bene comune, l’Italia ha cavalcato un’urbanizzazione ampia, rapida e violenta. Le aree destinate ad edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, alta velocità).
Dinamiche complesse che però sono il risultato di un dato di fatto molto semplice: la cementificazione, oggi, non è considerata un’emergenza, nonostante dati allarmanti e fatti concreti.
Così, da un minuscolo comune lombardo, abbiamo deciso di lanciare un sasso nello stagno del dibattito italiano.

E’ a metà del suo secondo mandato. Com’è cambiato il paese durante questi sette anni e che traguardi si è prefissato di raggiungere entro il 2012?
In questi 7 anni Cassinetta di Lugagnano è stata completamente rimessa a nuovo. Abbiamo recuperato tutto il centro storico. Rimesso a nuovo le sponde del Naviglio Grande. Realizzato un imbarcadero per la navigazione.
Recentemente abbiamo inaugurato la nuova scuola materna, costruita con l’innalzamento di un punto dell’ICI su seconde case e capannoni. Una scelta resasi necessaria, stante la politica di risparmio del suolo che fa venire meno gli oneri di urbanizzazione.
Il paese, oltre alle numerose opere di riqualificazione, ha visto una vera e propria esplosione di iniziative culturali, anche legate all’ambiente. Tutte in gran parte a carico di sponsor privati.
Entro il 2012, dopo alcuni primi interventi per il risparmio energetico e a favore delle rinnovabili, vorremmo spingere ulteriormente su questo punto.
Ma il nostro obiettivo principale, è quello di mantenere Cassinetta di Lugagnano, il suo paesaggio e il suo ambiente integri.

Un paesaggio che si segnala per quali risorse storico-paesaggistiche in particolare?
Una Perla incastonata nel Naviglio Grande, dove riappropriarsi tutti i giorni della tranquillità, della bellezza e della gioia. I luoghi simbolo sono da ricercare lungo il Naviglio Grande e nelle numerose Ville nobiliari (legate alle famiglie aristocratiche milanesi dei Visconti, dei Mantegazza, dei Parravicini, dei Trivulzio); nella statua di San Carlo (eretta nel ‘700, che domina il ponte sul Naviglio Grange); nel Mulino della Pazza Biraga (costruito nel XV secolo).

Quali appuntamenti richiamano le radici culturali e tradizionali del popolo cassinettese?
La Festa Patronale (Santa Maria Nascente, seconda domenica di settembre) è sicuramente l’appuntamento che meglio restituisce le tradizioni cassinettesi.
Ma da alcuni anni, è diventata molto importante e visitata la Festa “Aspettando l’Estate”, con la sua Notte Bianca e con il Festival Internazionale del Teatro di Strada.

Tre ragioni speciali per visitarla.
La navigazione sul Naviglio, la Passeggiata dell’Amore, la piccola capitale dell’Ambientalismo Italiano. E poi tengo a ribadire che da Cassinetta è partita la campagna nazionale Stop al Consumo di Territorio. Un movimento di opinione per affermare il diritto dei cittadini al territorio non cementificato.

Perché la scelta di tenere un blog personale?
Il blog è un primo strumento per entrare in contatto. E’ simile ad un diario di bordo. Anche a futura memoria. Devo aggiungere che dopo un primo contatto telematico, sono molti i cittadini di altri comuni, provenienti anche da lontano, che ci chiedono di venire a farci visita. Così come sono molti i cittadini e gli amministratori che ci invitano a partecipare ad iniziative in tutta Italia per illustrare il nostro modo di fare amministrazione locale.

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