Il Sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia intervistato per Comuni-Italiani.it
Quali priorità per il territorio cuneese è stata chiamata ad affrontare la sua Amministrazione e quali principali traguardi sono stati raggiunti, in questa prima parte del secondo mandato?
L’Amministrazione sta lavorando su quattro assi di priorità: infrastrutture; ambiente e qualità della vita; sociale e lavoro; università e cultura.
Per le infrastrutture, ci sono due grosse novità di questi ultimi anni. La prima opera, già realizzata, è il passante est ovest di Cuneo, con i due nuovi viadotti e il tunnel sotterraneo che attraversa la città. Questa opera ha permesso di risolvere le criticità dell’attraversamento di Cuneo, ridistribuendo il traffico e liberando i ponti di accesso alla città da un livello di traffico che era diventato insostenibile.
Adesso aspettiamo il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo per la parte che va verso Cuneo; per la fine del 2011 è previsto l’arrivo dell’autostrada al Miac, alle porte della città, con conseguenti benefici per l’economia, il turismo e la sicurezza stradale.
Entro il 2014 aspettiamo il lotto 1.6, quello che è definito la circonvallazione di Cuneo. Questo lotto avrà le caratteristiche di autostrada ma priva di pedaggio. In questo modo, comincerà a prendere corpo l’anello tangenziale attorno alla città, che permetterà di eliminare dal centro cittadino il transito dei mezzi di passaggio sulle rotte da e verso la Francia, riducendo ulteriormente il traffico in città.
Opere che andranno a incidere anche sulla nostra qualità della vita, riducendo il numero di auto e, di conseguenza, il livello di inquinamento. Altra importante realizzazione per l’ambiente, di questi ultimi anni, è il Parco Fluviale, riconosciuto dalla regione Piemonte dal 2007. Il Parco, e le numerosissime iniziative che lì vengono realizzate, rappresenta un importante volano di attrazione turistica, oltre che un fondamentale polmone verde per la città.
Nell’ambito delle politiche sociali e culturali?
Per quello che riguarda il sociale, nell’ultimo anno, abbiamo inaugurato due nuove opere: Mater Centro, la struttura residenziale e diurna destinata alle persone affette dal morbo di Alzheimer; il Centro di Lavoro Protetto, incluso all’interno della più vasta ristrutturazione della ex caserma Piglione. Entrambe le opere si inseriscono a pieno titolo nella serie di strutture assistenziali “vicine ai cittadini”, ullteriori tasselli di un progetto di città dinamica ma che non dimentica i più deboli.
In merito alla cultura, mi piace sottolineare lo sforzo fatto per portare l’università a Cuneo, con corsi specifici, adatti alle peculiarità del territorio. È il modo per mantenere in loco la ricchezza intellettiva e dare opportunità di sviluppo alle nostre imprese, perché credo che la forza economica del nostro Paese non possa prescindere dalla ricerca e dall’innovazione.
Come si può vedere i 4 assi hanno fortissime influenze reciproche e possono essere raccordate dall’idea di migliorare sempre più la qualità della vita della nostra comunità.
Cuneo e il futuro. Attraverso quali progetti e appuntamenti può cambiare volto la città?
Il progetto più ambizioso elaborato negli ultimi decenni è sicuramente il Piano strategico Cuneo 2020, ispirato dalla volontà di pensare alla Cuneo del futuro e non solo a quella del presente. All’elaborazione del piano strategico hanno partecipato, oltre ai rappresentanti politici, anche le associazioni di categoria, i circoli culturali, il mondo dell’associazionismo fino ai semplici cittadini; tutti accomunati dall’idea di volere una città più bella, più funzionale e con un’alta qualità della vita.
Uno degli aspetti individuati dal piano è la cittadella della cultura, che, legandosi al tema dell’università, vuole dare spazio al sapere, per avere una città più giovane, più dinamica e dare linfa alle capacità di elaborazione del territorio.
Nello stesso filone si inserisce Scrittorincittà, la più importante manifestazione culturale che si svolge a Cuneo. È il sistema che abbiamo individuato per dimostrare che la cultura può anche essere volano di crescita, sia a livello economico che turistico.
A bruciapelo, i primi tre motivi che secondo lei rendono questa città interessante da visitare.
Sicuramente, il primo motivo è l’elevata qualità della vita. Penso al bike sharing, dove siamo stati i primi in Italia con Bicincittà; ai piani di moderazione del traffico; alla mobilità alternativa all’auto; al Parco fluviale e alla costante attenzione al verde nelle altre zone della città. Sono tutti parte di un disegno complessivo, che fa dell’attenzione al livello di sostenibilità il punto principale. Discorso che vale anche per le iniziative in campo sociale.
Secondo me, Cuneo è interessante anche da un punto di vista storico e culturale: dalle numerose iniziative organizzate alla rete dei musei o al nostro bellissimo centro storico.
Ultimo aspetto, il suo centro commerciale naturale e i portici che attraversano tutta la città. Cuneo può e deve diventare anche una città del commercio, perché non sono i maxi centri a creare ricchezza, ma una serie di attività dislocate sul territorio e una rete di imprenditori, che lavorino senza dimenticare di pensare anche a come rendere più viva e bella la propria città.
Cuneo e la cultura. In quali istituzioni e manifestazioni si conserva, a parere suo, l’identità storica della città?
Il primo luogo è il museo civico, che ha per scopo proprio quello di conservare il patrimonio storico della città e che fortunatamente, grazie al lavoro dei dipendenti comunali, è sempre più ricco e vivo.
Ma non dimentichiamo il museo Galimberti, che ricorda l’eroe partigiano e tiene viva la memoria della medaglia d’oro che Cuneo ha meritato durante la Resistenza.
Ma vorrei ricordare anche la biblioteca, che adesso vorremmo spostare in locali più ampi e dalle maggiori potenzialità, e la stessa Scrittorincittà, che attraverso la letteratura si propone di stimolare riflessioni e dibattiti su tematiche che certamente attraversano l’identità storica di Cuneo.
Quali risorse del territorio la sua Amministrazione è impegnata a valorizzare per il rilancio del settore turistico?
Il progetto più ambizioso che abbiamo in corso è la valorizzazione del Parco Fluviale, il polmone verde di Cuneo. Secondo me rende bene l’idea lo slogan ideato per la sua promozione: “Il parco con la città dentro”. Il concetto è proprio questo: il parco abbraccia la città e ne rappresenta il limite allo sviluppo del cemento. La città può crescere solo dentro il parco e non al posto di esso. Le piste ciclabili al suo interno, i percorsi di trekking, le aree attrezzate, gli orti didattici, la valorizzazione della fauna e della flora, le iniziative sportive (da poco si è svolta la prima Ecomaratona di Cuneo) e i nuovi progetti di sviluppo - dal polo canoistico all’ampliamento del parco verso i comuni vicini -, possono rappresentare un importante volano per lo sviluppo turistico.
Un turismo ambientale, certamente di nicchia, ma sostenibile e perfettamente inserito nelle potenzialità di un territorio che è famoso per le sue montagne e la natura ancora incontaminata. Sono convinto poi che questo tipo di turismo abbia delle ampie potenzialità di crescita e sviluppo.
E non scordiamo l’enogastronomia, che si inserisce alla perfezione nel discorso sopraesposto e può svilupparsi ancora, specie se si fa sinergia con il resto della provincia, le Langhe in primis.
Cuneo e la sua storia recente. C’è un evento, vissuto personalmente, che secondo lei ha segnato la vita della comunità cuneese?
Nel sentire della città, l’episodio che più ha segnato la vita degli ultimi decenni è stata sicuramente l’Adunata nazionale degli alpini del 2007, un enorme successo. È stata una grande occasione di promozione turistica, con oltre 350.000 persone giunte da ogni parte d’Italia.
I riscontri che abbiamo avuto sono stati ottimi - il comitato organizzatore ci ha citato come esempio di organizzazione - e complimenti ci sono arrivati da moltissimi partecipanti. Per la città è stato importante, oltre che per gli effetti di promozione, anche per il clima di festa e partecipazione che si è creato. Credo che rimarrà a lungo nella memoria collettiva.
Da cuneese doc, cos’è che la rende orgoglioso della sua città?
Ribadisco: ciò che mi rende più orgoglioso è la qualità della vita di Cuneo. Numerose classifiche, a livello nazionale, ci posizionano sempre nei primi posti e questo non fa che confermarci che abbiamo lavorato in modo corretto. Che a Cuneo si vive bene, con una qualità della vita al di sopra della media nazionale.
L’obiettivo mio e della mia amministrazione è, se possibile, migliorare ancora questo dato e contribuire a rendere la città sempre più bella e vivibile.
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