Il Sindaco di Cremona Oreste Perri intervistato per Comuni-Italiani.it
Da cinque mesi al timone del Comune, con quali priorità per il territorio ha iniziato questo mandato?
Insieme ai nuovi assessori, ho cominciato ad analizzare e affrontare alcuni problemi della città che ho ritenuto bisognosi di soluzioni immediate, relativi alle necessità più quotidiane dei cittadini.
Nel contempo, dobbiamo intervenire su situazioni rimaste aperte al termine del precedente mandato amministrativo, secondo modalità, sia riguardo al metodo di lavoro sia operative, che rispondano innanzitutto ai principi fondamentali del programma elettorale approvato dai cittadini.
Uno dei più importanti riguarda la realizzazione di una gestione amministrativa sempre più vicina alla gente, ai suoi problemi.
In tal senso, ho prestato ascolto alla voce di molti cittadini - in incontri pubblici, in Comune, nei colloqui per la strada, attraverso lettere -, che chiedono, a volte in maniera incalzante, il soddisfacimento tempestivo di bisogni quotidiani (la pulizia e il decoro della città, la viabilità, la condizione delle strade e degli immobili, il disbrigo di pratiche burocratiche, problemi occupazionali e di sussistenza ecc.). Gli stessi cittadini, capaci di riconoscere quanto di positivo compiuto dalla precedente amministrazione e, nello stesso tempo, desiderosi di cambiamento, per trasformare la città perché diventi innanzitutto più vivace e partecipata.
Cremona e il futuro. Come e attraverso quali progetti, nei prossimi anni, pensa di poter rilanciare la città?
E’ necessario rivedere il piano della viabilità urbana e il servizio dei trasporti pubblici, perché per i cittadini gli spostamenti con i vari mezzi di trasporto siano sicuri e agili; soprattutto per il raggiungimento di luoghi pubblici strategici (ospedale, stazione, cimitero).
Occorre rivalorizzare il centro storico, innanzitutto, attraverso la conclusione di importanti opere pubbliche e ristrutturazioni edilizie, alcune già iniziate e non concluse dalla precedente amministrazione. Essenziale sarà promuovere, costantemente, il turismo, oltre che migliorando il comparto ricettivo, attraverso una programmata azione di marketing culturale che valorizzi le nostre eccellenze cremonesi, come la liuteria e la musica.
Cremona ha un’altra eccellenza: il settore agroalimentare. E’ necessario sostenere le piccole e medie imprese, in questo settore numerose e di grande qualità, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale.
Sviluppare sempre più queste nostre eccellenze è un’azione fondamentale per presentare Cremona all’EXPO 2015, come città moderna ed europea, oltre che per rilanciare l’attività turistica, culturale e commerciale.
Tre motivi, di primo acchito, che secondo lei rendono questa città interessante da visitare.
L’arte sacra, l’artigianato liutario, il Po, che è il nostro “museo naturale”.
Su quali risorse punta la sua amministrazione per il rilancio del settore turistico?
Il settore agroalimentare e la musica. E’ importante, tuttavia, che ogni progetto sia costruito in sinergia fra tutti gli attori dei vari settori, fra l’amministrazione comunale e le associazioni dei commercianti.
Da protagonista dello sport italiano, come vede il rapporto tra la comunità cremonese e lo sport?
A Cremona esistono numerosi gruppi, associazioni, squadre a livello di attività amatoriale e anche società che praticano l’agonismo a medio e alto livello (pallanuoto, basket, calcio). Nelle società canottieri ci sono anche atleti inseriti in squadre nazionali.
Cremona è attenta a promuovere e sostenere lo sport per disabili: in questo campo menziono, ad esempio, il gruppo BASKIN (basket integrato) che propone una ricca e seguita serie di iniziative.
Voglio rimarcare il ruolo degli oratori che propongono attività sportive, in cui è posta molta attenzione prima di tutto alla persona dei bambini e dei ragazzi, e dal valore dunque altamente educativo e formativo.
Lo sport a Cremona è una realtà viva e partecipata e direi che, in generale, si cerca di preservare le finalità fondamentali dell’attività fisica: il benessere fisico e psicologico della persona e, in particolare per i giovani, la crescita armonica ed equilibrata del corpo, l’educazione al rispetto delle regole e la condivisione di esperienze di gruppo; è inoltre vissuta come momento aggregativo e di socializzazione per persone di qualunque fascia di età.
Cremona e la cultura. In quali istituzioni ed appuntamenti si conserva, a suo parere, l’identità storica della città?
A Cremona l’attività della liuteria e la musica rappresentano i cardini attorno ai quali ruotano molte attività culturali. Abbiamo un fervente artigianato liutario; una scuola di liuteria; la facoltà statale di Musicologia; la Fondazione Stradivari che promuove un ricco panorama di iniziative volte a valorizzare i nostri grandi maestri liutai (Stradivari, Amati, Guarneri) e i loro preziosissimi violini.
Intendiamo sempre più sviluppare il sistema museale, con iniziative e mostre che promuovano un turismo di qualità e l’attività del Teatro Ponchielli, con appuntamenti artistici, fra musica, prosa, danza, che attraggano l’interesse e la partecipazione sia del pubblico esperto sia della gente comune.
Anche il settore dell’agroalimentare, oltre che favorire le attività produttive e commerciali, ritengo che possa rappresentare un volano di cultura e di valorizzazione della storia locale, perché ogni civiltà, ogni città si è costruita anche attorno alle proprie tradizioni gastronomiche.
Da cittadino, prima ancora che da amministratore, cos’è che la rende orgoglioso di essere cremonese?
La laboriosità e la generosità dei cremonesi. Due qualità che rispecchiano anche la figura del nostro patrono Sant’Omobono.
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