La Dottoressa Annalisa Canali, direttore del MUSA, Museo del Sale di Cervia, intervistata dalla Redazione di Comuni-Italiani.it:
Come è nato il museo?
Il museo del sale MUSA vuole mantenere vivo il ricordo della civiltà del sale che tanta parte ha avuto nel passato per l’economia della città. Cervia è oggi un’importante e conosciuta cittadina balneare, ma la località era famosa nel passato proprio per la produzione del sale che costituiva una grande ricchezza e, proprio per questo valore, motivo di guerre per il predominio. Il museo nasce dalla volontà di mantenere vive le radici cervesi ed è stato in particolare un salinaro, Agostino Finchi, che ha iniziato la raccolta e la conservazione dei materiali che poi hanno dato vita a MUSA, Museo del Sale di Cervia.
Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
Il museo si dipana in percorsi tematici che propongono il rapporto dell’uomo con l’acqua, l’avventura del sale e la sua produzione. Propone inoltre un percorso dedicato alla città come luogo di relazione e uno dedicato all’uomo e la salina. Il museo, unico nel suo genere, propone attrezzi da lavoro, immagini, documenti e ricostruzione di ambienti caratteristici della salina produttiva. Si racconta inoltre con video che mostrano la salina nella sua peculiarità naturalistica e produttiva.
Caratteristica sezione all’aperto del museo è la salina Camillone. Si tratta dell’unica rimasta delle 150 che venivano lavorate artigianalmente fino al 1959, quando cambiò il tipo di produzione e si passò dalla produzione artigianale a quella industriale.
La salina Camillone è ancora viva e attiva grazie all’opera del Gruppo Culturale Civiltà Salinara che continua a produrre il sale “dolce” cervese alla vecchia maniera. Il prodotto della salina Camillone, per le sue particolari caratteristiche è diventato presidio slow food nel 2004.
Il patrimonio museale cervese include una realtà ancora viva e dinamica che può coinvolgere il visitatore in una esperienza davvero unica.
Cosa attira di più i visitatori?
Credo che i visitatori siano spinti soprattutto dalla curiosità verso un museo così particolare dedicato a questo elemento prezioso e assolutamente necessario per la nostra sopravvivenza. All’interno del museo poi, si trova la burchiella, ovvero un’imbarcazione a fondo piatto tipica cervese che serviva per il trasporto del sale dalla salina ai magazzini. Quella custodita nel museo è l’ultima in grado di navigare, tanto che a settembre ogni anno viene messa di nuovo in acqua in occasione di Sapore di Sale, la festa cervese tutta dedicata al sale dolce di Cervia. In tale occasione, col bianco carico di sale, ripercorre il canale dalle saline fino ai magazzini come facevano un tempo tutte le burchielle impegnate nel trasporto del raccolto di una stagione di duro lavoro.
Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
Personalmente sono affascinata dalle immagini delle donne al lavoro. In salina lavorava tutta la famiglia e le donne avevano un ruolo molto importante. Le donne, chiamate “al cavadori”, raccoglievano il sale sotto il sole cocente. Lavoravano sodo nella salina, ma avevano anche il compito di seguire i figli e di mandare avanti la casa. Le donne romagnole avevano ed hanno ancora oggi una grande forza. Nelle sale del museo ci sono diverse immagini e anche delle gigantografie che mostrano donne al lavoro, chinate a raccogliere il sale, incuranti della fatica.
Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
Per i ragazzi delle scuole elementari abbiamo elaborato un percorso che propone una lezione in aula di un salinaro, una visita guidata al museo ed un’escursione nella salina fino alla area sulla quale sorgeva Cervia Vecchia prima del trasferimento sul sito attuale. Si tratta di un percorso educativo-didattico che ha lo scopo di entrare in contatto con persone e luoghi che parlano del passato cervese. Sono possibili comunque anche altre attività, quali ad esempio laboratori di produzione del sale o percorsi in bicicletta alla scoperta della salina di Cervia, oppure itinerari alla scoperta delle storia e cultura cervese con partenza dal museo del sale.
Scopo di tutte queste proposte è quello di avvicinare i ragazzi alla magia della produzione del sale e per i ragazzi del territorio anche di mantenere vive le proprie radici. Direi che i ragazzi apprezzano queste attività, infatti partecipano attivamente con entusiasmo e dimostrano interesse attraverso domande e formulazione di ipotesi.
Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?
Diverse occasioni direi sono interessanti e curiose.
Durante il periodo estivo è possibile prendere parte alle visite guidate alla salina Camillone. Durante le visite sono i salinari a spiegare al pubblico come avviene la produzione del sale e a mostrare parte della attività lavorativa. Le visite sono gratuite e si svolgono giovedì e domenica pomeriggio alle 17.00 da giugno a settembre.
Sempre da giugno a settembre, ma il martedì, si svolge una iniziativa che permette al pubblico di immergersi nella realtà salinara. “Salinaro per un Giorno”, è questo il titolo della iniziativa, permette ai visitatori di trascorrere un pomeriggio in compagnia dei salinari e di sperimentare il lavoro nella salina. Si tratta di una occasione davvero unica per sperimentare l’ambiente e la lavorazione artigianale della salina.
In settembre poi si svolge Sapore di Sale, giornate di grande festa dedicate al passato salinaro della località.
Sono numerose e particolari le iniziative che si svolgono in questi giorni. Dal mercato di prodotti locali a mostre, convegni, laboratori e spettacoli, tutto è dedicato al sale di Cervia. Durante questi giorni poi si ripropone la rimessa del sale e il sale trasportato nella burchiella viene distribuito ai presenti. Il sale in regalo è augurio di fortuna e prosperità e Cervia vuole augurare ai suoi abitanti e ai visitatori una grande fortuna.
Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?
Il museo è aperto tutto l’anno e propone, previo accordo con il gruppo culturale che lo gestisce, visite guidate in compagnia di un salinaro. Si offrono inoltre proposte scolastiche fra cui incontri con i salinari e laboratori di produzione del sale.
Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Il museo racconta la storia della civiltà del sale ed è gestito dalla associazione culturale Civiltà Salinara che contribuisce con la propria esperienza a mantenerne vivo il ricordo. Musa è luogo della memoria, ma anche luogo di documentazione, di ricerca, di incontro di grande valore per la comunità.
Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Mi piace pensare al museo del sale come di un “museo diffuso” che raggruppa tutti i luoghi della memoria della civiltà salinara, quindi non solo la sezione all’aperto della salina Camillone, ma mi piacerebbe che comprendesse le case dei salinari collocate nelle mura della città , la torre San Michele, antica torre di guardia del commercio del sale nonché entrambi i magazzini in cui venivano stivati dai 100.000 ai 130.000 q. di sale. Credo quindi che sia giusto muoversi in questa direzione e mantenere almeno una parte di questi elementi architettonici così come erano ed aprirli al pubblico. Io immagino quindi per il futuro un museo diffuso con vari luoghi da visitare legati tutti alla storia cervese e alla civiltà del sale.
Riferimenti:
MUSA - Museo del Sale di Cervia
Magazzino del sale “Torre” - Via Nazario Sauro - Cervia (RA)
Telefono e Fax: 0544-977592
Sito Web: www.turismo.comunecervia.it
Indirizzo email: musa@comunecervia.it
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