17 Settembre 2008

Chiomonte, indietro nel tempo

di Lorenzo Rulfo (Blog Chiomonte. Racconti di Viaggio)

ChiomonteIl sonno mi prende la pelle, vorrei addormentarmi, ma non è facile. Abituato da anni a dormire da solo nelle camere d’albergo dei posti più svariati o a casa mia, nel silenzio di un decimo piano romano, ora è difficile riuscire ad abituarmi alla presenza di un altro uomo nella stanza: mio padre. Il viaggio è stato faticoso, sei ore di macchina fino a Torino e poi altre due con lui fino a Chiomonte. Mi sono offerto di accompagnarlo e aiutarlo visto il lavoro che deve fare domani: svuotare di documenti un vecchio magazzino che ha venduto. Rimango in silenzio, d’altronde forse lui dorme già. Eppure sento agitazione fra le coperte. “Dormi?” domando. “No, e deduco che nemmeno tu ci riesci.” “Io non ho sonno.” “Io sono emozionato.”

Mi alzo dal letto, accendo una sigaretta, mi imita, diamo luce alla vecchia lampada sul comodino di questo strano albergo. “Perché emozionato?” Si mette a sedere, mi guarda negli occhi: “Questo è il posto dove ho passato l’infanzia, ora rivederlo, esserci dentro fa uno strano effetto. Mi sento tornato ragazzo, con la forte consapevolezza di non esserlo più.” L’infanzia? “Ci hai vissuto molto?” “Anni, gli anni della fame. Sai, la guerra era finita da poco più di un decennio, io ero piccolo, tutti noi lo eravamo. Ma qui la gente era buona, capace di volerci bene.”

Parla per qualche minuto, lo osservo con amore. Una strana curiosità cresce viva dentro me annullando l’idea del sonno, per dormire c’è tempo. Ora voglio sapere. “Raccontami di questa terra, di questa gente, le loro usanze, cosa mangiavano, dimmi tutto. E dimmi di voi, di cosa facevate voi ragazzi?”

Noi facevamo quello che fanno i ragazzi di tutto il mondo: casino. Ma in modo sano, genuino. Ricordo il dialetto di questa gente, quel modo di parlare con la bocca stretta. Tartiflè sarà e sereddo.” Sorrido. “Cosa?”

Significa patate salate e insalata. E’ il piatto della memoria, un piatto che non si ritrova più. Guarda fuori dalla finestra. Lo vedi quello?” Un enorme sagoma scura divide il cielo. “Quello è il Rocciamelone, la sua terra dona alla gente di qui patate e vino. Ma non è un vino particolare, e l’Avanà: il vino del ghiaccio. Dai vitigni dell’Avanà si spremono gli acini gelati dal freddo. E il freddo qui non manca e non mancava. Arrivava puntuale il giorno che le quattro fontane del paese gelavano negando a noi la possibilità, il diritto di dissetarci.” Poi ride e prosegue. “Certo noi ragazzi amavamo il freddo. Costruivamo degli sci improvvisati con il legno delle botti, battuto, che riuscivamo quasi a far diventare dritto. E poi sciavamo sulle abbondanti distese innevate.”

E quando la neve non c’era?”

Quando non c’era noi ci divertivamo ugualmente. Raccoglievamo i narcisi che poi vendevamo carissimi sulla statale ai turisti di passaggio. O i funghi, quando c’erano, quei pochi che non aveva raccolto chi si svegliava di buon’ora per cercarli. E d’estate correvamo verso la Dora Riparia a fare i bagni, nel fiume che faceva da confine con la frazione Ramat. La risiedevano i nostri eterni nemici. Giocavamo a credere che quella rivalità narrata dai paesani si potesse trasformare in una di quelle guerre di cui avevamo tanto sentito parlare ma di cui avevamo vissuto poco. E ci fingevamo soldati. Certo, non potevamo dirlo a nessuno, non dovevano sapere quelli che le guerre le avevano passate davvero. Era il nostro segreto.”

Poi lentamente diventa taciturno, forse malinconico. O solo stanco.
Ora dormiamo, domani ti porterò a vedere ciò di cui ti ho parlato. E ti racconterò anche di Lucinasco.
Mi rigiro nel letto con la certezza che il sonno tarderà molto ad arrivare.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

1 commento a “Chiomonte, indietro nel tempo”

  1. ana maria rolfi scrive:

    Anche io sto cercando i luoghi dei nonni. Juan Rolfi in argentina era in Italia nato Rulfo e sua mamma Costanzo, anche piu tardi non so perchè e stato Rulfi. Sono nata e abito in america di Sud ma mi sento italiana e leggo con piacere tutto quello che posso grazie a l’ internet. Giovannarulfi@gmail.com

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Salbertrand (1), Villar Focchiardo (1)