Baceno si trova in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Io e una mia amica organizzammo una ciaspolata in questa località per un fine settimana di marzo, praticamente il giorno prima per quello successivo: dato che durante questo mese il tempo ha fatto i “capricci”, l’unico modo per decidere un’uscita in montagna era stabilirla all’ultimo momento.
Così facemmo e in macchina partimmo da Gallarate in direzione Baceno.
Il comune è molto carino e particolare, la prima impressione che ci diede fu quella di essere finite in un posto tranquillo e amichevole, dove tutti si conoscono e si aiutano l’uno con l’altra. Percorremmo le stradine in salita del comune sino ad arrivare alla bella chiesa del paese. Ci affascinò da subito sia per la sua imponenza sia perché di fronte alla parrocchia c’erano tanti ragazzini che giocavano con il Don del paese. Poco distante vi erano gli occhi vigili di alcune delle loro madri – per lo meno così ci sembrò…
La magnificenza della chiesa era incredibile. Sulla facciata, molto semplice e antica all’apparenza, notammo da subito un grosso affresco sulla parte sinistra della porta centrale. Sopra di essa, oltre ad una nicchia che ospitava un altro affresco, vi era un magnifico rosone colorato. Diverse croci, due statue dispose in due diverse nicchie e delle finestrelle arricchivano la semplice facciata dalla quale spuntava alle sue spalle la torre campanaria. Il bel rosone e la torre sono collegate a livello storico. Infatti per pagare la fine dei lavori del campanile, siccome la raccolta fondi non fu sufficiente a fronteggiare tale spesa, decisero di vendere i vetri del rosone che raffiguravano i dodici apostoli. Quando andammo noi trovammo i vetri del rosone, quindi deducemmo che in qualche modo furono rimessi.
Affascinate dalla bellezza esteriore della chiesa decidemmo di visitare anche il suo interno. Eravamo entusiaste della nostra scelta. Il dentro era ancora più bello. La chiesa andava in salita verso l’altare, probabilmente un modo per sottolineare il cammino verso l’alto che bisogna fare per espiare i propri peccati. Non so esattamente il significato di tale salita ma sono più che certa che vi sia un significato religioso in tutto ciò.
Facemmo un giro all’interno della chiesa e ci imbattemmo nel Battistero, dove un piedistallo in marmo sorreggeva la fonte battesimale. Guardando in alto fummo colpite dall’imponenza dell’organo.
Probabilmente fin qui appare una chiesa bella ma quasi comune a molte altre. Invece no, la particolarità stava nell’impianto di illuminazione interna. Sì, perché con due euro – se non ricordo male – era possibile azionare la luce per circa quindici/venti minuti ed illuminava la chiesa e le opere interne in una maniera meravigliosa!
Facemmo un altro giretto per il centro, poi fummo “costrette” a dirigerci verso la montagna e la sua candida neve. Ci mettemmo le ciaspole e iniziammo la nostra passeggiata per l’Alpe Devero. Facemmo un percorso breve. Ci sono diversi itinerari segnalati con tanto di tempo di percorrenza, in modo tale che ognuno, in base all’esperienza o alla compagnia con la quale si trova, possa passare una piacevole giornata senza privarsi di una buona passeggiata e di un’ottima vista.
Noi giungemmo fino alla diga, ammirando il lago ghiacciato. Superammo diverse abitazioni, praticamente delle piccole frazioni del luogo, e alcune piste da sci di fondo.
Il tutto fu bellissimo ma in particolar modo lo fu il paesaggio. Si intravedevano le montagne da dietro le nuvole. Sembrava che non ci fosse niente all’orizzonte e invece ad un tratto apparivano loro.
Poi i pini pieni di neve, io continuavo a scattare foto, le riguardavo e non mi sembravano neanche vere perché mi ricordavano dei dipinti. Insomma, una bellissima giornata trascorsa all’insegna della neve e della scoperta di un paese molto caratteristico.
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.