31 Luglio 2010

L’altra “faccia” all’ombra della cupola

di Marcello Di Sarno (Blog Novara. Interviste Giornalisti)

Elena Ferrara ha mosso i suoi primi passi da reporter nella sua Novara, collaborando per il trisettimanale Il Corriere di Novara, successivamente come redattrice della cronaca per il bisettimanale Tribuna Novarese.
Recentemente ha lavorato anche per l’emittente locale Altaitalia TV e per il noto quotidiano La Prealpina.
Premio Kiwanis 2008 per le inchieste realizzate sul tema del “Disagio minorile”, dal 2009 dirige il quotidiano on line OkNovara.it.

Il suo modo di intendere la professione nel contesto di Novara è il filo conduttore dell’intervista concessa per Comuni-Italiani.it

Quando e com’è maturato il suo ingresso nel mondo del giornalismo?
La mia esperienza è cominciata quasi per caso. Ero appena tornata da Torino dopo un’esperienza un po’ drammatica con l’università – dove mi sono laureata in Scienze della Comunicazione - ed ero in crisi. Avrei voluto lavorare nel mondo della pubblicità, ma in quel particolare frangente, è stata mia madre a spingermi sulla strada del giornalismo. “Ti è sempre piaciuto scrivere, perché non ci provi?”, mi ha detto.
Così mi sono proposta come collaboratrice per il giornale locale Il Corriere di Novara, in cui ho lavorato per circa due anni, per poi trovarmi redattrice della cronaca per il bisettimanale Tribuna Novarese e da allora non ho più potuto fare a meno di questo mestiere, così bello e faticoso al tempo stesso.
Ormai sono cinque anni che vivo facendo la giornalista. Tutte, anche quelle ormai concluse, sono state esperienze formative interessanti, anche sul piano umano.

Elena Ferrara

Guardando soprattutto all’offerta informativa di Ok Novara, da lei diretto, cosa chiedono i lettori novaresi ai media locali?
La cronaca è certamente la tipologia di notizie più letta e che interessa di più al “lettore tipo” di OkNovara, che sin dalla sua nascita ha sempre avuto questa impostazione. Anche la politica viene trattata con un taglio particolare: l’obiettivo è far capire quali possono essere le ricadute di certe decisioni sulla vita del cittadino.

La promozione del Novara Calcio in serie B è l’argomento del giorno. Quanto conta lo sport per i novaresi e in quali forme si manifesta?
I novaresi sono letteralmente impazziti per la promozione del Novara Calcio. L’affetto della città per la squadra si è dimostrato sia quando i novaresi hanno invaso San Siro per assistere alla partita di Coppa Italia contro il Milan, sia quando la città è stata addobbata a festa - sul palazzo del Comune, sui balconi delle case e sui negozi - per il tanto atteso ritorno in una serie superiore.
Al contempo la città sta, però, vivendo un periodo di crisi sul versante sportivo: da qualche anno ha perso la squadra di basket, che militava in LegA2, e ha visto il trasferimento dell’Hockey (peraltro a Vercelli, con cui c’è sempre stato un rapporto di attrito campanilistico, dettato proprio dai “derby” sportivi); più di recente ha rischiato di vedere scomparire anche l’Asystel volley, dopo le dimissioni del presidente, nonostante il pubblico non manchi. Ma i novaresi non sono certo rimasti a guardare e la squadra continuerà ad esistere, anche se la formazione per il prossimo campionato sarà differente.

Quali voci rendono meglio il dinamismo culturale della comunità novarese?
L’impressione è che Novara sia rimasta “addormentata” per anni, pagando lo scotto della vicinanza con Milano, dove, nel concreto, molti dei nostri “cervelli” sono spesso stati costretti a migrare per trovare la loro dimensione. Tuttavia il contesto è, ora, in piena evoluzione.
Al di là dei successi sportivi Novara, grazie ai suoi cittadini più o meno illustri, si sta facendo strada nel mondo della politica e sta cercando di attirare l’attenzione su di sé anche a livello turistico e culturale. Abbiamo il Castello visconteo sforzesco in fase di restauro, che è destinato a diventare un importante polo mussale, insieme al Broletto, che alla fine dei lavori di recupero, potrà ospitare un’importante galleria d’arte con una collezione inaccessibile da decenni.
Cambiando contesto, si registrano ottimi risultati anche sul fronte della ricerca medico-scientifica, grazie alla presenza dell’Università.
E la vocazione solidaristica della città è dimostrata dalla massiccia presenza di associazioni di volontariato, attive in tutti i settori del sociale.

Novara nei suoi articoli. C’è un pezzo indimenticabile?
L’intervista concessami, in esclusiva, dalla madre di un uomo in carcere per reati di pedofilia. Potrei sembrare impopolare nel dirlo, ma grazie alle sue parole è venuta a galla anche la cosiddetta “altra faccia della medaglia”. Quella madre denunciava il fatto che il figlio, quando uscirà da dietro le sbarre, non sarà una persona diversa per la mancanza di cure specifiche.
La sua non voleva essere una polemica gratuita, ma la denuncia di una madre, preoccupata per il fatto che il figlio potrà ancora correre il rischio di cadere in errore e fare del male ad altri.

Novara tra luci e ombre. Un titolo breve editoriale per raccontare cosa apprezza e cosa cambierebbe della sua città.
Riallacciandomi a quanto detto prima, il titolo potrebbe essere:
“Cosa vuol fare Novara da grande?”
In una città a misura d’uomo si vive bene, si può uscire di casa sempre tranquilli, anche da soli. C’è ancora, tuttavia, della strada da percorrere. All’ombra della Cupola dell’Antonelli la città si è fatta più bella, ma non è ancora riuscita a liberarsi di quella che è la mentalità provinciale: è ciò che le impedisce di fare “il grande salto”, che hanno saputo spiccare altre realtà, anche con credenziali di partenza meno promettenti.

Nel suo vivere Novara da semplice cittadina, quali luoghi conservano i suoi ricordi più indelebili?
Amo la campagna alla periferia della città, che è stata la scenografia della mia adolescenza e non solo. Il vantaggio di vivere a Novara è che basta qualche pedalata per immergersi nel verde, dove poter staccare la spina per qualche ora.

Da direttore di un quotidiano on line, come vede il futuro della professione giornalistica rispetto alla nuova frontiera del digitale e alle forme di citizen journalism?
Il giornalismo on line è ormai una fonte irrinunciabile per i lettori. Lo vediamo anche nel “nostro piccolo” con OkNovara, che in poco più di un anno è riuscito a guadagnarsi un bacino d’utenza di fedelissimi in continua crescita. Il nostro pregio è di essere al momento un “unicum” in una città come Novara, dove non esistono altre esperienze simili.
Anche qui nell’ultimo anno sono nati numerosi blog. Ma la differenza fra questi e una testata giornalistica è netta: noi facciamo informazione con un taglio imparziale. Pur non rinunciando alla possibilità di interagire con i lettori, che consente uno strumento come internet.
Chiudo volutamente con una considerazione di più ampio respiro. Se dovesse passare la legge sulle intercettazioni – la cosiddetta “Legge bavaglio” – il Web potrebbe diventare una delle ancore di salvezza per chi fa giornalismo d’inchiesta, che per fortuna si continua a fare anche in una “piccola” realtà come Novara.

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