28 Settembre 2010

Tra mare e montagna con uno splendido panorama

di Elena Cuomo (Blog Praia a Mare. Racconti di Viaggio)

È appena arrivato Stefano con la macchina e io e Valentina siamo finalmente in compagnia dopo una settimana da sole, con mamma e papà, in Calabria e senza un mezzo con cui poterci spostare! Dopo una chiacchierata per gli ultimi aggiornamenti sulla comitiva ci prepariamo e usciamo entusiasti di fare un giro per i paesi adiacenti. Il più vicino è Praia a Mare e assaggiare un gelato lì non è poi una cattiva idea!

Isola di Dino

Isola di Dino

Il paese non dista molto da Scalea e segna il confine con la Basilicata. Dopo all’incirca 15 kilometri e 10 minuti la deviazione per Praia è già alla nostra destra. Località Foresta suggerisce il cartello, una frazione del posto, e imbocchiamo subito la curva che ci immette sulle numerose curve che avvolgono tutta la parte arroccata di Praia.

Lateralmente spicca, in mezzo al mare blu, l’isola di Dino. Valentina mi chiede da dove deriva questo nome e ricordandomi quello che mi disse un amico di famiglia, le dico che si pensa sia riferito al greco Dina che significa tempesta, in quanto i maremoti mettevano in difficoltà i navigatori. Due sono le grotte turistiche più belle al suo interno: una è la grotta del leone, chiamata così perché conserva una roccia le cui sembianze sono quelle di un leone accovacciato; l’altra è la grotta azzurra, per i suoi colori che vanno dal verde all’azzurro.

Finalmente arriviamo giù, al centro del paese, dove le persone, all’imbrunire, sono ancora in costume e rientrano a casa per prepararsi per la cena. Percorriamo un lungo viale, alberato al centro, illuminato dal tramonto e dai lampioni la cui luce si sta ancora riscaldando perché accesa da poco. Parcheggiamo l’auto e ci concediamo, prima di dare un’occhiata a ciò che è intorno, un gelato al bar di fronte.

Praia a Mare

Praia a Mare

Percorriamo il corso, soffermandoci sui negozi ai lati. Sono ancora aperti e probabilmente chiuderanno durante la notte per assecondare gli orari dei villeggianti. Qualche bottega di oggetti artigianali, altre di “stampo cittadino” e case con qualche sedia fuori al balcone per godere dei momenti di refrigerio della sera. Arriviamo in una piazzetta, dove i bar e i ristoranti aspettano con ansia i primi clienti, mentre le bancarelle più avanti già espongono le mercanzie e le illuminano con una lampadina al centro del carretto. Tanti i colori, tra borse, accessori, giocattoli e abiti… è tutto un luccichio! Decidiamo di staccarci dal corso, che ormai ha già raccolto un numero consistente di visitatori, e ci infiliamo in una stradina che conduce al lungomare.

Una distesa di mare scuro, ravvivata soltanto dall’opaca luna, qualche bicicletta, delle panchine e lo sfondo per scattare qualche foto è perfetto! Di sera questa strada è meno popolata, ma forse è più suggestivo così. Si riescono a cogliere i lineamenti dell’isola di Dino e il rumore delle onde del mare che si mescolano a quelle del fiume che si getta nelle sue acque salate. Di giorno questi suoni sono coperti dal vociare delle persone, ma di sera, quando tutti si dedicano alle compere, è bello assaporare un paese, circondati soltanto dalle sue bellezze naturali.

Anche se la voglia di andar via è poca, dobbiamo comunque rimetterci in macchina e tornare a casa. Ripercorriamo il corso principale, ormai è zeppo di nuovi arrivi, ci rimettiamo in macchina e rifacciamo le stesse curve di prima. È bellissima Praia di sera! Mi affaccio al finestrino per fotografare con la mente un ricordo di questo paesino dalla dicotomia così netta: la movida estiva nel centro e la tranquillità di una spiaggia deserta di sera!

(Foto 1 di Greco.pino in pubblico dominio)

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